Muoversi a Firenze: nuove vetture e autisti in Ataf, il traffico resta

Un accordo tra Comune e Azienda riporta Firenze al tempo delle partecipate. Giorgetti: "Adesso revocare lo sciopero"

Antonio
Antonio Lenoci
29 settembre 2015 12:52
Muoversi a Firenze: nuove vetture e autisti in Ataf, il traffico resta

C'era una volta l'Azienda pubblica del Trasporto pubblico locale, erano i tempi in cui il rispetto dell'orario affisso alla palina era una priorità. Con le paline intelligenti e la pedonalizzazione del Duomo Firenze ha subito una trasformazione che avrebbe dovuto renderla migliore ed invece è arrivato il caos.A poche ore dall'accordo che intende rassicurare gli utenti ed ha fatto tirare un sospiro di sollievo ad alcuni cittadini, gli addetti ai lavori restano perplessi.Alcuni passaggi non tornano: il traffico ad esempio, resta."Chiedo ai sindacati di revocare lo sciopero convocato per venerdì 2 ottobre anche per evitare alla città e ai cittadini ulteriori disagi” questo l'appello dell’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti.

Tra la distensione che serpeggia nonostante coloro che non demordono sul fronte dello sciopero, spuntano osservazioni da manuale tipo: "Occorre separare il traffico privato da quello pubblico". Geniale, sensazionale e risolutivo. Qual è invece la soluzione trovata da Palazzo Vecchio?

"Migliorare da subito il servizio di trasporto pubblico dopo le difficoltà registrate nelle ultime settimane" questo l'obiettivo di Palazzo Vecchio.L'assessore Stefano Giorgetti, ex castigatore di Ataf in Provincia di Firenze ed oggi paciere per il Comune di Firenze, ha riunito il sindaco Dario Nardella, il presidente e il direttore dell'Azienda Renato Mazzoncini e Stefano Bonora e i dirigenti della mobilità di Comune e Città Metropolitana. “L'intesa si concretizza in alcuni impegni sia del Comune sia dell'azienda che, da parte sua, ci ha garantito un servizio regolare in cui i salti di corsa siano sporadici e causati da eventi imprevistiassicura Giorgetti, lo stesso assessore rassicurato anche dalle Ditte sul rispetto del cronoprogramma per la Tramvia, poi rivisto, corretto, adeguato.Tornano i controllori. "Ataf si è impegnata a reintegrare il personale con un primo contingente di 30 autisti, in modo da far tornare i controllori, spostati temporaneamente alla guida dei mezzi, al loro lavoro.

Questa operazione dovrebbe concludersi in una decina di giorni". Aumentano le vetture e gli autisti. "Dal 1° novembre ed entro il 30 aprile 35 ulteriori autisti e altrettanti nuovi mezzi. Questo secondo i vertici dell'azienda garantirà la regolarità del servizio urbano allungando i tempi di percorrenza ma mantenendo inalterate le frequenze, ed anche dell'extraurbano, nello specifico di Sita, consentendo una maggiore capacità di trasporto per andare incontro alle esigenze di studenti e lavoratori".E poi? Basta.

"Per quanto riguarda il periodo successivo al 30 aprile, dobbiamo aspettare l'esito della gara regionale sul trasporto pubblico per concordare con il vincitore e aggiudicatario e la Regione le nuove e definitive modalità del servizio”. La sorpresa, non c'erano i vigili. "L'Amministrazione si è impegnata a garantire la presenza di pattuglie della Polizia Municipale nei punti critici per fluidificare la circolazione e facilitare il passaggio dei mezzi del trasporto pubblico". L'intoppo. "Grandi Stazioni avvisa che entro la metà di ottobre sarà riconsegnata l'area prospiciente Santa Maria Novella finora occupata dai cantieri di riqualificazione.

In questo modo sarà possibile ripristinare la precedente collocazione dei capolinea di Ataf e questo dovrebbe migliorare il servizio oggi rallentato a causa della riorganizzazione dell'area". Ecco dove era il problema, e tutti che guardavano altrove.

Il principio logico della soluzione trovata è semplice, aumentare il numero di vetture e di autisti. Nessun sindacalista potrebbe mai opporsi all'aumento dell' organico, ma che fine fanno le richieste sul miglioramento della viabilità?Come se in un ristorante di piccole dimensioni l'aumento dei coperti fosse perseguito acquistando più tavoli ed assumendo più camerieri. Così è, se ci entrate. Da provare.Ecco infatti arrivare immancabili i commenti al vertice bilaterale e per domani, mercoledì 30 settembre, è già in programma una conferenza congiunta da parte delle sigle sindacali."Restiamo con i piedi per terra - commenta Massimo Milli della Faisa Cisal - sono stati promessi entro 10 giorni 30 nuovi autisti, ma 20 sono già in servizio sulle navette pro-cantieri, dunque si tratta di un aumento di forza lavoro di sole 10 unità.

Altri 35 autisti arriveranno invece entro il 30 aprile 2016. Nel frattempo cosa facciamo?".Lo sciopero? "Il nostro segretario Leoni ha confermato che resta in piedi quanto e più forte di prima.. poi i segretari valuteranno il da farsi domani, ma al momento resta".Ma com'era Ataf ieri? "Per correttezza citiamo Leonardo Domenici - spiega Milli - che mandava qualcuno a capire come mai fosse saltata una corsa del 29 verso Peretola.

Oggi abbiamo una media di 300 corse saltate al giorno".Gianluca Mannucci della Fit Cisl commenta così l'accordo: "Positiva la notizia di un aggiustamento dei tempi di percorrenza e di un maggiore controllo dei punti nevralgici del traffico, che però verificheremo costantemente affinché non rimangano semplici annunci. Riteniamo di evidenziare al Comune, alla Città Metropolitana e all’Azienda, due punti che non devono comunque essere sottovalutati per un effettivo miglioramento del servizio: la viabilità della zona Stazione-Indipendenza-San Marco, va tutelata con un controllo costante e va liberata da intoppi.

La zona centrale è il fulcro di tutto il servizio Ataf: se si blocca il servizio va in tilt. Bisogna separare urgentemente il traffico privato da quello pubblico, con scelte decise. La pianificazione del servizio basata su tempi di percorrenza delle linee rigidi, non attutisce le criticità che si presentano. Il servizio così strutturato produce ritardi al verificarsi di ogni minima turbativa".Ultima curiosità. Dal data base di Ataf spunta il grafico dei reclami 2013 - 2014 in cui è ben evidente il picco di arrabbiatura in corrispondenza dei mesi di settembre e ottobre.

E se non fosse colpa dei cantieri? Se non fosse neppure colpa dei lavori a Santa Maria Novella, né del cambiamento climatico. Il dubbio ci sfiora.

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