Nuovo governo: quali ricadute su Firenze?

Silvia Noferi (M5S): “Avranno priorità le opere infrastrutturali i cui benefici si ripercuotono concretamente sulla qualità della vita dei cittadini”. Bieber (PD): "Il governo Conte segua l'esempio dei suoi predecessori e aiuti la Biblioteca Nazionale"

Redazione Nove da Firenze
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02 luglio 2018 23:45
Nuovo governo: quali ricadute su Firenze?

“Tra i primi provvedimenti presi dal Ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli c’è lo sblocco dei lavori per ripristinare il ponte sul Po di Casalmaggiore, il ponte, costruito negli anni ’50, che era stato chiuso nel 2017 causando grandissimi disagi ai cittadini. Un esempio – ha spiegato la consigliera del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi – fra le moltissime infrastrutture costruite nel dopoguerra che per decenni sono state trascurate, ma dalle quali dipende la qualità della vita di molte persone.

Il Ministro si dichiara convinto che sia necessario per il Paese attivare interventi diffusi sul territorio riguardanti le piccole-grandi opere infrastrutturali che maggiormente impattano sui cittadini prima di costruire cattedrali nel deserto o opere fortemente impattanti sull’ambiente, i cui benefici spesso sono risibili specie se parametrati ai soldi pubblici investiti. Di pari passo il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Sergio Costa, ha ritirato in autotutela i decreti 45 e 49 del febbraio di quest’anno che nominavano 40 tecnici, compreso il presidente e i commissari componenti della commissione tecnica di verifica dell’Impatto Ambientale VIA-VAS, le cui lettere di incarico con relativa documentazione erano depositate presto la Corte dei Conti per il controllo preventivo di legittimità.

Il Ministro Costa ha promesso che i componenti saranno individuati tramite concorso pubblico. Sono piccoli segnali che testimoniano un cambio di rotta rispetto ai precedenti governi e che, lasciano prevedere un diverso approccio verso la gestione delle grandi opere, in corso e future: utilità e merito. Da Firenze – conclude Silvia Noferi – suggeriamo ai Ministri di porre mano al conflitto di interessi di chi spesso si trova nella posizione di essere contemporaneamente presentatore e controllore del progetto, oltre a verificare la posizione dei vertici che sono da troppo tempo sulla stessa poltrona. A voi la lettura del paratesto”.

"Con i governi Renzi e Gentiloni, la Biblioteca Nazionale ha beneficiato di importanti finanziamenti che sono stati in grado di garantire il funzionamento corrente ed una progettualità a breve-medio termine e nuovi spazi, con la riqualificazione dei locali dell'ex caserma Curtatone che permetteranno di trasferirvi il materiale librario finora conservato al Forte Belvedere, spazi che potranno quindi essere sfruttati dal Comune a cui verranno conferiti. Adesso, la sfida riguarda il personale: l'attuale carenza di organico infatti potrebbe mettere in ginocchio la nostra biblioteca (oltre a quella di Roma l'unica altra Nazionale in Italia) con il rischio di dover rinunciare nell'arco di qualche anno ad alcune delle proprie attivita' e servizi".

Questa la dichiarazione del consigliere PD Leonardo Bieber, presidente della commissione urbanistica, che nel passato mandato amministrativo, da presidente della commissione Cultura, si era a lungo occupato della vicenda. "Occorre intervenire sul turn over – chiarisce Bieber – che attualmente, a fronte di 5 persone che vanno in pensione, permette l'assunzione di sole 2 persone. Di questo passo, la biblioteca non sarà più gestibile. Per questo ci appelliamo all'attuale governo, ed in particolare al ministro Bonisoli, rilanciando l'appello del direttore Bellingeri, perché il lavoro cominciato con i governi PD possa proseguire, per il bene della nostra biblioteca".

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