Sanità: la Regione attiva commissione di esperti sul caso della neonata morta dopo il parto a Grosseto

Mugnai e Marchetti (FI): «Tonfo Toscana in Griglie Lea. Prima fino al 2015, dopo la riforma Rossi adesso è al quarto posto». Al Santa Maria Annunziata con il “Codice Argento” subito identificati fin dal loro arrivo in ospedale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 gennaio 2019 19:15
Sanità: la Regione attiva commissione di esperti sul caso della neonata morta dopo il parto a Grosseto

FIRENZE- "Siamo vicini alla famiglia, ogni volta che muore un bambino è una ferita per tutta la comunità. È un dovere delle istituzioni capire se poteva essere fatto qualcosa per evitare che ciò accadesse, e mettere in atto tutte le azioni perché non accada di nuovo".

L'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi interviene sulla morte della neonata venuta alla luce pochi giorni fa all'ospedale di Grosseto e deceduta poi alle Scotte di Siena, dove era stata trasferita in seguito all'insorgere di complicazioni. All'ospedale di Grosseto andrà nei prossimi giorni la commissione di esperti che da mesi sta rivedendo l'intero percorso nascita in tutti i punti nascita della regione, e che si attiva anche in situazioni specifiche come questa. L'assessore ha chiesto che la commissione si attivasse anche in questo caso, gli esperti andranno a Grosseto e riferiranno all'assessore. "Riconfermiamo la nostra fiducia nei professionisti del Misericordia - sottolinea l'assessore - Quello di Grosseto è un buon punto nascita, ma noi abbiamo il dovere di capire come si sono svolti i fatti, anche nell'interesse dei professionisti stessi".

«Tonfo Toscana nelle Griglie Lea, quelle con cui annualmente il ministero della salute valuta regione per regione i Livelli essenziali di assistenza. Secondo i dati 2017 appena pubblicati la Toscana è passata dalla prima posizione mantenuta dal 2013 al 2015 alla quarta odierna, passando per lo scivolamento in seconda posizione già nel 2016, ovvero all’indomani della riforma sanitaria Rossi-Saccardi.

Dopo l’esclusione dalla rosa delle regioni benchmark per la spesa sanitaria, ecco un nuovo segnale sul tracollo a cui l’azione di governo Rossi, prima assessore alla sanità e poi governatore, ha condotto il sistema salute toscano»: ad annunciarlo non senza preoccupazione sono i vertici regionali di Forza Italia con il coordinatore toscano onorevole Stefano Mugnai e il capogruppo in Consiglio regionale Maurizio Marchetti. «I dati raccolti, elaborati e forniti dal ministero della salute – osservano Mugnai e Marchetti – non sono che il sigillo formale e ufficiale della situazione di costante arretramento dei servizi che pazienti e lavoratori della sanità patiscono ogni giorno.

Nella griglia ministeriale dei Livelli essenziali di assistenza la Toscana ha mantenuto la prima posizione nel 2013, nel 2014 e nel 2015. Poi la riforma Rossi, a cui Forza Italia si è opposta strenuamente anticipando tutte le criticità che avrebbe generato, ha prodotto il punto di rottura ed ha avviato il tracollo. Oggi uno dei sistemi sanitari più costosi d’Italia per i cittadini produce un’offerta pubblica sempre più povera, in una tenaglia che ormai sta stritolando la sanità toscana». Quanto a responsabilità, Forza Italia non ha dubbi su a chi citofonare: «Enrico Rossi ha guidato la sanità prima per dieci anni da assessore regionale – ricapitolano – poi ne è stato l’effettivo deus ex machina nei mandati da Presidente della Regione.

In tutto questo tempo, si parla di un’arco di diciotto anni, ha ricevuto in consegna un sistema sanitario modello sulla ribalta nazionale e lo ha usato, spremendolo come un limone, per addomesticarlo e piegarlo ai propri comodi politici, utilizzandolo come volano di consenso. E ora la storia gli presenta il conto. Quello politico lo pagheranno lui e la sinistra di governo regionale quando li scalzeremo, nel 2020, dalle loro poltrone. Quello in solido lo stanno pagando giorno dopo giorno i toscani per i quali l’accesso alle cure è un imbuto sempre più stretto da cui si giunge a prestazioni sempre più lontane».

Identificare il profilo di salute degli anziani residenti nell’Azienda Usl Toscana Centro, individuare i criteri di accesso in Geriatria attraverso l’applicazione del Codice Argento Dinamico sono questi alcuni temi in programma al convegno “Criteri di accesso in Geriatria. L’utilizzo del Codice Argento: lo studio AIDEA” previsto lunedì 14 gennaio dalle ore 14.30 presso l’Ospedale S. Maria Annunziata di Firenze (diretto dalla dottoressa Lucilla Di Renzo). L’aumento delle visite in pronto soccorso di pazienti anziani suggerisce l’identificazione di sottogruppi a maggior rischio, per una migliore gestione clinica ed assistenziale.

I dati in letteratura indicano che il paziente fragile così come il paziente affetto da un decadimento cognitivo in fase avanzata, usufruisce di un percorso geriatrico basato sulla valutazione multidimensionale. Questa tipologia di utenti dovrebbero essere rapidamente identificati fin dal loro arrivo in ospedale. Dallo scorso aprile il Direttore di Dipartimento delle Specialistiche Mediche, Dottor Giancarlo Landini, in collaborazione con la Medicina Interna, la Medicina d’Urgenza, la Direzione Infermieristica ed il Bed Manager ospedaliero, ha introdotto il Codice Argento Dinamico, per identificare i pazienti da assegnare al reparto di Geriatria nell’Ospedale S.Maria Annunziata di Firenze.

Tale applicazione è il risultato di uno studio condotto dalla Geriatria dell’Università degli Studi di Firenze in collaborazione con l’Epidemiologia dell’Azienda USL Toscana Centro e si configura come una strategia efficace a supporto dei medici del DEA nell’attribuire un’assegnazione appropriata al paziente preso in carico. Il Codice Argento sarà esteso anche negli altri ospedali in cui è presente il reparto di Geriatria.

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