Nardella: "Aprire le scuole l'ultimo giorno"

Per il 10 giugno il sindaco di Firenze invita il governo a un atto simbolico e riparatore: "Il primo errore del lockdown è stato mettere ragazze e ragazzi all'ultimo posto dell'agenda politica". Armentano (Pd): "Proposta importante". Draghi (Fdi): "Il gioco non vale la candela in un momento come questo". La replica dell'assessore Funaro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 maggio 2020 14:03
Nardella:

"Riapriamo le scuole, almeno per l’ultimo giorno. Un gesto simbolico per i ragazzi, un messaggio importante al Paese" . Così sui social Dario Nardella, sindaco di Firenze, invita il governo nazionale a compiere un gesto "riparatore" perché, come spiega il primo cittadino in un video rivolto a bambine e bambini, ragazze e ragazzi, "il primo errore del lockdown è stato mettere tutti voi all'ultimo posto dell'agenda politica". "Per sdebitarci della nostra indifferenza, credo che dobbiamo regalarvi un giorno di scuola vero. Dobbiamo riaprire le scuole l'ultimo giorno, me lo avete chiesto in tantissimi - dice ancora  Nardella rivolgendosi ai giovani - per questo giro la vostra richiesta al governo". 

In Toscana l’ultimo giorno di scuola è stato fissato per mercoledì 10 giugno. 

La proposta di Nardella non piace ad Alessandro Draghi, capogruppo di Fdi in Consiglio comunale: “Si apprende di una sparata sulla pagina facebook del sindaco, l'ennesima in questi delicati momenti; mentre l'Italia intera e il mondo stanno valutando attentamente gli effetti sanitari posteriori alla fine del lockdown: se i casi di contagio siano in leggera ripresa, specialmente fra i giovani come ammettono alcune fonti, oppure se l'arrivo del caldo abbia definitivamente abbassato il rischio di trasmissione del virus, il sindaco interviene come un fulmine a ciel sereno sul tema della scuola proponendo la riapertura simbolica anche solo per un giorno.

Mi chiedo a che fine?. Comprendo - prosegue Draghi - che bambini e ragazzi abbiano la necessità di poter salutare i loro amici, compagni e perché no le loro insegnanti, ma tutto ciò ne vale veramente la pena? Il gioco non vale la candela in un momento come questo: abbiamo giusto appreso che in questo fine settimana la gente in centro che ha frequentato le piazze non si è comportata in maniera responsabile. I bambini e i ragazzi più piccoli sono quelli più a rischio malattie infettive e possono far ripartire i focolai”, aggiunge l’esponente del centrodestra.

“Si pensi ad organizzare al meglio i centri estivi da metà giugno, attraverso gli orti sociali o i laboratori per evitare gruppi troppo numerosi - conclude Draghi -, per quanto riguarda invece la scuola mi ascolti sindaco Nardella: ripartiamo a settembre in sicurezza, con la dovuta malinconia di non poter salutare la propria classe”.

Interviene anche Nicola Armentano, capogruppo dem in Palazzo Vecchio: “I nostri bambini e ragazzi hanno pagato un prezzo altissimo durante l’emergenza sanitaria in termini di perdita di esperienze, socialità e apprendimento: la proposta del sindaco di farli tornare almeno per l’ultimo giorno negli istituti scolastici è un riconoscimento per tutti loro, un gesto simbolico ma importante. Non deve passare il messaggio - prosegue Armentano - che a tutto si pensi fuorchè alla scuola e ai bambini, dobbiamo fare in modo che tornino a assumere il ruolo fondamentale che si meritano nelle azioni politiche: l’idea del sindaco va in questa direzione, mettere al centro i più giovani.

– sottolinea il capogruppo dem – Sempre in quest’ottica ritengo sia importante anche pensare a chi si è laureato durante il lockdown e si è trovato costretto quindi a concludere il suo percorso universitario esclusivamente online, date le restrizioni necessarie. Credo sia doveroso anche nei loro confronti organizzare un momento in cui possano vivere la proclamazione di dottore ‘dal vivo’, nel pieno rispetto delle misure di sicurezza ma comunque nel modo più simile a quanto è sempre avvenuto, un tema su cui ho intenzione di presentare una mozione.

Penso a una celebrazione simbolica che ogni facoltà deciderà come organizzare al meglio, ma che comunque si possa svolgere nei luoghi deputati alla discussione della tesi, senza naturalmente ridiscuterla. È un giorno che tutti sognano, sarebbe bello che nessuno, tra chi ha raggiunto questo agognato risultato, ne restasse privo”, conclude Armentano.

“Sono settimane che cerchiamo l’attenzione del Governo sul tema della scuola, dei centri estivi, della necessità dei bambini e dei ragazzi di ritrovare socialità e attività educative dopo tanti giorni di lockdown. E’ una delle priorità della nostra amministrazione, e mai ci siamo stancati di portare all’attenzione di tutti i bisogni dei più piccoli e dei più giovani”. L’assessore all’educazione Sara Funaro risponde così all’esponente di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi.

“Stia tranquillo il capogruppo Draghi – aggiunge Funaro - stiamo lavorando senza sosta per aprire in sicurezza, il prima possibile, i centri estivi e per avviare tutte le attività permesse dal Dcpm, oltre a chiedere in ogni modo in tempi brevi al Governo le linee guida per cominciare a lavorare per la ripartenza a settembre con le misure necessarie a garantire la sicurezza. Inoltre il sindaco Dario Nardella ha perfettamente ragione a chiedere la riapertura, anche solo per un giorno, delle scuole: i nostri ragazzi da un giorno all’altro sono stati costretti a interrompere i rapporti con i compagni di scuola e con gli insegnanti.

E chi fra loro frequenta l’ultimo anno potrebbe averli interrotti per sempre. Noi, caro capogruppo, non stiamo tralasciando niente: né la sicurezza della ripartenza né l’aspetto psicologico e relazionale dei nostri studenti, consapevoli dei tanti aspetti educativi, pedagogici e sociali che svolge la scuola nella nostra società e nella crescita perché la scuola è il luogo dove si forma l’identità dei nostri bambini e dei nostri ragazzi. Faccio infine presente che la riapertura della scuola, anche solo per permettere agli studenti di salutarsi, è una richiesta che ci arriva da tantissime famiglie, insegnanti e dai ragazzi stessi”.

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