Obbligo del POS, migliaia i commercianti in ritardo

Molte le imprese che ancora devono adeguarsi nella Provincia di Firenze.

Antonio
Antonio Lenoci
12 giugno 2014 17:29
Obbligo del POS, migliaia i commercianti in ritardo

 Il 30 giugno, salvo proroghe dell’ultim’ora, scatterà l'obbligo, previsto dal Dl 179/2012, di accettare pagamento con bancomat, oltre la soglia dei 30 euro, per artigiani, commercianti e professionisti.Installarlo però costa parecchio "il servizio da noi è tra i più cari d'Europa" avverte Confesercenti.L'incubo dei consumatori è che la "gabella" messa sulle attività economiche possa abbattersi sui prezzi al consumo.Viene facile pensare che sia "Una incombenza che spetta agli esercenti" e, al momento, per i clienti non vi siano obblighi. 

L'obbligo è quello di averlo, il POS, e di usarlo per i pagamenti superiori ai 30 euro. Il cliente per tali pagamenti potrà scegliere se pagare in contanti oppure esibire la carta di credito. Cosa accade se la spesa supera i 30 euro, il cliente ha la carta di credito ed il commerciante non ha il POS?

L’obbiettivo dichiarato è quello di ridurre l'uso del contante e consentire la tracciabilità dei pagamenti. L'iter per arrivare a questo è costellato di punti neri, ed unirli tutti per scoprire la soluzione non sembra essere affatto facile."Una lotta al "nero" più che condivisibile, peccato che, nel nostro Paese, come spesso succede in questi casi, si debba si debba fare i conti con i costi (tra i più alti d’Europa) per adempiere alla novità normativa, fatto, questo, che certo non agevola l’applicazione del provvedimento".

A oggi non è semplice fare una stima di quanti,commercianti e piccoli imprenditori, in prospettiva del prossimo 30 Giugno si siano già adeguati, procedendo all’installazione del Pos. "La sensazione è che, nonostante lo sforzo delle associazioni di categoria che hanno messo in campo idee e progetti per sensibilizzare le imprese,( nell’Empolese-Valdelsa è stato lanciato anche un concorso a premi ad hoc, www.sosteniamolocale.it) ad oggi siano ancora, in Provincia di Firenze, oltre 10.000 le micro - imprese sprovviste di Pos".

Si tratta, in larga prevalenza, di imprese individuali a carattere familiare dei settori commercio, artigianato e servizi, spaventati o più semplicemente perplessi di fronte alla prospettiva di doversi assumere l’onere dell’ennesima gabella mensile. Tra i più “refrattari” al nuovo adempimento imprese su area pubblica (soprattutto mercati rionali e settimanali), tabaccherie, piccole attività alimentari, di vendita fiori, oggettistica, bigiotteria, libri, cartolerie e prodotti per la scuola, circoli ricreativi, e alcune tipologie di attività di pubblico esercizio e somministrazione.

"E’ evidente come in questi casi, in cui si parla di piccoli o piccolissimi importi, l’assenza di un “costo a forfait” (nessun istituto bancario lo prevede) rende questo mezzo di pagamento del tutto antieconomico. Intanto, mentre a livello Nazionale Rete Imprese Italia continua a spingere per una proroga del provvedimento, o almeno per un innalzamento della soglia minima del pagamento almeno a 50 Euro, Confesercenti Firenze scende in campo, e, attraverso il proprio Presidente Provinciale Nico Gronchi che, dopo aver “tastato il polso”, nelle ultime settimane, ad alcuni istituti di credito, programmerà, a partire dai prossimi giorni, un incontro con l’ABI per “verificare la possibilità di una riduzione del costo Pos gravante sulle piccole e piccolissime imprese che, proprio mentre cercano di rialzare la testa, non possono essere vessate dall’ennesimo provvedimento calato dall’alto”.

“Bene la tracciabilità del contante e l’obbiettivo di mettere in sicurezza le imprese - conclude Gronchi - ma questa operazione non può gravare, da un punto di vista economico, tutta sul “lato debole” della PMI: anche gli istituti di credito facciano la loro parte!” Intanto gli uffici Confesercenti del territorio resteranno a disposizione delle imprese, da qui alla fatidica scadenza del 30 giugno per informazioni e chiarimenti, anche su convenzioni e accordi recentemente stipulati con gli istituti di credito del nostro territorio.

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