Montagna in Toscana: dal turismo alle cave, tra crisi e sicurezza

La carenza di innevamento ha caratterizzato la stagione appena trascorsa, mentre sul fronte sicurezza ci sono novità

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 aprile 2017 20:09
Montagna in Toscana: dal turismo alle cave, tra crisi e sicurezza

Via libera della giunta, nel corso della sua ultima seduta, alla proposta di legge di modifica della legge sulle cave, la n.35 del 2015. Il provvedimento, che ora dovrà passare al vaglio del Consiglio, è stato approvato per adeguare la normativa regionale alla sentenza della Corte Costituzionale n. 228 del 20 settembre 2016, che aveva dichiarato l'illegittimità costituzionale del comma 2 dell'articolo 32 della legge toscana per la parte in cui qualifica la natura giuridica dei beni estimati, poiché l'individuazione della natura pubblica o privata dei beni appartiene all'"ordinamento civile" e quindi è riservata allo Stato.

L'adeguamento della legge 35 alla sentenza della Consulta comporta anche una serie di modifiche di altre disposizioni che fanno riferimento alla norma dichiarata illegittima. Vengono in particolare rivisti i termini per alcuni adempimenti e vengono inoltre inserite alcune modifiche di tipo manutentivo. Sono quindi modificate e integrate alcune disposizioni relative al distretto apuo-versiliese nonché alle autorizzazioni e alle verifiche relative alle lavorazioni.Approvata all’unanimità in aula una mozione in merito alla sicurezza delle macchine ‘a filo’ operanti nell’ambito del comparto estrattivo. L’atto, presentato dai consiglieri del Pd Giacomo Bugliani, Gianni Anselmi, Ilaria Giovannetti, Lucia De Robertis, Andrea Pieroni e Stefano Baccelli, impegna la Giunta ad attivarsi presso il Governo affinché vengano predisposte prescrizioni chiare in relazione all’utilizzo dei macchinari che operano nelle cave, in particolar modo di quelli ‘a filo’; a valutare, inoltre, la possibilità di incentivi per rottamare i vecchi macchinari a filo attualmente operanti per sostituirli con macchine più sicure.

Come ha ricordato infatti Bugliani, “Attualmente nel distretto apuano risultano operative circa 600 macchine a filo diamantato per il taglio del materiale lapideo, delle quali molte in funzione da anni e dunque verosimilmente obsolete. La stessa Regione in relazione a recenti incidenti sul lavoro gravissimi, alcuni dei quali riconducibili all’uso di macchine a filo, ha ribadito che il tema dei macchinari lapidei deve essere affrontato con urgenza da parte del Governo”.

Passa a maggioranza, con l’astensione di M5s e Sì-Toscana a sinistra una mozione del gruppo Lega nord per interventi a sostegno degli operatori del turismo montano e sciistico. La mozione, a firma Marco Casucci e Elisa Montemagni, è stata presentata in considerazione della “carenza di innevamento che ha caratterizzato la stagione appena trascorsa”, e approvata a seguito dell’accoglimento di alcuni emendamenti del Partito democratico. “Il problema si era presentato già la stagione precedente – spiega in Aula Casucci –, il testo sostitutivo che abbiamo accolto prevede l’istituzione dell’osservatorio regionale sulla montagna e la possibilità di valutare in quella sede, in conformità con il Prs (Piano regionale di sviluppo, ndr), l’opportunità di agevolazioni fiscali per gli operatori del settore sciistico ed il comparto relativo.

L’importante – conclude il consigliere – è che si arrivi quanto prima alla definizione di agevolazioni fiscali, perché la montagna toscana, in particolare l’Amiata, ne ha veramente bisogno”.

Il consigliere Massimo Baldi (Pd) ha segnalato, nel testo emendato, “l’opportuna menzione del riferimento al Prs che prevede per la montagna l’utilizzo della leva fiscale come strumento di innovazione e sviluppo” e il riferimento all’osservatorio, strumento di supporto tecnico e di monitoraggio delle politiche “previsto da una mozione approvata dal Consiglio regionale nell’ottobre 2015”. Di qui, il voto favorevole del gruppo Pd.

La crisi, il processo di deindustrializzazione e le conseguenze sociali e occupazionali in Amiata, al cento della mozione presentata da Sì – Toscana a sinistra, primo firmatario il presidente Tommaso Fattori, che il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità. Nel testo si chiede alla Giunta di “istituire un tavolo interistituzionale per dare seguito alle proposte contenute nel documento unitario delle forze politiche e sociali amiatine rispetto allo sviluppo della zona”.

La mozione impegna inoltre la Giunta ad “attivarsi presso le amministrazioni locali” anche per “promuovere l’utilizzo di incentivi e agevolazioni regionali” e contribuire a “trovare una soluzione alla condizione dei lavoratori colpiti dalla crisi e dai processi di deindustrializzazione”.

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