Movimento 5 Stelle a Firenze, Uno contro Uno

Il fascino dell'autodistruzione non è proprio della politica votata al compromesso ed all'accomodamento, si annida invece tra il popolo, da tempi non sospetti

Antonio
Antonio Lenoci
21 ottobre 2014 13:18
Movimento 5 Stelle a Firenze, Uno contro Uno

Dichiarazioni al veleno, prese di distanza e poi “mi dissocio” segni dell’implosione del Movimento 5 Stelle a Firenze. Viva la libertà, ma quanto paga in politica?

Tre donne, Myriam Amato, Arianna Xekalos e Silvia Noferi, sono entrate in Consiglio Comunale 5 mesi fa portando tra i banchi dell’opposizione di Palazzo Vecchio per la prima volta il Movimento politico creato da Beppe Grillo. Non consigliere, ma cittadine.

La promessa: quella di rivoltare Palazzo Vecchio come un calzino. Solo che il calzino, come spesso capita, pare essersi perso nel lavaggio.Attesa, speranza, di uno stravolgimento e invece polemica quasi subito: all’indomani delle amministrative si parlò di frattura tra i militanti storici e le nuove elette; sulle pagine del meetup fiorentino si accavallavano commenti di chi non si riconosceva già più in un percorso politico che era ancora da iniziare.

Principi sani e giusti: rispetto dell’ambiente, attenzione al sociale e al mondo dell’infanzia tra gli argomenti ricorrenti delle esponenti a 5 stelle. Ma sulla gestione del gruppo politico ogni buona intenzione si infrange sul nascere.

In consiglio comunale le tre consigliere sedute l’una accanto all’altra, hanno fatto la battaglia navale sul web.

BOTTA E RISPOSTA SU FACEBOOK - Una mozione 5 Stelle a firma del capogruppo Noferi sulle isole ecologiche di San Lorenzo incassa l’astensione della collega Arianna Xekalos. A quel punto la polemica esce da Palazzo Vecchio e si sposta su Facebook.

La capogruppo preoccupata della sciatta interpretazione dei giornalisti si assume l’onere di riassumere sulla propria bacheca quanto accaduto: “Questa comunicazione è soprattutto per informare i cittadini di quello che sta avvenendo in Consiglio Comunale, visto che domani la vicenda sarà su tutti i giornali…Perché Arianna non ha parlato prima, non ha detto che era contraria prima di andare al voto?”.

Qualche decina di commenti più in basso si legge la replica della Xekalos:

“Mi rammarica rendermi conto che quando ti parlo non mi ascolti, dal momento che lo scorso lunedì a te e Miriam dissi che avrei votato contrariamente spiegandovi anche il motivo… Le mozioni prima di presentarle si discutono con i cittadini, i residenti ed i lavoratori del posto; non si fanno in base a qualche articolo di giornale… Infine prima di puntare il dito contro gli altri, ricordati che te il comunicato sull'Artini l'hai trasmesso a nome di Firenze, senza sentire niente e nessuno. Questa è condivisione?”.

Cosa c'entra Massimo Artini, deputato del Valdarno?

MASSIMO ARTINI E IL SERVER DELLA CAMERA - La capogruppo Noferi insieme ad alcuni esponenti toscani del Movimento aveva puntato il dito contro Artini accusandolo in una nota stampa di una “gestione personalistica e non trasparente” delle elezioni relative al consiglio metropolitano. Artini avrebbe usato le proprie conoscenze informatiche su piattaforme e server alternativi a quelli ufficiali del Movimento gestendo in proprio le mail dei deputati, colpa che, si dice, potrebbe costare al deputato addirittura l’espulsione.

In un post del blog di Beppe Grillo condiviso sul sito del Movimento 5 Stelle Toscana si legge: “La posta dei deputati è stata violata e trasferita su un server che fa capo a Massimo Artini e a persone esterne al Parlamento che a lui fanno riferimento, i suoi accoliti! .

Molti i colleghi e attivisti che però sono corsi in difesa di Artini, tra queste proprio Myriam Amato che scriveva: Prendo ufficialmente le distanze da quanto affermato da Silvia Noferi, la sua è una posizione personale. La mia stima per Massimo Artini nasce da anni di collaborazione sul territorio, è sempre stato molto disponibile con tutti e probabilmente questo atteggiamento viene frainteso da chi non lo conosce. Massimo non è cambiato entrando in Parlamento, è rimasto presente e partecipe. Uno vale uno, sempre al servizio del territorio che lo ha eletto. Non sapevo nulla di queste dichiarazioni, le persone che le hanno fatte probabilmente hanno frainteso, avrei preferito un chiarimento a 4 occhi”.

La Noferi viene avvertita: “Forse ancora non hai letto quello che ha pubblicato Miriam, riguardo all'articolo uscito su Artini. Non ci state facendo fare delle belle figure!!!!”. La capogruppo prontamente risponde: Figurati se l'ho letto lo ha scritto accanto a me in Consiglio Comunale... domani saremo lo zimbello della città”. Zimbello, ovvero l'oggetto di scherno all'interno di un gruppo, un termine che deriva dall'uccellino utilizzato come "esca viva". Peccato, il grillo, lo racconta anche il Collodi, dovrebbe essere più furbo.

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