Oggi il 25° anniversario del Moby Prince

Il sindaco Nogarin “La politica si assuma ora le sue responsabilità". Presenti alcuni membri della Commissione Parlamentare d'Inchiesta

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 aprile 2016 22:17
Oggi il 25° anniversario del Moby Prince

Livorno, 10 aprile 2015 – “La politica è chiamata ora ad assumersi la responsabilità e la forza di raccogliere e valutare elementi che fino ad oggi non sono stati ammessi al processo o che ne sono stati stralciati per vizi di forma. E’ umanamente e intellettualmente inaccettabile che tre processi e venti anni di indagini non abbiano ancora chiarito cosa accadde quella notte e perché su quel traghetto morirono 140 persone, 65 marittimi e 75 passeggeri”. Così il sindaco di Livorno Filippo Nogarin nel corso del suo intervento in occasione dell’incontro con le autorità e i familiari delle vittime del Moby Prince, che si è svolto oggi a Palazzo Municipale nel 25° anniversario della più grande tragedia della marina mercantile del secondo dopoguerra, in cui persero la vita 140 passeggeri.

Erano presenti alla cerimonia anche il presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta Silvio Lai, insieme ai senatori Marco Filippi, Maria Mussini, e Sara Pagli, membri della Commissione.

"Ci hanno raccontato che nessuno è responsabile della strage del Moby Prince - ha detto il sindaco - Nessuno è prima di tutto un’offesa immonda alle vittime, ma è anche uno schiaffo in pieno viso ai loro familiari, inflitto da 25 anni a ognuno di loro. 300 mesi, 9.125 giorni, 219 mila ore di schiaffi violenti, inferti senza pietà a chi ha già subito la disgrazia di perdere su quel traghetto un pezzo della propria vita. Schiaffi di fronte ai quali, tuttavia, molti di loro sono riusciti a rimanere ostinatamente a testa alta, senza arrendersi e continuando anzi con coraggio e determinazione sovrumane a chiedere giustizia". Parlando dei familiari delle vittime ha poi aggiunto "In più di un’occasione mi sono trovato a parlare con alcune di queste persone, soprattutto ad ascoltare le loro storie. Posso dire che dalle loro parole, dal modo così lucido di ricordare e, allo stesso tempo, così crudo, perché crudi sono stati i fatti, così carico di emotività, così dignitoso, ho sempre tratto una grande lezione di coraggio e di senso civico.

Mi sono anche chiesto se di fronte a questa terribile vicenda lo stato, nei suoi diversi poteri, possa esimersi dall’essere davvero all’altezza di questi cittadini e se le gravi sofferenze patite possono essere almeno in parte – certamente una piccolissima parte - lenite dal dovere di mantenere viva la memoria collettiva di questa strage.Nel corso dell’incontro hanno preso la parola anche Loris Rispoli presidente dell’Associazione “140” ed Eugenio Giani, Presidente del Consiglio regionale della Toscana che nei giorni scorsi ha annunciato la decisione di istituire la data del 10 aprile di ogni anno come lutto regionale.

"25 anni fa, oggi, la strage della Moby Prince. 140 morti senza verità, senza un colpevole, senza una responsabilità. Oggi a Livorno siamo insieme ai familiari per ricordare e per chiedere verità e giustizia in un giorno di dolore per tutto il nostro Paese. Grazie anche alla mobilitazione di SEL, così come quella di tutti i partiti e delle associazioni, si è finalmente insediata in Parlamento la commissione d'inchiesta. Attendiamo che la commissione svolga il suo lavoro in tempi rapidi, per individuare, finalmente le responsabilità per i fatti di quella terribile notte" ha affermato la senatrice di SEL-Sinistra Italiana, Alessia Petraglia, oggi a Livorno con la deputata Marisa Nicchi per partecipare alla commemorazione.

A chiusura della cerimonia è intervenuto il senatore Silvio Lai sottolineando la volontà della Commissione di continuare il lavoro di indagine con l'augurio che "Questo sia l'ultimo anniversario del Moby Prince senza la verità".

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