Morti a Carrara: Sciopero generale del marmo in Italia

Dal 2010 ad oggi sono 29 i morti nel comparto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 aprile 2016 16:20
Morti a Carrara: Sciopero generale del marmo in Italia

Sciopero generale del comparto del marmo il 28 aprile: è quanto hanno deciso le segreterie nazionali di FenealUil Filca Cisl Fillea Cgil, all’indomani dell’ennesima terribile tragedia, avvenuta in una cava a Carrara ieri, con il tragico bilancio di due vittime.“Nel comparto del marmo dal 2010 ad oggi hanno perso la vita 29 lavoratori, nel 2016 sono già 4 le vittime. In particolare, a Carrara, negli ultimi sette mesi si sono registrati 5 infortuni mortali prosegue la nota dei sindacati, che accusano “il settore delle costruzioni paga un pesante tributo di sangue a causa delle inadempienze e delle superficialità con le quali viene organizzato il lavoro nelle aziende.

A cominciare da quelle del marmo che, nonostante i positivi risultati economici del settore, non sembrano impegnate nel tramutare i valori positivi della ripresa anche in nuovi e più adeguati investimenti in sicurezza."Per i sindacati è necessario introdurre procedure che possano selezionare solo quelle aziende con comprovate capacità economiche, professionali e in grado di garantire la massima sicurezza nei posti di lavoro. Vanno rafforzati i controlli ed elevate le sanzioni per chi non rispetta le regole, prevedendo la revoca, da parte delle istituzioni locali, delle concessioni alle aziende che non le rispettano”Bandiere listate a lutto in Consiglio regionale per la tragedia del crollo avvenuto nella cava di marmo Antonioli, a Carrara.

Il presidente del Consiglio regionale della Toscana Eugenio Giani è intervenuto dopo la notizia del ritrovamento dei corpi dei due cavatori dispersi: “Proviamo un turbamento e un’amarezza profondi, che abbiamo voluto testimoniare listando di nero le bandiere del palazzo esposte in via Cavour. Questo è un momento di drammatico lutto per tutti noi. Siamo vicini alle famiglie e ai colleghi, a tutti coloro che hanno vissuto sulla propria pelle questa ennesima tragedia sul lavoro”.

Secondo il presidente del Consiglio è ora più che mai “necessario che le misure di sicurezza sul lavoro siano rafforzate e diventino più stringenti”. “C’è ancora molto da lavorare anche per noi, anche per il Consiglio regionale, per garantire che quello che è accaduto non abbia a ripetersi”, ha concluso Giani.

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