Montefioralle: l'Annunciazione del Maestro di Sant'Ivo torna a risplendere

Il restauro del dipinto quattrocentesco è stato curato da Gloria Verniani

Redazione Nove da Firenze
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29 dicembre 2019 00:38
Montefioralle: l'Annunciazione del Maestro di Sant'Ivo torna a risplendere

Greve in Chianti - Due nipoti vicini agli zii come fossero figli. Cristina e Simone Anichini investono sull’arte sacra del primo Rinascimento per tenere in vita il ricordo dei loro cari, gli zii Tonino e Faustina, devoti alla Madonna e legati alla Chiesa di Montefioralle, loro punto di riferimento religioso sin da quando vivevano nella località Zano.

I due fratelli si fanno promotori e finanziatori dell’intervento di restauro di dipinto del quattordicesimo secolo. Si tratta dell’Annunciazione tra i Santi Giovanni Battista e Stefano, opera del Maestro di Sant’Ivo, realizzata alla vigilia del Rinascimento, tra il 1395 e il 1400, e posizionata dal 1444 all’interno della Chiesa di Santo Stefano a Montefioralle, borgo medievale nel comune di Greve in Chianti. Il restauro è stato condotto da Gloria Verniani, con l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato.

“La storia dell’arte – dichiara Don Flavio Rossetti, parroco di Montefioralle – è fatta anche di questo, di legami affettivi, di rapporti sociali che si rafforzano grazie all’opera che è tornata a splendere, un dono prezioso di Ilaria e Simone che arricchisce la chiesa e la sua comunità”. Nell’Annunciazione è raffigurata la Madonna, seduta nella sua camera sulla destra, di fronte l’Arcangelo Gabriele che con una mano benedice, con l’altra tiene il giglio. In mezzo, a rappresentare lo Spirito Santo, la colomba bianca, mentre ai lati i due santi: sulla destra Santo Stefano, patrono di Montefioralle, sulla sinistra San Giovanni Battista, protettore di Firenze.

All’inaugurazione, avvenuta in un giorno speciale, il 26 dicembre in occasione di Santo Stefano, hanno preso parte i promotori Cristina e Simone Anichini, l’assessore alla Cultura Lorenzo Lotti, don Flavio e il sindaco Paolo Sottani che hanno scoperto il dipinto mostrandolo in tutta la sua magnificenza alla cittadinanza.

La tavola è stata dipinta a tempera su tavola in legno di pioppo e nasce a forma di lunetta cui, successivamente, si aggiungono due porzioni che ne ampliano le dimensioni. Il Maestro di Sant'Ivo, attivo negli anni a cavallo tra il XIV e il XV secolo, è un artista formatosi nella bottega a Firenze di Agnolo Gaddi. Era molto stimato, come testimonia il numero consistente di opere che realizzò per Firenze. La sua vicenda artistica contribuisce a chiarire aspetti della vita sociale, religiosa e culturale fiorentina, tra la fine del Gotico e l'inizio del Rinascimento.

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