Mugnai e Mallegni: "Elezioni difficili ma Forza Italia in Toscana regge"

Il coordinatore regionale e il suo vice: "Tuteliamo e valorizziamo Berlusconi". Silli in disaccordo: "Ridotti quasi all'inconsistenza, serve una riflessione profonda"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 maggio 2019 14:42
Mugnai e Mallegni:

“Sapevamo che erano elezioni per noi difficili, sotto attacco anche da parte di forze storicamente alleate. Il risultato non può farci sorridere, ma grazie alla generosità del Presidente Berlusconi, Forza Italia ha ancora un capitale di consenso che può essere significativo. A condizione però che venga investito con sapienza e coraggio perché se invece viene lascito lì, senza che niente accada, quel capitale si eroderà teriormente nei prossimi mesi”. Parole di Stefano Mugnai (Coordinatore regionale FI Toscana e Vicecapogruppo Forza Italia alla Camera) e di Massimo Mallegni (Vice coordinatore vicario regionale FI Toscana e Vicecapogruppo Forza Italia al Senato) 

“Dobbiamo riflettere seriamente - proseguono Mugnai e Mallegni - su dove vogliamo andare, attraverso quale percorso e che idea di Italia vogliamo difendere. E per fare tutto questo, da che mondo è mondo, serve un congresso. Il partito deve essere riorganizzato, tutelando e valorizzando quanto di più prezioso abbiamo: la figura di Silvio Berlusconi. Basti vedere quanti voti di preferenza anche in Toscana sono andati a Berlusconi, nonostante non fosse candidato, cosa che ovviamente ha penalizzato i risultati azzurri nelle regioni del centro. Un congresso nazionale per eleggere il nuovo Coordinatore Nazionale ed avere una classe dirigente scelta dai cittadini. Un percorso democratico in tutta Italia, in ogni provincia, con facce nuove, credibili. Se faremo così potremmo tornare a fare la differenza nell’interesse esclusivo dei Cittadini”.

“Da queste europee emerge la netta affermazione della Lega che ormai è la prima forza politica anche nel centro Italia. Esiste però una specificità toscana. Solo in Toscana la Lega, pur registrando un’importante affermazione, prende meno voti del Pd. E solo qui in Toscana fra le regioni del centro, Forza Italia ha più voti di Fratelli d’Italia. Un Pd che è in ripresa e che fa ancora grandi risultati nell’area metropolitana e Forza Italia che resta la seconda forza del centrodestra dovrebbero suggerire a tutti la necessità dell’unità del centrodestra anche e soprattutto in vista delle regionali del 2020”.

“Corre l’obbligo - concludono Mugnai e Mallegni - di ringraziare Antonio Tajani, Raffaella Bonsangue, Jacopo Ferri, Rita Pieri e Mario Razzanelli per l’impegno profuso in questa campagna elettorale e fare il più sincero augurio di buon lavoro ad Antonio per il suo ritorno a Bruxelles e a Strasburgo. Noi non molliamo convinti che sia un dovere continuare a lavorare per rafforzare un’area moderata, responsabile e liberale di centro destra, alternativa alla sinistra. A tutta la sinistra: sia quella del Pd, che quella del M5S”.

Ma c'è chi la pensa diversamente. “Dallo scrutinio delle urne per le elezioni europee a Prato e in Toscana sono emersi dati incontrovertibili: un PD ormai non egemone ma subalterno, una Lega impressionante, Fratelli d’Italia in crescita, 5 stelle disastrosi, Forza Italia inesistente o ridotta all’inconsistenza, nonostante alcune rispettabili candidature”.

Questo il commento del deputato pratese del gruppo misto Giorgio Silli, che approfondisce: "In particolare in un anno a Prato, terza città dell’Italia centrale, Forza Italia perde -ancora - il 50 % dei voti (più che dimezzata), mentre la Lega raddoppia il proprio consenso. Questo risultato locale ha trascinato giù gli azzurri in Toscana, una delle quattro regioni dove Forza Italia è andata peggio. La vera riflessione politica da fare è sul lungo termine. Gli italiani hanno smesso di cercare forze moderate? Oppure aspettano un’offerta politica potabile e votabile, cosa che i partiti di oggi che si dicono moderati non sono più per facce, esponenti, dinamiche ? Credo che da qui tutta la coalizione di centro destra debba partire per una profonda riflessione comune che apra, finalmente, la quarta Repubblica".

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