Mostri e Cadaveri a Roma dal Museo di Storia Naturale di Firenze

‘Sublimi Anatomie’ e ‘La meccanica dei mostri’ al Palazzo delle Esposizioni: un viaggio tra presente e passato, tra scienza, arte e spettacolo

Elena
Elena Novelli
24 novembre 2019 23:43
Mostri e Cadaveri a Roma dal Museo di Storia Naturale di Firenze

Chi si rechi nella capitale prossimamente, non perda le mostre ospitate nella meravigliosa cornice del Palazzo delle Esposizioni, in via Nazionale, fino al 6 gennaio.

Al piano terra, tra suggestioni gotiche ed esperimenti scientifici a dir poco pionieristici, ‘Sublimi Anatomie’ offre una selezione di oggetti e documenti che restituiscono la storia della visione del corpo umano.

Da segnalare, per l’eccezionalità dell’operazione, le cere anatomiche settecentesche appartenenti alla collezione de La Specola: dopo un accurato intervento, tre esemplari escono infatti per la prima volta dal Museo di Storia Naturale di Firenze.

Il restauro inoltre non si è limitato alle cere, ma riguarda anche il risanamento delle teche in legno, così come delle vetrine e dei tessuti originali in seta, sui quali i modelli sono adagiati. Della preziosa collezione de “La Specola” anche una cera tardo seicentesca, modellata su un cranio umano di un giovane uomo, anatomia della testa maschile, uno dei capolavori dell’abate siracusano Zumbo, a cui si deve l’inizio dell’utilizzo della cera per la realizzazione di modelli anatomici.

Suggestivi sono poi i manichini ottocenteschi in cartapesta di Auzoux, le tavole di d’Agoty, ma soprattutto le ceroplastiche dello studioso pistoiese Filippo Pacini, anticipatore di importanti scoperte anatomiche ed istologiche.

Preziose le illustrazioni e i testi del padre dell’anatomia, il belga Andrea Vesalio, e di un Leonardo Da Vinci meno conosciuto come dissezionatore. Il più grande genio di tutti i tempi, infatti, era solito recarsi in segreto negli obitori e, utilizzando forbici e bisturi, sezionava cadaveri. Leonardo studiò le ossa, i muscoli, le arterie, le vene, i capillari; riuscì a capire le alterazioni senili e persino a intuire l'arteriosclerosi. «La Pittura s'estende nelle superfizie, colori e figure di qualunque cosa creata dalla natura, e la Filosofia penetra dentro alli medesimi corpi, considerando in quelli per le lor proprie virtù...», scrive, e nei suoi disegni mostra gli strumenti allora usati dai chirurghi, seghe e divaricatori.

Da Vinci inventò l'illustrazione anatomica e un modo che ancora oggi viene usato dai moderni disegnatori: l’ "immagine esplosa": rappresentando ad esempio una testa sezionata, disegnava il cranio e il cervello in sequenza, in modo da mostrare come entrano l'uno dentro l'altro.

Il percorso della mostra incrocia poi la storia dell’anatomia con la ricerca artistica contemporanea, e trasforma la rotonda del Palazzo delle Esposizioni in un atelier di disegno dal vero, che ospita dibattiti e performance. Sostituendo i modelli viventi ai cadaveri, e suscitando dinamiche di attivazione dell’occhio e della mano, la mise en abîme del teatro anatomico non intende solo restituire centralità al corpo sensibile, ma propone di mettere in discussione le relazioni che si stabiliscono fra l’osservato e l’osservatore. La mostra è pensata infatti come un dispositivo dinamico, ed è accompagnata da incontri, conferenze, performance, giornate di studio e di disegno dal vero, che si tengono all’interno del ricostruito teatro anatomico.

Per tutto il periodo della mostra il martedì e il mercoledì si tengono lezioni dedicate allarte del disegno e allo studio dellanatomia umana.

Nell’ambito delle arti performative, Sublimi Anatomie ospita poi coreografi e danzatori, artisti internazionali, ma anche italiani, come Virgilio Sieni. Il ballerino e coreografo fiorentino porta a Roma il suo dittico di opere Danza cieca e Portrait barefoot, un ciclo di lavori incentrato sull’analisi dell'inesauribilità del gesto. Le sue performance Danza cieca e Portrait barefoot sono accompagnate da altrettante Lezioni sul Gesto aperte a tutti, e da un laboratorio di disegno anatomico della danza. In Portrait barefoot, in programma il 7 dicembre, la danzatrice Claudia Caldarano si muoverà seguendo le tracce fotografiche e pittoriche della danza libera dell'inizio del XX secolo. Il contesto rimanda all'atelier d'artista, dove un gruppo di giovani pittori si esercita disegnando e annotando le varie pose.

Da non mancare, al piano superiore, è poi la stupefacente ‘La meccanica dei mostri’, prima grande esposizione che svela i segreti delle leggendarie creature prodotte dal Carlo Rambaldi, e che valsero al genio degli effetti speciali ben tre premi Oscar per E.T., King Kong e Alien. Attraverso oltre cento opere e materiali originali, alcuni dei quali inediti, la mostra costruisce un percorso che traccia la storia del cinema italiano e internazionale, dagli anni Sessanta ai nostri giorni, ponendo inoltre l’accento sulla tradizione artigianale italiana come "marchio di qualità" che da sempre distingue le maestranze cinematografiche del nostro Paese.

Dalla mano di King Kong con i suoi oltre sei metri di lunghezza, alle diverse versioni di E.T. e Alien, dai 18 guerrieri a dimensione naturale di Barbarella, ai bozzetti e ai modelli di Pinocchio di Comencini e di Benigni, a quelli di Profondo Rosso, di Giulietta degli spiriti, La Grande abbuffata, Incontri ravvicinati del terzo tipo, Dune, solo per citarne alcuni, la mostra dà la possibilità di ammirare la struttura interna delle creature del maestro ferrarese.

L’esposizione documenta inoltre il lavoro delle generazioni successive: il gruppo Makinarium, tra i più qualificati al mondo in questo settore, che oltre a restaurare le opere di Rambaldi, è presente con le sue produzioni tra cui le creature del film Il racconto dei racconti di Matteo Garrone, e la pecora realizzata per il film Loro di Paolo Sorrentino.

Nel periodo espositivo inoltre, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia, vengono proiettate le pellicole sopraccitate, per la maggior parte in formato originale da 35 mm.

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