Nardella: "Avanti tutta sulle tramvie a Firenze, si faranno"

Il sindaco a Lady Radio: "Dobbiamo ridiscutere le condizioni con i privati ma andiamo avanti". Sul turismo: "Piano straordinario, abbiamo formato un ampio gruppo di lavoro". Sulle mascherine: "Comune disposto a distribuire i dispositivi della Regione. Il sistema attraverso supermercati e farmacie può essere rivisto". Sulle scuole: "Vogliamo sapere quanti istituti fanno i corsi a distanza". Sulla distanza di sicurezza: "Opportuna una misura omogenea in tutto il Paese"

Redazione Nove da Firenze
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22 aprile 2020 10:51
Nardella:
foto Agenzia Dire

(DIRE) Firenze, 22 apr. - Far partire i cantieri d'estate per la linea che collegherà la Fortezza a piazza San Marco, passando per piazza della Libertà, "sarà molto complesso. Comunque le tramvie si faranno. Lo voglio dire, perché c'è già chi comincia a speculare, a fare polemica o ad approfittare" della situazione "dicendo di buttare tutto all'aria". Lo assicura il sindaco di Firenze, Dario Nardella, in un intervento a 'Lady Radio'. Le nuove linee restano nei piani di Palazzo Vecchio, anche se "dovremo rivedere il modello organizzativo e gestionale".

Prima di iniziare i lavori, in sostanza, ci sarà da rinegoziare il piano finanziario: "Partiamo dal presupposto che la tramvia si regge su un rapporto pubblico-privato, con determinati obiettivi di profitto. Se il trasporto pubblico, purtroppo, da qui ai prossimi mesi e per molto tempo vedrà ridotto il flusso di passeggeri, si dovranno rivedere anche i modelli di business".

Per questo, spiega, "dobbiamo ridiscutere tutte le condizioni con i privati. Se non la facessimo saremmo del folli, perché il tram non si finanzia solo con i biglietti dei passeggeri, e diminuiranno anche quelli, ma anche con i soldi pubblici della Regione e del Comune. Noi ogni anno mettiamo tanti soldi e dobbiamo capire quali saranno le nostre disponibilita' economiche".L'obiettivo di Nardella, tuttavia, "è recuperare il più possibile il tempo perso. Questa settimana i miei tecnici mi daranno un piano complessivo su tutto il comparto del trasporto, anche quello privato e l'uso dei parcheggi".

Tema caldo, le mascherine: "Credo che il sistema della distribuzione" di mascherine "attraverso supermercati e farmacie possa essere rivisto, mi pare che da parte della Regione ci sia questa disponibilità per evitare difficoltà, caos e file", spiega Nardella. "Oggi ci sarà un incontro tra la vicesindaca Giachi e il capo di gabinetto del presidente Rossi per proporre alla Regione delle soluzioni alternative: come Comune siamo disposti anche a distribuirle direttamente in alcune zone della città, soprattutto nel quartiere 1", in centro, "dove ci sono più problemi a trovare supermercati". Sulle mascherine "messe a disposizione dalla Regione, i problemi che si registrano nei vari Comuni sono di due tipi: le code davanti ai supermercati, con il rischio che le persone si accaparrino un numero maggiore" di dispositivi "visto che non c'è un controllo nominativo, e quelle davanti alla farmacie".

Allargando il ragionamento, infine, Nardella vorrebbe "un piano nazionale sulla distribuzione delle mascherine" così come "sull'obbligatorietà di indossarle, perché in molte regioni questo non è stato stabilito".

Altro argomento scottante: la scuola. "Se proprio non si riesce ad aprire" le scuole, "e credo che un approfondimento ulteriore andrebbe fatto quantomeno per i nidi, le scuole materne, ma poi per tutta la scuola dell'obbligo, questi ragazzi devono essere messi in condizione di frequentare i corsi da casa". Per questo "chiedo al direttore regionale toscano di farci sapere quante scuole effettivamente fanno i corsi a distanza per i loro studenti. A me risulta, infatti, che in molte scuole purtroppo non si fanno queste attività: ci sono ragazzi che riescono forse a fare una o due ore al giorno e non basta".

La richiesta di Nardella, che da giorni sta martellando sul capitolo scuola. "Ci sono molti insegnanti e presidi - sottolinea sempre a 'Lady Radio'- che si stanno dando da fare, altri no. Allora la direzione regionale deve vigilare: la scuola è un diritto, i cittadini pagano le tasse e in attesa della riapertura" i docenti e tutti gli istituti "devono garantire dei corsi ai ragazzi". Inoltre "dobbiamo organizzare le attività estive", perché sulla scuola "non possiamo dire, come ha fatto la ministra Azzolina all'inizio, ci rivediamo a settembre".

Il ministero dell'Istruzione "deve comunque garantire la didattica ai nostri figli: non si può pensare che non si parli di scuola da qui a settembre, è inaccettabile". Nardella, quindi, assicura che il Comune "è pronto a lavorare per riaprire i centri estivi", se dal governo arriverà semaforo verde. Dal 4 maggio, infine, potrebbe riaprire "un giardino per quartiere, opportunamente delimitato, con il personale del Comune e con prenotazioni". Una misura pensata "per bambini e famiglie".

Inoltre, "con il Comune ci organizzeremo per garantire che le attività commerciali non alimentari possano aprire in sicurezza. E qui vorrei fare un appello: visto che la Regione Toscana ha fissato la distanza" di sicurezza interpersonale "ad 1,80 metri, a differenza di altre regioni, credo sia opportuno che si stabilisca" una misura "omogenea in tutto il Paese". Per il primo cittadino, infatti, visto che la regola è valida per le attività produttive, il mondo del commercio e i trasporti pubblici, differenziandola da zona a zona "si possono verificare diversi problemi.

Perché, ad esempio, in un negozio nel Lazio la distanza sarebbe di un metro, mentre in Toscana di 1,80. Così come per il trasporto, in un treno tra Roma e Firenze" con un diverso distanziamento dei passeggeri a seconda della regione in cui si trovano durante il tragitto. "Non discuto la decisione della Regione, presa sulla base di dati scientifici, ma da sindaco mi metto nei panni di tanti cittadini, sarebbe giusto fissare una distanza omogenea in tutto il territorio nazionale. E questo ci può aiutare a far riaprire in modo ordinato anche i negozi.

Lo dico senza alcuna polemica", visto che "con la Regione c'è un'ottima collaborazione", aggiunge.

Come Comune, prosegue, "siamo impegnati al massimo perché le attività riprendano. Anche sul turismo Firenze avrà un piano straordinario per ripartire il prima possibile. Abbiamo un gruppo di lavoro coordinato da Marco Carrai, con Fabrizio Landi, Alessandro Petretto, Paolo Barberis per la parte digitale" e "una cabina di regia formata dal rettore Luigi Dei, il presidente della Camera di commercio Leonardo Bassilichi, i rappresentanti delle grandi realtà produttive e sociali della città". In questo momento "dobbiamo proteggere con tutte le forze" anche "Ponte Vecchio che è un simbolo della città", conclude immaginando che anche gli orafi possano riaprire nella fase due.

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