Pronto Soccorso: numeri in crescita nel 2018 all’ASL Toscana Centro

Bene il picco influenzale e la gestione dell’emergenza di questi mesi. Al via la progettazione esecutiva per il Padiglione “H” dell'Ospedale San Giuseppe. Per i bambini della Valdinievole il nuovo ambulatorio Pediatrico. Anche l'Azienda USL Toscana Nord Ovest eccellenza a livello nazionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 aprile 2019 10:31
Pronto Soccorso: numeri in crescita nel 2018 all’ASL Toscana Centro

Crescono in tutte e nove le strutture di Pronto Soccorso della Asl Toscana centro, i numeri degli accessi nel 2018. Con 101.952 Prato quest’anno supera la soglia dei 100 mila accessi (erano stati 99.406 nel 2017 e sono aumentati di 2.546 nel 2018), riconfermando sia il primato di struttura di emergenza dell’Azienda con il più alto numero sia la stabilizzazione degli accessi che dal 2015 oscillano tra i 98mila e i poco più che 100 mila l’anno (100.182 nel 2016). L’affluenza media al giorno è così passata dai 272 del 2017 ai 279 pazienti del 2018 (nel 2010 erano 202).

I dati mostrano il continuo incremento del ricorso dei cittadini alle strutture di pronto soccorso, ormai in atto da molti anni – sottolinea Simone Magazzini, direttore dipartimento emergenza-urgenza dell’Azienda - Il passaggio dai codici colore ai codici numerici e la modifica dei protocolli di Triage ha permesso di precisare meglio la reale entità delle problematiche più gravi, che costituiscono la netta minoranza degli accessi. Il sistema di emergenza si sta riorganizzando per garantire comunque percorsi adeguati anche per le problematiche minori ora riconducibili ai codici numerici 4 e 5”.

AREA fiorentina

Nell’area fiorentina gli ospedali dell’Azienda nel 2018 segnano tutti numeri col segno positivo. Il pronto soccorso del Mugello, diretto da Roberto Vannini, è passato da 20.931 nel 2017 a 21.416 accessi, registrando un +484 nel 2018 contro un +104 del 2017. Numeri ancora più significativi per il pronto soccorso di Santa Maria Nuova, diretto da Michele La Nigra, (38210 accessi nel 2018) con una differenza tra il 2018 e il 2017 di +1230 accessi contro un –259 tra il 2017 e il 2016.

Al San Giovanni di Dio, diretto da Gianfranco Giannasi, il 2018 ha toccato quota 48220 accessi, ben 1713 in più rispetto al 2017.

Al Serristori a Figline Valdarno, diretto da Andrea Bribani, gli accessi nel 2018 (+245) sono stati 14.915 contro i 14.670 del 2017.

Più contenuti ma sempre in crescita i numeri del pronto soccorso del Santa Maria Annunziata diretto da Germana Ruggiano che è anche la responsabile Area Medicina d’Urgenza, dove dai 38296 del 2017 si è passati nel 2018 a 38.959 accessi (+663), con picchi di circa 107 accessi giornalieri nei mesi di gennaio, marzo, ottobre e dicembre. Il pronto soccorso è punto di riferimento per quanto riguarda l’area Sud-Est sia per quanto riguarda la cardiopatia ischemica con circa 300 ricoveri l’anno per infarto miocardico acuto (con l’Emodinamica aperta 24/24 H 7/7g) che per l’ictus per la trombolisi sistemica con oltre 400 ricoveri l’anno per questa patologia.

AREA pistoiese

Il pronto soccorso di Pistoia, diretto da Andrea Cai, ha raggiunto e superato nel 2018 la soglia dei 60 mila accessi e con il punto di primo accesso di San Marcello pistoiese (5135 accessi nel 2018) arriva a 65448 accessi. Pur non registrando i numeri del 2017 quando 1600 persone in più si sono rivolte alla struttura di emergenza del San Jacopo rispetto all’anno precedente, il 2018 registra comunque un segno più (+646) e con 60313 accessi al 31 dicembre porta il pronto soccorso di Pistoia per la prima volta nella fascia di quelli più attivi in Toscana.

Numeri in crescita anche al pronto soccorso di Pescia, diretto da Fabio Daviddi con un +459 e 42088 accessi nel 2018 (nel 2017 erano stati 41629). L’unico segno meno nel pistoiese rispetto al 2017, lo registra il punto di primo accesso di San Marcello con -193 accessi nel 2018.

E’ stato aperto nel presidio ospedaliero di Pescia il nuovo Ambulatorio Pediatrico Ortopedico coordinato dal dottor Luca Turelli, nuovo direttore della struttura di ortopedia e traumatologia di Pescia, e gestito dalla dottoressa Maria Giulia Bianchi. Il progetto è stato realizzato dalla direzione sanitaria del presidio (dottoressa Sara Melani) dal dipartimento delle specialistiche chirurgiche (diretto dal dottor Stefano Michelagnoli) e dall’aree aziendali di ortopedia e traumatologia (diretta da Giovanni Benelli), dalla struttura di ortopedia pediatrica di Prato (diretta dal dottor Andrea Cavaciocchi) e dall’area pediatrica e neonatologica (diretta da Marco Pezzati), per offrire ai piccoli pazienti e alle loro famiglie un ulteriore ambulatorio specialistico nel territorio di residenza.

La dottoressa Bianchi è già componente dell’équipe ortopedica del S.S. Cosma e Damiano. Gli ambulatori svolti da consulenti esterni sono quello di Neuropsichiatra infantile (dottor Enrico Biagioni) svolto settimanalmente e quello di dermatologia svolto una volta al mese dalla dottoressa Giordana Coronella. Anche i chirurghi provenienti dal Meyer sono presenti mensilmente ed affrontano e rispondono a circa 20-25 richieste ogni mese. Sono inoltre attivi presso le strutture di riferimento, per disponibilità della necessaria strumentistica i percorso pediatrici di Otorinolaringoiatria (svolto mensilmente dalla dottoressa Elisabetta Pileggi e di Oculistica, svolto settimanalmente dalla dottoressa Daria Frugoli. Analogamente l'ambulatorio di cardiologia viene svolto presso l'ex-Filanda dai cardiologi Chiriatti e Di Marco con cadenze quindicinali e mensili. A breve aprirà un Ambulatorio di odontoiatria infantile.

AREA empolese

Crescono più che in ogni altro, i numeri al pronto soccorso San Giuseppe di Empoli, direttore da Simone Vanni, che nel 2018 ha trattato quasi 69000 pazienti, con un aumento assoluto di oltre 3000 pazienti nei confronti del 2017 (+5%). Tenuto conto di un bacino di utenza di circa 250.000 persone, si può dire che 1 cittadino ogni 3/4 si è rivolto in regime di pronto soccorso all’ospedale San Giuseppe nel 2018. Di questi il 18% in regime di emergenza/urgenza (codici rossi e gialli) il restante come urgenza differibile (55%) e non urgenza (27%) percentuali sostanzialmente sovrapponibili al 2017.

Di tutti i pazienti valutati in pronto soccorso, 3200 pazienti (5%, + 400 rispetto al 2017) sono stati trattenuti e trattati nel reparto di Osservazione Breve e un totale di 9900 (14%) hanno necessitato, invece, di un ricovero ospedaliero. Il pronto soccorso di Empoli insieme a quello di Prato è stato tra i primi nel 2018 a sperimentare la nuova organizzazione voluta dalla delibera regionale 806 che ha introdotto i numeri al posto dei colori. Interessante il raffronto tra gli accessi per codice colore nel 2018 e quelli per codice numero nel solo mese di dicembre 2018: in quest’ultimo mese la percentuale dei cosiddetti codici della non urgenza, è salita fino al 35,3% per il codice 4, al 12,1% per il codice 5 a fronte del 21,3% del colore bianco e del 6% del colore azzurro durante gli altri mesi.

Le percentuali così alte con cui nel dicembre 2018 sono stati codificati come urgenza minore o non urgenza un numero superiore di pazienti (a fronte di un abbassamento di quelle nei percorsi ad alta intensità con codice 1, 2 e 3), sono probabilmente legate proprio al nuovo sistema di triage che attivato al San Giuseppe dal 4 dicembre scorso, ha comportato flussi interni diversi rispetto al passato, con l’obiettivo di ridurre il tempo di attesa ai codici in urgenza e con la conseguente diminuzione registrata al San Giuseppe dei codici prima individuati come gialli (16,5%) e da dicembre 2018 diventati codice 2 (9,8%).

Da dicembre inoltre sono stati valutati oltre 23.000 pazienti con un aumento di oltre 1000 pazienti rispetto allo stesso periodo invernale del 2017-2018. Per quanto riguarda le patologie tempo dipendenti, il cui trattamento in acuto (minuti-ore) è proprio del pronto soccorso, sono stati gestiti oltre 400 pazienti con ictus cerebrale di cui 45 sottoposti a trombolisi sistemica in pronto soccorso, oltre 200 pazienti con infarto miocardico acuto, 170 pazienti con politraumatismo maggiore, 96 pazienti con sepsi grave, 36 arresti cardiaci.

Nei giorni scorsi sono iniziati i sopralluoghi nel Padiglione “H” dell’Ospedale di Empoli. Grazie ad una consegna del servizio di progettazione attuata mediante le disposizioni d’urgenza, previste dal Codice degli Appalti, i tecnici incaricati ieri mattina erano già al lavoro per consegnare entro l’estate, il progetto esecutivo dell’importante palazzina che sarà destinata ad accogliere nuove funzioni sanitarie integrate e in continuità con il presidio ospedaliero San Giuseppe. Il Padiglione “H”, (fa parte del presidio di via Boccaccio) è l’edificio storico del complesso ospedaliero, esternamente ristrutturato con la stessa fisionomia del nuovo complesso e che risulta oggi da attivare per necessità di una totale ristrutturazione interna anche alla luce delle ultime variazioni distributive esaminate con la Direzione Sanitaria di Presidio. L’intervento di ristrutturazione renderà nuovamente disponibili circa 12.000 mq di superfici, dove troveranno collocazione il CUP, il Punto prelievi, la Neuropsichiatria Infantile, il Servizio di Psicologia, il Reparto di Oculistica, gli ambulatori di Dermatologia, un Reparto di Dialisi per oltre 40 posti tecnici, il Percorso Donna, un nuovo poliambulatorio capace di accogliere e concentrare servizi già presenti in altre strutture, spogliatoi e servizi per il personale. I lavori previsti comprendono anche la realizzazione di un nuovo corpo scale/ascensori e la sistemazione delle aree esterne con creazione di posti auto di servizio e riservati a categorie protette: con la realizzazione di tale intervento il Presidio San Giuseppe raggiungerà il definitivo assetto degli spazi e servizi con un livello ottimale rispetto alle esigenze dell’utenzaPer la realizzazione del progetto esecutivo è stato individuato, dopo un complesso processo di valutazione, il Soggetto Aggiudicatario nel Raggruppamento temporaneo tra il Consorzio stabile Mythos, con sede legale in Aosta, e la società M & E srl, società di consulenza e di progettazione di sistemi integrati con sede in Firenze. Il progetto è redatto da un Raggruppamento di soggetti che operano nel campo dell’architettura e dell’ingegneria con più sedi operative in Italia che si avvale della professionalità ed esperienza di studi attivi da oltre 50 anni: sono presenti professionalità adeguate per gestire tutte le fasi del ciclo progettuale di lavori, anche di elevata complessità, particolarmente specializzate nell’edilizia sanitaria avendo realizzato progetti di notevoli dimensioni e complessità in tutta Italia in ambito Ospedaliero. Entro 80 giorni il progetto esecutivo sarà quindi pronto e dopo le valutazioni da parte della AUSL si passerà all’indizione della successiva gara per l’affidamento dei lavori che comportano un impegno economico previsto a base d’asta pari a circa 23 milioni oltre Iva, mentre il fabbisogno economico dell’intera operazione comprensivo di spese tecniche, oneri e somme a disposizione ammonta a 30 milioni: trattasi di opera di elevata complessità per la quale si presume di attivare la successiva fase di aggiudicazione dei lavori entro il corrente anno.

PICCO influenzale e gestione dell’emergenza nel 2019

Quanto ai primi mesi del 2019 ha funzionato bene il piano emergenza per la gestione dell’iperafflusso che ha avuto qualche criticità solo al Santo Stefano di Prato e al San Giovanni di Dio a Firenze. Quest’anno la curva epidemiologica è stata più tardiva di circa un mese rispetto all’anno scorso: il picco influenzale si è registrato tra febbraio e marzo anche se, rispetto al 2018, con un’area più ristretta. Il picco epidemico, cioè, ha coinvolto un numero minore di persone e questo con tutta probabilità grazie a una diffusione maggiore delle vaccinazioni. Il numero di dosi di vaccino antinfluenzale distribuite ad oggi per l'intera Ausl Toscana centro per la campagna 2018-2019 sono 353.000 unità, contro le 336.210 della precedente campagna, con un incremento pari al +5%.

Azienda Usl Toscana nord ovest

Prosegue sul territorio dell’Asl Toscana nord ovest il percorso di miglioramento continuo della qualità, che permette di far crescere gli standard dei servizi erogati e di fornire risposte sempre più adeguate ai cittadini. Si è svolto oggi (12 aprile) nella sede direzionale di Via Cocchi l’incontro con l’ente terzo di certificazione “DNV-GL”, rappresentato da Matteo Lanzoni, che ha conferito ufficialmente i certificati di qualità ai sensi della norma UNI EN ISO 9001-2015 ai dipartimenti e servizi che hanno raggiunto questo significativo risultato.

Lanzoni ha evidenziato, tra l’altro, che si tratta dell’unica Azienda sanitaria a livello nazionale in cui sono stati certificati anche i dipartimenti tecnico-amministrativi. Soddisfazione è stata espressa dalla direttrice generale Maria Letizia Casani che ha ringraziato i responsabili dei settori coinvolti e tutti i loro collaboratori, che hanno contribuito a questa importante attestazione, che deve però rappresentare un punto di partenza.

La dottoressa Casani ha evidenziato che lavorare per il miglioramento continuo in sanità crea valori nel personale e aiuta ad accrescere il senso di appartenenza ed ha anche ricordato che dietro a questo “bollino” c’è tanta sostanza e soprattutto c’è l’impegno di molte persone. Nel corso dell’incontro è stato infatti sottolineato che è presente in Azienda un’ampia e qualificata rete di facilitatori della qualità: ben 1.300 professionisti, di cui si sta completando proprio in questi mesi la formazione. Questi i settori che hanno ricevuto l’attestazione: dipartimento di patologia clinica, dipartimento di diagnostica per immagini, dipartimento di prevenzione, centro di conservazione cornee di Lucca, centri trasfusionali aziendali ed i dipartimenti tecnico-amministrativi (dipartimento staff della direzione generale, dipartimento servizi generali, dipartimento affari legali, dipartimento economico, dipartimento tecnico e patrimonio, dipartimento risorse umane e relazioni sindacali). L’Azienda USL Toscana nord ovest ha quindi individuato nella certificazione UNI EN ISO 9001: 2015 uno strumento strategico per il raggiungimento di livelli di qualità appropriati rispetto ai requisiti richiesti dai processi di erogazione e produzione e nel contempo per accrescere la soddisfazione dei pazienti.

L'approccio suggerito dai sistemi di gestione per la qualità incoraggia infatti le organizzazioni ad analizzare i requisiti dell’utente, a definire i processi che contribuiscono ad ottenere un servizio adeguato all’utente ed a tenere questi processi sotto controllo. Sono questi i principi sui quali l’Azienda USL Toscana nord ovest ha fondato la propria mission investendo in tutti i suoi settori, compresi quelli tecnico-amministrativi, sulla qualità intesa come miglioramento continuo e come opportunità di crescita.

Il nuovo approccio per processi e le nuove logiche hanno spinto l’Azienda a creare un modello di gestione della qualità fondato sull’autovalutazione interna ricorrendo all’introduzione del fondamentale strumento dell’auditing interno. Tutto il personale coinvolto ha contribuito al miglioramento continuo in termini di efficacia, efficienza ed affidabilità dei processi operativi: la rete dei facilitatori qualità e sicurezza creata dall’Azienda sotto la regia di Pierluigi Vecchio ha reso possibile un’azione congiunta tra management, line e utenza nella definizione di processi che si sviluppano in una strategia condivisa unificando le dimensioni tecnico-professionale, manageriale, percepita e della sicurezza in un unico concetto integrato con la qualità.

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