Nuova Fortezza: debolezze e minacce tra le Grandi Opere

Aperti nel 2017. Preoccupavano nel 2011 le interferenze con i grandi cantieri che però, dopo 4 anni, sono ancora in corso

Antonio
Antonio Lenoci
10 dicembre 2015 15:43
Nuova Fortezza: debolezze e minacce tra le Grandi Opere

Nel 2011 si è costituito un Gruppo di Lavoro per valutare l'ipotesi di ristrutturazione della Fortezza da Basso, responsabile unico del procedimento era Giacomo Parenti.La Fortezza sarebbe diventata un grande Polo Fieristico e su questo si lavora per molti mesi. Nel 2015 il "Progetto Bassilichi" per un Polo Congressuale stravolge tutto, o quasi. Firenze non è città da Fiere, ma da Congressi, dove l'ospite non gira tra i banchini che espongono abiti, braccialetti, formaggi ed elettrodomestici, ma spende fino a 500 Euro al giorno tra camere d'albergo, servizi, ristoranti e shopping di lusso.

Tutti insieme tra il 2011 ed il 2012 per valutare, misurare e criticare la nascita del Nuovo Polo Fieristico, che non si farà più. Ma è tutto da buttare il lavoro svolto dagli esperti? Alcune osservazioni potrebbero tornare utili. Esiste ad esempio una analisi dei rischi che parla di "Non sovrapposizione con le fasi di cantierizzazione delle opere infrastrutturali previste negli immediati dintorni del sistema Fortezza (tracciato TAV, linea 3 tramvia, people-mover, autostazione)" e di "Analisi di carico del sistema infrastrutturale della mobilità pubblico/privata sia in fase di cantierizzazione che in fase di ultimazione a regime del nuovo sistema".

L'obiettivo è di terminare la nuova Fortezza nel 2017, ma nel 2017 è prevista anche la consegna delle Linee tramviarie e, forse, della TAV che ruotano attorno alla Fortezza e sono ancora in fase di realizzazione. Valgono ancora gli avvertimenti degli esperti?

L’intervento di recupero della Fortezza da Basso sarebbe partito da un piano di riferimento costituito da regole di garanzia. Alla fase di consultazione del documento preliminare hanno partecipato 4 anni fa Regione Toscana, Provincia di Firenze, Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Toscana, Soprintendenza archeologica per la Toscana, Autorità di Bacino del fiume Arno, Unità funzionale igiene e sanità pubblica Firenze, ASL 10, Ufficio tecnico del Genio Civile, ARPAT, Consorzio di Bonifica Area Fiorentina.

Al percorso partecipativo però partecipano anche Confindustria, CNA, Confesercenti, Confcooperative, Legacoop Toscana, AGCI ed il Quartiere 1, Amici della Terra, Legambiente, Firenze in Bici, CISL, CGIL, FILT – CGIL, C.L.S.C., Ordine Architetti, Ordine Geologi, Ordine Agronomi, Collegio Periti Industriali e Collegio Geometri. La Soprintendenza Beni Culturali e Paesaggistici condivideva la proposta di demolizione di alcuni manufatti, richiedendo tuttavia l’autorizzazione alla loro demolizione della Direzione Regionale della Soprintendenza, sulla ricostruzione dei bastioni e sul ripristino del camminamento di ronda.

Ulteriori approfondimenti furono richiesti sulle componenti ambientali, in particolare: qualità dell’aria e impatto acustico conseguenti il potenziamento del polo fieristico e relativa attrattività in termini di traffico veicolare e ricadute sulla salute umana e risparmio idrico. La Soprintendenza per i beni archeologici e AIT infine focalizzava l’attenzione su problematiche che potevano insorgere in fase di cantierizzazione.Le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali auspicavano che vi fosse "l’effettiva salvaguardia dell’attività fieristica, che è fondamentale per l’economia della città".

Interessante auspicio, quasi tragicomico letto alla luce dell'attuale destinazione d'uso.Rilevavano inoltre come fosse strategico "Strutturare in modo non invasivo anche la vera e propria esecuzione del progetto facendo in modo che essa incida il meno possibile sulla continuità delle attività fieristiche".Preoccupava inoltre i soggetti presenti al tavolo "l’interferenza con altri progetti che incidono sull’area della Fortezza: Alta Velocità, Tramvia" e si auspicava la valutazione di "un collegamento effettivo tra la Fortezza ed il Palazzo dei Congressi".Le associazioni ambientaliste auspicavano che "il recupero sia occasione per sfruttare al massimo la rete ferroviaria valutando un collegamento con la Fortezza anche per il trasporto merci: questo consentirebbe di eliminare le colonne di tir in occasione delle fiere".Gli ordini professionali ritenevano "apprezzabile la progettazione ed il livello di analisi effettuato".

I rappresentanti degli architetti criticavano però "le varianti" scelte dall’amministrazione per intervenire su parti di città importanti "Sarebbe più opportuno completare la pianificazione del territorio comunale con il Regolamento Urbanistico e poi avviare le trasformazioni della città". Inoltre avrebbero auspicato, su interventi così importanti, "l’espletamento di concorsi internazionali di progettazione riconoscendo comunque l’ottimo risultato progettuale prodotto dai tecnici interni all’Amministrazione" come dire"Siete bravi, ma..".Vengono messi nero su bianco alcuni "Punti di Debolezza" che presentano aspetti piuttosto curiosi: "La fase di cantierizzazione e protezione del bene.

Professionalità delle maestranze occupate nella realizzazione delle opere. Manutenzione nel lungo periodo del bene restaurato. Gestione pubblico/privato del bene per la fruizione dei vari tipi di utenza. Sovraccarico sul contesto insediativo e territoriale. Insufficienza delle infrastrutture per la mobilità e l’accessibilità. Fase di cantierizzazione e mantenimento della attività in essere".Ancor più interessante il capitolo "Minacce": "Assenza di qualità tecnico architettonica dei nuovi padiglioni e conseguente degrado del bene monumentale.

Mancanza di risorse economiche per il restauro del bene monumentale e per il ripristino della percorribilità sopraelevata originaria. Assenza di qualità tecnologica dei nuovi padiglioni e conseguenti problematiche di manutenzione con rischio di aumento dei costi ad essa riconducibili. Mancanza di risorse economiche. Impatto crisi economica sui poli fieristici" su quest'ultima neppure Nostradamus, forse, avrebbe saputo dirla meglio.Come superare gli ostacoli? Con le "Mitigazioni" che in alcuni casi risultano inarrivabili colpi di genio: "Massima accuratezza nella redazione degli elaborati di dettaglio per quel che riguarda la scelta dei materiali e della loro messa in opera, nella scelta delle soluzioni costruttive da adottare, nella selezione, gestione e controllo delle maestranze occupate nella realizzazione delle opere.

Dettagli sui tempi di cantierizzazione e sui possibili impatti ambientali e verifica di non sovrapposizione con le fasi di cantierizzazione delle opere infrastrutturali previste negli immediati dintorni del sistema Fortezza (tracciato TAV, linea 3 tramvia, people-mover, autostazione). Redazione piano di monitoraggio dei fattori di maggiore rischio. Analisi di carico del sistema infrastrutturale della mobilità pubblico/privata sia fase di cantierizzazione che in fase di ultimazione a regime del nuovo sistema.

Soluzioni di dettaglio. Possibilità di riconvertibilità degli spazi (destinati ad usi fieristici) in spazi utilizzabili ad altro tipo di eventi, al fine di rendere l’uso delle strutture continuo nel tempo e alternativo in caso di calo di domanda del settore fieristico" per ribadire il concetto.Quando lo Stato concede a Firenze la Fortezza. Nell'agosto 2007, tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze, l’Agenzia del Demanio, la Regione Toscana, la Provincia di Firenze ed il Comune di Firenze, viene siglato un Protocollo d’Intesa e poi un atto di permuta.

Nel novembre 2009 l’Agenzia del Demanio, in nome e per conto dello Stato, cede, aliena e trasferisce a titolo di permuta a Regione Toscana, Provincia di Firenze e Comune di Firenze la piena ed esclusiva proprietà del compendio immobiliare. Nel Protocollo d’Intesa il Ministero dell’Economia e delle Finanze s’impegna a trasferire il predetto immobile al fine di garantire la promozione e l’incentivazione dell’economia turistica regionale e locale di natura espositiva e congressuale prescrivendo una non destinazione ad usi, anche a carattere temporaneo, non compatibili con il suo carattere storico artistico o tali da recare pregiudizio alla sua conservazione.Nell'atto è fatto obbligo per i nuovi proprietari di garantire la permanenza, a titolo gratuito, dell'Opificio delle Pietre Dure, "fino all’eventuale reperimento di una nuova e idonea sistemazione da concordarsi con il Dicastero e senza oneri a carico dello Stato"."Nel 2010 l’Amministrazione Comunale prende atto degli interventi realizzati nel corso del tempo all’interno del complesso" si legge nelle note del Gruppo di Lavoro.

 Palazzo Vecchio ritiene lo strumento del Progetto Unitario alquanto inadeguato a dare risposte certe sull’assetto dell’area fieristica – espositiva e ritiene più opportuna la predisposizione di un Piano di Recupero (PdR) di iniziativa pubblica affermando che "La Fortezza per le sue caratteristiche intrinseche ed estrinseche e per il contesto in cui si inserisce, assume rilievo a livello regionale e non solo locale, sia nell’ambito dei programmi di sviluppo economico, urbano e sociale del territorio, sia per le attività espositive, congressuali e promozionali ivi esercitate impegnandosi a prendere atto degli indirizzi e delle linee guida che saranno formulate dal Gruppo di Lavoro.

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