Moschea a Firenze: piazza Ciompi deserta, ma c'è il mercato

La piazza delle Pulci è libera, ma transennata, mentre una vera Moschea non esiste

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 luglio 2016 16:37
Moschea a Firenze: piazza Ciompi deserta, ma c'è il mercato

I residenti di piazza dei Ciompi, Sant'Ambrogio e Santa Croce segnalano da tempo la presenza del mercato. Come definire il fenomeno? Si tratta forse di un abuso commerciale ma continuato tanto da avere giorno ed orario prestabiliti? Occorre trovare uno spazio adeguato? Il fatto di aver rimosso il Mercato dei Ciompi senza aver previsto in anticipo la riconversione ad uso pubblico incide negativamente sulla percezione urbanistica del luogo? E soprattutto, cosa fare adesso?La piazza che ha ospitato per 50 anni il Mercato delle Pulci oggi è vuota, in attesa di riqualificazione.

E' inservibile, perché non esiste un progetto preventivo allo sgombero.La presenza del mercato del venerdì è attribuita al passaggio creato dalla frequentazione dei locali adibiti a Moschea nel centro storico del capoluogo fiorentino.L'ex Capitale d'Italia, la città di La Pira, non è ancora riuscita ad offrire un luogo di culto ad una comunità ampia, radicata e ramificata sul territorio. Una pecca imperdonabile alla quale però non si trova una soluzione.I lettori di Nove da Firenze hanno avuto modo di conoscere, anche attraverso il nostro Speciale, quali siano le reali esigenze della comunità islamica fiorentina e conoscono la differenza tra uno scantinato ed uno spazio multiculturale dove si incontrano varie attività, non solo la preghiera ma anche l'istruzione, l'intrattenimento, fino allo scambio dei beni.Logica urbanistica vuole che la mancanza di spazi adeguati generi il caos, è quanto accade in piazza dei Ciompi?A che punto siamo con l'integrazione multiculturale?Sinistra Italiana di Firenze ha dichiarato nelle ultime ore "Sosteniamo pienamente l'iniziativa della Comunità islamica di Firenze di realizzare una Moschea ed un centro culturale islamico per i circa 30.000 cittadini musulmani di Firenze e Provincia, 3000 circa dei quali praticanti. Firenze non può continuare ad ignorare due semplici realtà a tutti evidenti: fra i suoi abitanti esistono oggi anche molte persone di fede islamica e il diritto alla libertà di culto è sancito dalla nostra costituzione. Questa necessità è stata spesso rimossa dalla città, ed emerge ciclicamente in occasione di giornate come quelle attuali, di Ramadan, nelle quali i fedeli che pregano aumentano di numero, fino a 7000 circa, diventando più visibili e scatenando le preoccupazioni dei cittadini rispetto alle condizioni di legalità delle stanze o dei magazzini che vengono affittati per gli atti di devozione"."Non più di qualche settimana fa il sindaco Nardella e l’Imam Izzedin Elzir hanno sottoscritto un patto di cittadinanza che impegna la comunità islamica al rispetto della legge italiana e invece oggi nel quartiere di San Jacopino all’interno di un ex negozio è stata allestita un sala di preghiera con vetri oscurati e saracinesche abbassate che impediscono di vedere cosa succede all’interno" è questo un recente intervento del consigliere comunale Mario Razzanelli."Oltre al degrado che l’assembramento di tante persone concentrate in un determinato luogo comporta la sicurezza deve essere la priorità.

Un luogo di culto, nascosto, abusivo, non controllato non è mai tollerabile, tanto meno in un periodo come questo dove il terrorismo di matrice islamica si arma contro l’Occidente. Il sindaco Nardella intervenga immediatamente e chi non rispetta le leggi del nostro Paese deve essere espulso subito" ha concluso Razzanelli. "La comunità islamica parla di realizzare una moschea nell’area Leopolda o all'Anconella, dopo che è sfumata l’ipotesi Varlungo. Forza Italia riafferma la propria contrarietà a una Grande Moschea a Firenze, e dice no a soldi pubblici e a terreni gratis per l'edificio di culto islamico: nel caso, individuino un'area, la acquistino e chiedano una variante al piano urbanistico, poi si vedrà” affermavano a maggio Marco Stella, coordinatore cittadino di Forza Italia e Jacopo Cellai, capogruppo a Palazzo Vecchio.Il Responsabile di CasaPound Firenze, Saverio Di Giulio, si è recato presso la moschea di San Jacopino e nel corso di un colloquio con alcuni referenti del luogo di culto li ha invitati ad un incontro pubblico con gli abitanti del quartiere “Ho ritenuto doveroso recarmi presso la moschea per diversi motivi.

In primo luogo perché CasaPound è ormai una realtà profondamente radicata nel territorio e nel tessuto sociale di San Jacopino, quindi facendomi carico delle preoccupazioni di molti cittadini della zona ho deciso di occuparmi della questione. In secondo luogo perché ho sempre pensato che il dialogo e lo scambio di opinioni siano il modo migliore per smorzare tensioni ed eventuali incomprensioni, pertanto organizzare un incontro dei rappresentanti della moschea con noi e i residenti ho ritenuto che fosse indispensabile al fine di capire meglio quali sono le loro intenzioni.

Abbiamo costantemente sostenuto il diritto dei musulmani di avere un proprio luogo di culto, ma la preghiera deve avvenire nel pieno rispetto delle regole che disciplinano l’ordine pubblico e la sicurezza delle persone, il diritto al culto dei cittadini stranieri non deve ledere la vivibilità e il sentimento di sicurezza dei cittadini italiani. E una ex cartoleria improvvisata a moschea, in mezzo ad un quartiere che ha già molti problemi legati all'immigrazione, non è di certo la soluzione migliore per generare tranquillità. I referenti della moschea hanno preso del tempo per rispondere al mio invito ma voglio sperare che si possa organizzare quanto prima questo incontro".

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