Migranti in Toscana: dalla Marcia per i rifugiati al caso Firenze

A Firenze la marcia partirà alle 18 da piazza S. Maria Novella per raggiungere, a piedi scalzi, Piazza San Giovanni. Stella (Fi): “Se usate ex Caserme si creerebbero tensioni con gli abitanti come a Sorgane”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 settembre 2015 16:09
Migranti in Toscana: dalla Marcia per i rifugiati al caso Firenze

Nel capoluogo toscano ha suscitato molto interesse ed attenzione l'assemblea organizzata dai cittadini di Sorgane, quartiere a sud di Firenze più volte noto alle cronache per episodi di microcriminalità e disagio sociale. Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana e sempre più candidato alla sergreteria PD, prosegue nella battaglia per l'accoglienza e propone il Modello toscano contro le voci contrarie che si sollevano dalle opposizioni. Oltre cento oramai le telefonate giunte al numero verde istituito per dare informazioni ai privati intenzionati ad accogliere migranti nella propria abitazione.

Un dato che si scontra con quanti sostengono che la convivenza forzata possa essere un rischio.Se dall'accoglienza diffusa si passasse ad occupare intere aree abbandonate o dismesse, quale sarebbe la risposta della popolazione? Firenze segue con apprensione la discussione politica che precede ed accompagna il sentimento della gente di strada.Nove da Firenze ha approfondito l'argomento nei mesi scorsi attraverso uno Speciale.Questo avviene nella Toscana che organizza la Marcia degli scalzi, alla quale Cgil-Cisl-Uil Toscana aderiscono.A Firenze la marcia partirà alle 18 da piazza S.

Maria Novella per raggiungere, a piedi scalzi, Piazza San Giovanni. Qui, davanti al Battistero, si svolgerà un flashmob di forte impatto emotivo, che poco per volta riempirà la piazza di scarpe, ciò che resta di quanti in questi anni hanno perso la vita mentre cercavano la salvezza in un paese straniero. A poche decine di metri in contemporanea in via Cavour 4 il Convegno organizzato dalla Lega Nord sull'Immigrazione:Emergenza Immigrazione.

Soluzioni concrete a problematiche attuali”.

Il caso Firenze. “L’ipotesi che il Comune di Firenze sta vagliando, ovvero di sistemare nuovi migranti nelle ex caserme ‘Predieri’ di Rovezzano o ‘Perotti’ di Coverciano, è un’ipotesi che ci trova profondamente e nettamente contrari. Mi chiedo come faccia l’amministrazione Nardella a non tenere conto di quanto sta avvenendo a Sorgane, dove il quartiere è in rivolta contro i 110 tra immigrati ed occupanti alloggiati nella Foresteria Pertini” lo afferma il coordinatore cittadino di Forza Italia Firenze, il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella.

“A Sorgane sono aumentati i furti e gli episodi di degrado, ci sono deiezioni umane in piazza, la gente del quartiere non ne può più e la civile convivenza è a rischio, come dimostra l’assemblea infuocata dell’altra sera – sottolinea Stella -. Vogliamo che si ripeta la stessa situazione anche a Rovezzano o Coverciano? Firenze e la Toscana non possono più ospitare immigrati, sia da un punto di vista economico che di ricadute sociali sul territorio. I 1700 migranti che vivono nella nostra città costano alla collettività 21 milioni e 717mila euro: sono cifre intollerabili”.

 Cgil, Cisl e Uil della Toscana aderiscono alla Marcia delle donne e degli uomini scalzi che domani venerdì 11 settembre toccherà molte città d’Italia per chiedere dignità e rispetto per le donne e gli uomini che fuggono da povertà, guerre e dittature."Non è pensabile fermare chi scappa dalle ingiustizie, al contrario aiutarli significa lottare contro quelle ingiustizie. Dare asilo a chi scappa dalle guerre, significa ripudiare la guerra e costruire la pace.Dare rifugio a chi scappa dalle discriminazioni religiose, etniche o di genere, significa lottare per i diritti e le libertà di tutte e tutti.Dare accoglienza a chi fugge dalla povertà, significa non accettare le sempre crescenti disuguaglianze economiche e promuovere una maggiore redistribuzione di ricchezze.Per chiedere con forza i necessari cambiamenti delle politiche migratorie europee e globali:

  1. certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature
  2. accoglienza degna e rispettosa per tutti
  3. chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti
  4. creare un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino"

Queste le iniziative in programma in Toscana venerdì 11 settembre:

  • a Firenze appuntamento alle 18 in piazza Santa Maria Novella, corteo fino a piazza Duomo con flash mob sul dramma dei migranti
  • a Pisa appuntamento alle 18 in Piazza Garibaldi
  • a Livorno alle 18 corteo da piazza Repubblica
  • a Prato presidio/flash mob con speaker's corner dalle 18 alle 20 in piazza del Comune
  • a Carrara appuntamento alle 16,45 in piazza Matteotti, segue corteo in città fino a piazza d'Armi dove ci sarà un dibattito con Gad Lerner (una delegazione sarà presente a Venezia)
  • a Lucca, nell'auditorium di piazza San Romano, dibattito organizzato da Comune e Cgil alle 16.

    Alle 18,30 corteo in città con partenza da piazzale Verdi

  • ad Arezzo, il corteo partir à dalle 18 da piazza San Jacopo e proseguirà fino alla Casa delle Culture in piazza Fanfani
  • a Grosseto ore 16,30 ritrovo alla Fondazione Il Sole in viale Uranio, 40

“Coloro che migrano – spiega Maurizio Brotini della segreteria Cgil Toscana – vogliono solo il diritto a quella vita dignitosa che gli è stata rubata dalle guerre, dalle carestie, dalla siccità, dai disastri ambientali, dallo sfruttamento che si è sempre fatto delle risorse dei loro paesi. E se le merci ed i capitali possono spostarsi incessantemente e senza regola alcuna, è illusorio pensare che non si muovano masse sempre più vaste di persone colpite dalle sempre maggiori diseguaglianze che disegnano il mondo attuale.

Anche per questo dobbiamo costruire assieme società più giuste e democratiche”.“Una società civile ha il dovere dell’accoglienza e del rispetto – è il pensiero di Angelo Colombo, responsabile immigrazione della Uil Toscana – E’ assolutamente necessario evitare la vergogna di questi viaggi della morte e istituire corridoi umanitari per chi ha il diritto allo status di profughi e rifugiato. E poi occorre procedere con delle vere politiche dell’integrazione, a cominciare dal mondo del lavoro, affinché queste persone non siano escluse e non vivano ai margini della società”.“Siamo preoccupati del dramma quotidiano che migliaia di bambini, donne e uomini devono affrontare per sfuggire alla guerra e alla fame - dice Rossella Bugiani, della segreteria regionale Cisl - e non accettiamo che il dibattito politico sul tema diventi strumentale alla creazione di consenso.

Chiediamo un ruolo più forte del governo, della comunità internazionale e in particolare dell'Europa”Il Gruppo della Lega Nord in Consiglio Regionale, unitamente al Dipartimento Nazionale Sicurezza ed Immigrazione, organizza sempre per Venerdì 11 settembre alle ore 17 presso l’Auditorium del Consiglio regionale in via Cavour, 4 a Firenze, un convegno dal tema: Emergenza Immigrazione.

Soluzioni concrete a problematiche attuali”. Parteciperanno all’incontro, introdotto dal Presidente del Gruppo consiliare della Lega Nord Manuel Vescovi, il Responsabile Federale del Dipartimento Sicurezza ed Immigrazione della Lega Nord Tony Iwobi (60 anni, nigeriano, imprenditore, in Italia da 38 anni ed iscritto alla Lega da 21, capogruppo in un comune della bassa bergamasca), Franco Maccari, Segretario Nazionale del sindacato autonomo della Polizia di Stato COISP, Claudio Piersimoni, Responsabile del laboratorio regionale per la diagnosi della tubercolosi ed Armando Manocchia, Presidente dell’associazione “Una via per Oriana Fallaci” e direttore del quotidiano telematico Imola oggi.

Saranno trattate problematiche di stretta attualità alle quali la Lega Nord intende proporre soluzioni concrete come afferma Iwobi: “Non è vero che la Lega è contro l’immigrazione, come non è vero che gli stranieri fanno i lavori scartati dagli italiani. E i razzisti non sono quelli della Lega, ma chi lascia entrare nel Paese persone alle quali non è possibile offrire un lavoro ed una casa”

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