Mugello, l'impianto a Biomasse scalda il territorio

Esplode la contestazione sui Social davanti all'urbanizzazione della provincia di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 aprile 2015 14:41
Mugello, l'impianto a Biomasse scalda il territorio

In Mugello, fra San Piero e Borgo San Lorenzo, spunta la Centrale a Biomasse di Petrona  una scelta che ha suscitato clamore fra la popolazione del Mugello dando vita ad una mobilitazione cittadina che prosegue sui Social dove l'ingegnere ambientale Paolo Chiarini che si presenta come candidato pentastellato per il territorio ad est di Firenze rinfocola gli animi sviluppando una breve analisi tecnica della vicenda: "Una centrale a biomasse è una centrale termoelettrica che utilizza l'energia rinnovabile ricavabile dalla combustione di biomasse, ovvero materia organica vegetale come legname, cippato, trucioli e residui di lavorazioni agricole e forestali o scarti dell'industria agroalimentare; ma può contemplare anche altre sostanze quali, oli vegetali, reflui e la parte organica dei rifiuti urbani".

Energie rinnovabili come quella solare, l’eolico, l’idroelettrico, il geotermico e le biomasse sono fonti il cui utilizzo attuale non ne pregiudica disponibilità nel futuro. "Una risorsa rinnovabile risulta anche "sostenibile", se in grado di rigenerarsi con una velocità uguale o superiore a quella con cui viene utilizzata e quindi non pregiudica la sua disponibilità e qualità per le generazioni future. Tale concetto implica la necessità di un uso razionale" spiega Chiarini.

Il vantaggio delle risorse rinnovabili per la produzione energetica? "E' dato dalla loro inesauribilità e dall’assenza di emissioni inquinanti durante il loro utilizzo, fatta eccezione, proprio per le biomasse che seppur annoverate fra le risorse rinnovabili, oltre a risultare in un qualche modo inquinanti, per le loro emissioni, nella combustione per la produzione energetica, risultano una fonte rinnovabile solo se vengono reperite nel territorio di impiego, su scala locale"

Perché i cittadini hanno accolto male la novità? "La prima cosa che si evidenzia è la completa mancanza di informazione verso la popolazione sulla scelta di destinare un lotto edificabile a questa tipologia di industria, classificata come insalubre a causa delle emissioni. L’informazione dovrebbe provenire dalle amministrazioni locali ed è necessaria al fine di prendere delle posizioni condivise che siano responsabili e consapevoli sulla reale situazione. L’area sottoposta ad urbanizzazione non avrebbe dovuto essere prevista come nuova espansione di insediamenti produttivi poiché vi sono aree industriali e urbane dismesse che dovrebbero essere riqualificate prima di prevedere nuove aree edificabili.

L’interesse a realizzare una centrale a biomasse è prevalentemente degli imprenditori che realizzano l’opera beneficiando degli incentivi statali previsti per le “fonti rinnovabili”. Senza incentivi statali verrebbe meno la ragione economica principale di questa attività, in quanto economicamente insostenibile. Nel bilancio energetico devono essere inseriti i costi e l’inquinamento prodotto delle fasi di produzione e approvvigionamento nonché del trasporto delle biomasse; sostenibilità e Piano di approvvigionamento delle biomasse devono essere compatibili con le prescrizioni sui contratti di fornitura, che garantiscano la filiera corta con produzione e impiego nell’arco di 70km"

Le conclusioni che hanno scatenato i commenti degli abitanti del Mugello: "Per una piccola produzione energetica a scopo privato, cui si sarebbe potuti arrivare con alcuni risparmi energetici degli Enti Pubblici, la creazione di una Centrale che ha comportato l'uso di suolo pubblico e provocherà emissioni è la scelta migliore?"

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