Mukki, Confagricoltura: "Necessario individuare soluzioni immediate"

Oggi si sono riuniti i rappresentanti degli allevatori toscani del sindacato agricolo. Donzelli, Marcheschi e Nascosti: “Porteremo in aula proposte per tutelare il sistema delle aziende mugellane e difendere un indotto da 93 milioni che dà lavoro a quasi 200 persone”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 gennaio 2015 18:05
Mukki, Confagricoltura:

Firenze, 24 gennaio 2014- Confagricoltura Toscana, valutato lo stato del dibattito sulla possibile vendita della Centrale del Latte di Firenze, ribadisce l’assoluta necessità di individuare soluzioni immediate che assicurino, in una prospettiva di lungo periodo, la valorizzazione del latte toscano. Ciò a tutela non solo degli interessi degli allevatori, ma anche dell’economia e dell’occupazione di importanti territori altrimenti privi di alternative altrettanto valide. È quanto è emerso in occasione dell'incontro organizzato da Confagricoltura Toscana che si è tenuto oggi a Firenze con i rappresentanti della sezione regionale lattiero casearia per discutere sulle conseguenze attese dalla possibile cessione delle quote della Centrale del latte. Il sindacato degli agricoltori auspica dunque che i soggetti interessati facciano chiarezza sulle reali intenzioni che riguardano il futuro della Centrale per le importanti ricadute non solo per gli allevatori ma per l’economia e l’occupazione di una parte rilevante del territorio della regione. Il futuro della Mukki, secondo Confagricoltura Toscana, non può quindi aspettare il 20 febbraio, data indicata dal Cda di Mukki per far pervenire, attraverso un indirizzo di posta certificata le proposte per individuare ipotesi di rafforzamento aziendale.

Una voce importante nel processo di individuazione delle diverse specifiche esigenze dei singoli soci deve infattiessere proprio quella degli allevatori che non possono essere esclusi dal confronto a motivo dell’esigenza di tutelare una filiera basata su un prodotto di alta qualità e gli attuali livelli occupazionali.“Porteremo in Consiglio regionale una serie di atti per tutelare il sistema delle aziende mugellane che conferiscono alla Mukki, e proponiamo la creazione di un vero e proprio polo toscano del latte”.

E’quanto hanno dichiarato i consiglieri regionali Giovanni Donzelli e Paolo Marcheschi (FdI) insieme al collega Nicola Nascosti (Fi), che ieri pomeriggio hanno incontrato a Borgo San Lorenzo i produttori di latte della zona: “Se fallisce il rapporto con la Mukki – spiegano, insieme alla dirigente provinciale FdI Caterina Coralli – le conseguenze saranno gravissime per una trentina di medie, piccole e piccolissime realtà che insieme fatturano circa 93 milioni e danno lavoro a quasi duecento persone.

Il nostro timore è che Granarolo o altre società possano essere interessati solo alla quota di mercato e non al valore della filiera corta e alla tutela del territorio mugellano. Del resto, la prospettiva di vendere la Mukki è oggi un’operazione incomprensibile, dal punto di vista logico ed economico: uscire da una delle pochissime società partecipate coi bilanci in attivo, mentre si continuano a foraggiarne altre in forte perdita, solo perché il presidente del Consiglio ha fornito un endorsement in tal senso a Granarolo non ha alcuna ragione di pubblica utilità.

La Mukki– concludono - è una risorsa importante per il nostro territorio, ma soprattutto è una delle poche società partecipate non in perdita: iniziamo a dismettere invece quelle inutili o con i bilanci in passivo.”“E’ evidente”, dichiara Saverio di Giulio Responsabile Provinciale di CPI Firenze, “che la cessione è il paradigma della situazione italiana: viene alienata una società in mano pubblica che genera utili, occupazione e prodotti di alta qualità giustificandola con i principi di un’ideologia iperliberista che vorrebbe smantellare interamente lo stato sociale e l’intervento pubblico nell’economia”. “E’ altrettanto evidente”, prosegue Di Giulio, “l’intento di far finire in mani di ‘amici’ un piccolo gioiello imprenditoriale dell’industria agro-alimentare italiana.

Si parla sempre più insistentemente dell’interessamento della Granarolo che, guarda caso, ha un capitale sociale detenuto per l’80% da due cooperative di area PD e per il 20% da Banca Intesa San Paolo, nel cui Consiglio di Sorveglianza siede Iacopo Mazzei, uomo estremamente vicino al mentore dell’attuale sindaco di Firenze, Matteo Renzi, tanto da aver finanziato la Fondazione Big Bang del Presidente del Consiglio con 10.000 euro”. “Ci paiono grottesche”, conclude il Responsabile di CasaPound Firenze, “le richieste di garanzie circa la crescita dell’azienda, della tutela dell’occupazione e della filiera agroalimentare toscana espresse nel comunicato del Consiglio di Amministrazione, perché una volta che la Mukki sarà passata in mano privata la nuova proprietà potrà disporne come meglio crederà senza renderne conto a qualcuno.

Se veramente vogliono garantire un futuro roseo all’impresa la mantengano sana e di proprietà pubblica ed evitino di regalarla a chi penserà soltanto all’utile a discapito dei dipendenti e dei fornitori”.

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