Notarbartolo, un mare bagnava Firenze

"Che tutti i giovani possano vivere la vita di tutti i giorni con il coraggio e il rispetto di chi va per mare”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 ottobre 2014 18:21
Notarbartolo, un mare bagnava Firenze

Firenze – La storia di ciascuno è intessuta di immagini; alcuni, poi, sono capaci di trasformarle in avventura, intuizione, iniziativa. E’ il caso di Paolo Notarbartolo di Sciara, oggi in palazzo Bastogi per presentare il suo “Quel mare che bagnava Firenze” (ed.Polistampa), libro scritto con Gaetano F. Cafiero che narra della “vita movimentata di un aristocratico siciliano-fiorentino: partigiano, libero muratore, documentarista e accademico”. Notarbartolo appunto.

Aperto coi saluti del vicepresidente del Consiglio regionale, Giuliano Fedeli, sono intervenuti all’appuntamento i biologi marini, Giuseppe Adriani e Francesco Cinelli, e lo storico Luigi Pruneti. A moderare il giornalista Walter Daviddi.

Nelle parole dell’elbano Fedeli la relazione elettiva della Regione con “il mare”, la sensibilità verso “tutte le esperienze che riportano il valore del mare nella giusta dimensione” che è poi quella del “rispetto”; una dimensione che deve animare il rapporto tra Istituzioni e cittadini. Fedeli ha ricordato le iniziative tenute dal Consiglio, tra cui la mostra dell’Accademia Navale di Livorno ospitata in Consiglio regionale, la presentazione del primo percorso di sentieristica subacquea realizzato nell’arcipelago toscano, la presentazione del libro “Oceano Arno” dedicato ai numerosi navigatori ed esploratori fiorentini, dimenticati nei secoli ricordati in occasione delle celebrazioni dell’Anno Vespucciano.

La presentazione di oggi si inserisce in quella serie di eventi anche se poi, ha aggiunto il vicepresidente, “il testo è ricco di meraviglie” perché è la vita stessa di Paolo Notarbartolo di Sciara a generare “continuo stupore”: dalla sua adolescenza trascorsa nella Resistenza fiorentina alle esplorazioni di quasi tutti i mari nel mondo. Fedeli ha citato la dedica al volume trasformandola in “un augurio rivolto alle nuove generazioni, affinché tutti i giovani con spirito libero e cuore aperto possano vivere la storia e la vita di tutti i giorni con il coraggio di chi va per mare”.

A immergersi nelle “vite” di Notarbartolo, classe 1927, succede di scivolare nel Mar Rosso e conoscere Cuba, le acque di Ustica, Pianosa; di partire per le Galapagos, andare in Australia. Sono alcuni dei mondi scandagliati grazie alle imprese del Gruppo Ricerche Scientifiche e Tecniche subacquee (G.R.S.T.S.), nato a Firenze nel 1966 e fondato dallo stesso Notarbartolo offredo la disponibilità dei suoi soci a operare nell’ambito di progetti scientifici con il proprio peculiare contributo. Quel Gruppo, di “dodici apostoli”, si è spinto in acque e terre lontane dove ha schiuso, filmandoli, mondi che la scienza ufficiale non avrebbe altrimenti conosciuto.

Il “mare che bagnava Firenze” è dunque una storia di uomini e di viaggi, di individualità e scoperte. E’ un libro corredato di foto, con bibliografia e appendice nutrite, che testimonia come l’amore per l’acqua di ciascuno degli appassionati subacquei del Gruppo (tra cui Alessandro Olschki e Benedetto Lanza), abbia messo insieme scienza e tecnologia, rigore e approccio sportivo. La stessa alchimia che anima la “Notte d’amore dei coralli”, il documentario presentato nel corso dell’appuntamento in palazzo Bastogi.

Nelle storie evocate nel libro, scandite dalle immagini vivide ricostruite nei ricordi del protagonista, anche le vicende personali di Notarbartolo, partigiano appena sedicenne, protagonista nella Resistenza a Firenze e, nel 1966, iniziato alla Massoneria. 

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