Occupazione nella somministrazione: i contratti nei pubblici esercizi

Un lavoratore su tre del comparto somministrazione opera in un bar o ristorante di Firenze 

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 maggio 2018 08:40
Occupazione nella somministrazione: i contratti nei pubblici esercizi

 Un esercito di 18.877 dipendenti, il 35,4% degli addetti regionali del comparto, che sono 53.252. A livello provinciale, gli uomini sono più delle donne (10.546 contro 8.331). Il 74,7% (14.109) ha un contratto a tempo indeterminato, il 53,1% (10.015) è a part time. Sul fronte della nazionalità, 12.258 addetti (il 64,9%) sono italiani, mentre 6.619 sono stranieri. A livello regionale, invece, dei 53.252 dipendenti da pubblici esercizi 36.581 sono a tempo indeterminato (il 68,7%) e 4.657 stagionali (l'8,7%). I contratti part time sono 31.750, il 59,6%. Le donne impiegate nella ristorazione a livello regionale sono 27.594 (il 51,8%), mentre i lavoratori di nazionalità straniera sono 15.500 (il 29,1%).

È questo lo scenario complessivo dell’occupazione nel “fuori casa” toscano emerso nel corso del seminario dedicato al nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto somministrazione, organizzato da Fipe (Federazione Italia Pubblici Esercizi) nazionale con la collaborazione di Confcommercio Firenze, Ordine dei Consulenti del Lavoro di Firenzee Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro SU up Firenze. Oltre 250 persone hanno partecipato ai lavori nell’auditorium della Camera di Commercio di Firenze, moderati dal direttore della Confcommercio Toscana Franco Marinoni e aperti dagli interventi del presidente di Confcommercio Firenze e di Fipe Toscana Aldo Cursano, del presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Firenze Moreno Panchetti e della presidente Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro Up Firenze Brunella Calonaci.

Per la parte tecnica sono intervenuti il capo della delegazione Fipe per il rinnovo contrattuale Riccardo Orlandi e il direttore dell’Area sindacale di Fipe Silvio Moretti.

Il nuovo contratto nazionale di lavoro, firmato nel febbraio scorso da Fipe, Angem (associazione nazionale delle aziende della ristorazione collettiva), Legacoop Produzione e Servizi per la parte datoriale e per la parte sindacale da Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltucs Uil, interessa tutti i lavoratori dipendenti di bar, ristoranti, trattorie, pizzerie, pub, mense scolastiche ospedaliere e aziendali, grandi aziende della ristorazione commerciale multi localizzata, imprese della ristorazione collettiva, cooperative della ristorazione, stabilimenti balneari, discoteche e sale giochi.

Tra i punti principali dell'accordo figurano un aumento in busta paga di 100 euro a regime, rafforzamento dell'assistenza sanitaria integrativa, durata quadriennale e importanti innovazioni mirate al recupero di produttività. A fronte del proliferare di forme di dumping contrattuale, ovvero di contratti firmati senza un'adeguata rappresentanza, il nuovo ccnl siglato da Fipe mette in evidenza l'importanza di allargare gli strumenti di welfare per migliorare la qualità del lavoro e dei servizi nel settore.

A questo proposito, il nuovo accordo ribadisce l'obbligatorietà all'iscrizione al fondo di assistenza sanitaria integrativa Fondo Est delle aziende che applicano il contratto e stabilisce il diritto irrinunciabile dei lavoratori all'erogazione delle prestazioni sanitarie fornite dal Fondo stesso. I dipendenti iscritti ad oggi al Fondo Est per l'assistenza sanitaria integrativa sono 8.989 nel territorio di Firenze e provincia (con una copertura del 63,7%), 1.362 le imprese.

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