Millenario di San Miniato al Monte: 30 mila presenze nell’anno delle celebrazioni

La proposta di Padre Bernardo: "L'Abbazia faccia parte del patrimonio UNESCO"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 maggio 2019 13:50
Millenario di San Miniato al Monte: 30 mila presenze nell’anno delle celebrazioni

Oltre 30 mila partecipanti hanno festeggiato nel corso di 12 mesi il Millenario dell’abbazia di San Miniato al Monte che si è inaugurato il 27 aprile 2018 e che è stato celebrato con oltre 50 eventi tra performance artistiche, concerti, installazioni, convegni e presentazioni di libri che hanno coinvolto tutta la città.

Resteranno nella memoria dei fiorentini alcuni apprezzatissimi eventi come, solo per citarne alcuni, il concerto "Telemann virtuoso!", dell’ensemble “Il Rossignolo” su strumenti originali; l'esposizione di "Janua Coeli", opera di Marco Bagnoli; lo spettacolo “Dal Monte una Luce Aurorale” del regista Giancarlo Cauteruccio, l’opera "Pontormo. Felicità Turbate" di Mario Luzi, con la regia di Federico Tiezzi.

L’abbazia fiorentina inizia il suo secondo Millennio con una nuova illuminazione, con le sue porte e con il Ciborio restaurati, con un legame rinnovato con l’Armenia, terra di origine di San Miniato e protagonista della programmazione musicale del Millenario al quale sono stati dedicati un francobollo celebrativo, da parte del Ministero dello Sviluppo Economico e quattro cartoline postali promosse dal Vaticano.

L’anno di celebrazioni si è concluso con il Festival delle Religioni, con la chiusura, sabato 27 aprile, della Porta Santa, e la solenne celebrazione eucaristica presieduta dal Segretario di Stato di Sua Santità il Cardinale Pietro Parolin. L’anno di festeggiamenti è stato raccontato da un video realizzato da Bunker Film, proiettato nel corso della conferenza stampa che si è tenuta stamattina, accompagnato dalle musiche originali composte ed eseguite da Luca di Volo e dalla lettura dei versi composti per il Millenario da Davide Rondoni.

“Per dodici mesi abbiamo cercato di attualizzare la vocazione che Giorgio La Pira riconosceva a Firenze – dice l’abate Bernardo Gianni – ovvero l’essere una città che metteva a disposizione del mondo intero la sua bellezza e i grandi valori cristiani con cui è stata costruita, pensata, abitata. Gli eventi che si sono succeduti in questi dodici mesi, con linguaggi diversi, interpellando non solo le fonti storiche, ma anche arti, linguaggi e intuizioni della nostra contemporaneità, abbiamo voluto esprimere la missione di un luogo che vuole restituire dignità a tutti: una straordinaria avventura di fede, di bellezza e di speranza. Parte della riflessione maturata per la preparazione delle celebrazioni del Millenario è servita come base per gli esercizi spirituali del Papa e della Curia romana che ho avuto l’onore di guidare a marzo”.

Nel momento del bilancio dell’anno di celebrazioni la comunità dei monaci con padre Bernardo auspica che il Comune di Firenze, nella sua qualità di soggetto responsabile del sito Patrimonio Mondiale Centro Storico di Firenze, esplori la possibilità di far entrare il complesso monumentale dell’Abbazia di San Miniato nel perimetro del sito UNESCO.

“La presenza dell’Abbazia di San Miniato rafforzerebbe il valore eccezionale universale del sito senza una variazione sostanziale dei criteri che nel 1982 permisero l’iscrizione del Centro Storico di Firenze nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO – spiega padre Bernardo - Dal 2017 la comunità dei monaci benedettini segue con attenzione e partecipa alle attività portate avanti dall’ufficio UNESCO del Comune di Firenze dedicate al programma internazionale sul Patrimonio di Interesse Religioso del Centro del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO”.

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