Natale 2015 tra occupazioni e accordi contrattuali

Firmato il contratto decentrato del Comune. Sotto l'albero 309 lavoratori a rischio nei Musei Fiorentini. Maggio Musicale Fiorentino: si rischiano nuovi esodati. Licenziamenti in blocco alla Silpres: chiusura il 31 dicembre. Contributi e agevolazioni fiscali per le piccole imprese in difficoltà a San Casciano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 dicembre 2014 20:42
Natale 2015 tra occupazioni e accordi contrattuali

Sette giorni di occupazione delle sedi delle Province hanno accompagnato la discussione sulla legge di stabilità e l'incontro con la ministra Madia. "La nostra lotta ha costretto il governo a rivedere le tempistiche della legge di stabilità ed in seguito prevedere la proroga dei contratti a tempo determinato -afferma Marco Zatini della RSU della Provincia di Firenze- di fatto ammettendo la presenza di grossi errori all'interno della finanziaria. I problemi però non sono stati affatto risolti, ma solo rinviati perciò la nostra protesta, diventata di lunga lena, continuerà nella sede del consiglio che, nei giorni di chiusura dell'ente, si sposterà presso la sala operativa della Protezione Civile all'Olmatello, simbolo dei servizi essenziali resi ai cittadini dai lavoratori precari e stabili delle Province e delle Città Metropolitane. Il presidio proseguirà ad oltranza in difesa dei servizi pubblici a tutti i cittadini".Lunedì una nutrita delegazione unitaria di Cgil Cisl e Uil ha incontrato presso la sede del Consiglio Regionale a Firenze in Via Cavour, 4 il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e l’Assessore regionale alla Presidenza Vittorio Bugli. Si è trattato di un incontro volto a chiedere chiare garanzie da parte della Regione sulla tenuta del sistema dei servizi e dei livelli occupazionali, alla luce delle recenti norme contenute nella Legge di Stabilità. Unitariamente Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto al Presidente Rossi percorsi rapidi e chiari sui processi di individuazione del riordino delle funzioni che i vari soggetti istituzionali sono chiamati ridisegnare. Il Presidente Rossi ha per parte sua espresso preoccupazione per la complicata situazione venutasi a determinare, in particolare sul versante del taglio delle risorse, ma ha contemporaneamente comunicato l’ immediato impegno a portare, nelle prime settimane di gennaio 2015, in approvazione la legge sulle funzioni, che poi passerà al Consiglio regionale. Ha altresì precisato che il passaggio successivo, sempre nel mese di gennaio, sarà quello di delineare il piano di riacquisizione delle funzioni a livello regionale e la riorganizzazione del complesso della macchina organizzativa regionale. A seguito dell’assorbimento da parte della Regione di quelle funzioni, sarà poi fatta una valutazione sulle piante organiche con l’ impegno ad aprire un confronto rapido e adeguato con le OO.SS., le quali, per parte loro, hanno chiesto che , per garantire i futuri percorsi di mobilità del personale a seguito del trasferimento delle funzioni, tutti i soggetti coinvolti ( Regione, Comuni e Province ) operino con criteri omogenei e in una logica di rete coordinata, evitando “corti circuiti “che portino ad attingere unilateralmente a graduatorie dei concorsi in essere, ignorando la priorità di favorire l’assorbimento del personale delle province.

Martedì sera è stato firmato il nuovo contratto decentrato tra la delegazione trattante nominata dalla giunta guidata dal direttore generale Giacomo Parenti e le rappresentanze sindacali dei lavoratori dell'ente. Si tratta di un atto molto importante nel quale viene individuato e precisato con rigore e nel rispetto del quadro normativo attualmente vigente il sistema delle indennità accessorie (turno, disagio, rischio, indennità da particolari responsabilità). Viene introdotta una definizione rigorosa dei rapporti incentrata sulla valorizzazione della produttività mediante istituti, quali la progettazione speciale, finalizzati a migliorare la qualità dei servizi nell'interesse dei cittadini. Tale testo è il frutto di un lungo percorso già avviato dalla precedente amministrazione che trova così definitiva consacrazione.In conseguenza della riforma del Ministro Franceschini sarà riscritta la gara di concessione per i servizi aggiuntivi museali. A Natale, sotto l'albero, 309 lavoratori a rischio nei Musei Fiorentini:  sabato 27 dicembre volantinaggi e presidi (10.30-11.30) davanti ai musei."La Regione Toscana segue con attenzione l'evoluzione della vicenda dei 53 lavoratori del Maggio Musicale Fiorentino dichiarati in esubero e delle soluzioni ipotizzate per la loro ricollocazione secondo il piano di risanamento dell'ente lirico".

Così l'assessora alla cultura, Sara Nocentini, sulla situazione che coinvolge parte dei dipendenti del Maggio. "Ritengo – prosegue - che, in accordo anche con quanto richiesto dalle organizzazioni sindacali, la valutazione dei prepensionamenti per una parte dei lavoratori coinvolti sia, da parte della Fondazione, un atto opportuno, che entra nel dettaglio delle ipotesi in campo. Le rassicurazioni fornite ripetutamente nelle ultime settimane, anche su sollecitazione della Regione, dal ministro Franceschini e dal presidente della Fondazione, il sindaco Nardella, per il ricollocamento degli altri lavoratori in Ales Spa, partecipata al 100 per cento dal Mibact, fanno intravvedere a breve termine la possibilità di un felice esito anche per gli altri lavoratori del Maggio.

La Regione Toscana – conclude – è pienamente in campo e conferma il suo impegno in questa direzione".“Anche nel periodo del Natale per i lavoratori del Maggio Musicale fiorentino non c’è pace e alcuni di loro ora rischiano il licenziamento collettivo e/o le dimissioni incentivate: un’operazione che prevede dodici licenziati in attesa di pensione e quaranta messi in mobilità. Non posso che esprimere tutta la mia solidarietà ai lavoratori al contempo la critica a una Dirigenza che scarica sulle loro spalle e su quelle delle loro famiglie anni di gestioni assolutamente inadeguate per non dire di peggio” - dichiara il Consigliere Regionale di Sinistra Ecologia e Libertà Mauro Romanelli.

“Dopo tante rinnovate promesse è così dunque che si pensa di realizzare il piano di risanamento, piano tra l’altro non ancora pervenuto alle organizzazioni sindacali?. Non sarebbe invece più equo evitare assunzioni o incarichi negli ambiti dove sono state dichiarate eccedenze, limitare i costi della dirigenza e porre finalmente in campo una riorganizzazione seria?”. “Chiedo che, prima dell’apertura di qualsiasi procedura da parte della Fondazione, procedura tra l’altro molto criticabile nei metodi e la cui legittimità viene contestata dalle oo.

ss., tutta la politica accolga il richiamo dei rappresentanti dei lavoratori e si organizzi un tavolo tra Regione, Comune e Ales s.p.a. (la società in house del Ministero per i Beni e le Attività Culturali) per chiarire il destino dei lavoratori, con attenzione puntuale alle condizioni normative ed economiche e alle destinazioni professionali degli interessati”. “Non è più tempo delle decisioni unilaterali: si evitino nuovi accanimenti sui dipendenti e non si metta a rischio il processo di risanamento esponendo il Maggio anche a possibili ricorsi e impugnazioni” - termina Romanelli.

E’ davvero un Natale di quelli da dimenticare, quello che stanno vivendo i lavoratori della Silpres Group srl, società attiva nel portierato e nei servizi antitaccheggio. Per loro il regalo sotto l’albero è dei peggiori: improvvisamente (anche se certi sinistri scricchiolii erano stati avvertiti dalla UilTucs di Livorno, organizzazione Uil che tutela i lavoratori del turismo, del commercio e dei servizi), sono arrivate le lettere di licenziamento per circa 15 lavoratori. Non solo: l’azienda chiuderà il 31 di dicembre e, “a detta della dirigenza - spiega il segretario generale della UilTucs di Livorno Sabina Bardi - la causa è nel mancato rinnovo del contratto di appalto da parte del Gruppo Unicoop Tirreno che con data 16 dicembre ne ha dato disdetta”. “Ricordiamo – spiega il sindacato - che i lavoratori devono ancora ricevere tre mesi di mensilità arretrate e la tredicesima.

Non è accettabile che un’azienda chiuda e licenzi senza sentire il dovere di comunicare alle organizzazioni sindacali quanto sta accadendo. E che non si aprano dei tavoli di consultazioni per poter studiare soluzioni alternative e migliorative per chi lavora”. In questo, a dire della UilTucs Livorno, “anche Unicoop Tirreno, in questi ultimi tempi, non brilla per trasparenza sindacale. Questo sia per quello che accade nel suo ambito, sia nei vari appalti che ha in essere”. A mitigare, anche se solo in parte, il disagio dei lavoratori di Silpres Group, la riassunzione dei 13 lavoratori impegnati in IperCoopTirreno assorbiti con un contratto a tempo determinato di 3 mesi da parte dell’ Istituto di Vigilanza Rangers-Battistolli appaltatore subentrante.

Ben poca cosa in confronto a una situazione complessiva davvero inquietante. Per questo la “UilTucs – conclude il segretario generale di Livorno Bardi - ribadisce con fermezza tutta la sua contrarietà al modo con il quale la Silpres Group ha trattato i lavoratori in spregio a norme contrattuali e di comportamento nei loro confronti. E verso i lavoratori licenziati, a cui rinnoviamo la nostra solidarietà garantendo fin da adesso tutto il nostro impegno per tutelarli in tutte le sedi competenti”. “Fin dall’altro giorno, il 22 dicembre – fa sapere la UilTucs - quanto accaduto è stato da noi segnalato alla Prefettura e Provincia.

In attesa che anche dalle Istituzioni arrivi un forte richiamo e una condanna netta verso una situazione insostenibile”.Durante l'ultimo incontro tenutosi al tavolo dell'Unità di crisi presso la Provincia, la proprietà della Teckna Impianti, azienda di Campi Bisenzio con 35 addetti, ha richiesto ai lavoratori l'impegno a riprendere l'attività lavorativa da lunedì 22 dicembre per garantire il servizio per le commesse in essere, per il recupero di commesse in parte perse e per la ricerca di nuovi clienti. I lavoratori, come già in passato, si sono resi disponibili ad adoperarsi al fine di salvaguardare l'azienda e la sua attività aspettando che l'azienda al tempo stesso rispetti gli impegni presi con le istituzioni in merito al piano di rientro dei 5 stipendi arretrati, a partire dalla prima scadenza il 5 gennaio 2015 arrivando al saldo di tutte le spettanze sospese entro il 28 febbraio.

Approfondimenti

Un bonus di 1000 euro ad azienda a titolo di contributo per il pagamento delI’Imu, agevolazioni e riduzioni fiscali sulla tassa dei rifiuti. E’ il regalo anticrisi che le piccole imprese del territorio, attività artigianali e commerciali in difficoltà, in pieno clima natalizio troveranno sotto l’albero della solidarietà del Comune di San Casciano. Con l’approvazione unanime del Consiglio comunale prende il via la delibera che attiva un fondo di solidarietà per un importo complessivo pari a 25mila euro e un pacchetto di misure e interventi a favore delle aziende che si trovano in condizioni di difficoltà. “La crisi delle piccole imprese è la crisi dei nostri lavoratori – commenta il vicesindaco Donatella Viviani - persone che ogni giorno si rimboccano le maniche per fronteggiare i colpi della crisi che continua ad investire in maniera trasversale i settori più diversi e a mettere in ginocchio soprattutto le realtà imprenditoriali che hanno piccole dimensioni e sono per la gran parte di esse a conduzione familiare; tenuto conto delle effettive disponibilità del bilancio comunale, abbiamo deciso di attivare un fondo di solidarietà che dia in qualche modo respiro alle attività artigianali e commerciali del nostro Comune piegate dalla crisi; il nostro obiettivo è quello di dare un supporto concreto al tessuto produttivo e favorire il rilancio della nostra economia”. Del fondo potranno beneficiare 25 soggetti, essendo stata predisposta la somma massima di 1000 euro ad azienda.

Nel regolamento per il sostegno alle attività imprenditoriali approvato dal Consiglio comunale si specifica che le aziende che potranno accedere alle agevolazioni e ai contributi devono essere regolarmente iscritte nel Registro delle imprese, esercitare un’attività artigianale o altra attività economica e avere una sede operativa nel territorio. Il documento stabilisce che le aziende che versano in gravi difficoltà finanziarie potranno usufruire di riduzioni sulla tassa dei rifiuti e accedere al contributo pro Imu fino ad un massimo di 1000 euro.

In questo caso potranno partecipare alla selezione, che avverrà tramite bando pubblico, le piccole imprese che possiedono fabbricati strumentali assoggettati all’Imu, ad eccezione di quelle che svolgono esclusivamente attività di gestione immobiliare, e le aziende che hanno un numero di dipendenti inferiore a 15 persone e producono un fatturato annuo o un bilancio annuo non superiore a 2,5milioni di euro. Sono ammesse anche le aziende che dimostrino di avere subito perdita di esercizio e cali del fatturato nelle specifiche misure indicate dal regolamento.

“L’intervento a sostegno delle imprese - aggiunge il vicesindaco – va a potenziare l’analogo fondo istituito due anni fa in favore dei lavoratori dipendenti che hanno perduto il lavoro per il quale abbiamo messo a disposizione un importo complessivo pari a 25mila euro”. Per informazioni: 055 8256309.

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