Migranti a Firenze: altri arrivi a Peretola

Sono 19 i minorenni ospitati nel centro improvvisato in via de Bosis. Il capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione Toscana ha inviato una lettera al Prefetto, al Questore e al sindaco di Firenze,

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 settembre 2016 17:45
Migranti a Firenze: altri arrivi a Peretola

"I continui arrivi di migranti a Firenze stanno provocando un'esasperazione nei cittadini e rischiano di trasformarsi, prima o poi, in una 'bomba a orologeria' sociale. Chiediamo all'amministrazione di rivedere le scelte scellerate sulla collocazione dei centri per immigrati" affermano, in una nota congiunta, il consigliere regionale e coordinatore di Forza Italia Firenze Marco Stella, e i consiglieri regionali Jacopo Alberti (Lega Nord) e Giovanni Donzelli, capogruppo di Fratelli d'Italia all'assemblea toscana.

"Oltre alle inevitabili ricadute sociali e sul fronte della sicurezza - osservano i tre esponenti del centrodestra fiorentino - non possiamo non evidenziare i costi che questa politica folle di apertura delle frontiere ha sulle casse pubbliche. Solo in Toscana, prendendo in esame gli arrivi degli ultimi dodici mesi, siamo a 12mila migranti, per un costo annuale di 153 milioni di euro. Noi siamo convinti che il denaro dei cittadini vada speso prima di tutto per aiutare gli italiani in difficoltà, le categorie più deboli, e per rilanciare le imprese. Sul fronte immigrazione il centrodestra non smetterà mai di far sentire la sua voce".

"Vicino ad un asilo, in una zona già critica per la presenza di numerosi insediamenti abusivi ed edifici occupati da stranieri, con il rischio che il numero degli accolti cresca ulteriormente: il nuovo centro di via de Bosis, dove sono arrivati ieri pomeriggio 20 immigrati provenienti da Ghana, Bangladesh e Gambia, già oggi è pronto ad accogliere 50 persone. Per questo chiediamo che le istituzioni garantiscano loro che non verrà inviato un solo immigrato in più" afferma Giovanni Donzelli, in seguito al sopralluogo che si è svolto oggi a Peretola. Donzelli ha fatto richiesta alle alte cariche cittadine con la delega per la sicurezza pubblica di organizzare al più presto una riunione con i cittadini della zona che "Sono esasperati da una situazione che si sta trasformando in una vera e propria polveriera di tensioni sociali".

"Chi gestisce il centro ci ha assicurato che si tratta di minori - aggiunge Donzelli - anche se non abbiamo la possibilità di verificarlo. Quel che è certo è che queste persone diventeranno presto maggiorenni e, nonostante nessuno di loro sia un rifugiato di guerra, rimarranno a carico del nostro sistema di accoglienza. Gli immigrati girano liberamente per il quartiere: i cittadini sono intimoriti perché già hanno subito decisioni giunte dall'alto senza nessuna consultazione. In questo caso in molti, tornati dal mare, si sono ritrovati questa situazione: si è trattato del solito blitz estivo, con il chiaro obiettivo di far passare questa scelta sotto silenzio.

L'amministrazione per l'ennesima volta ha abbandonato la comunità locale e messo in secondo piano le esigenze della gente - conclude Donzelli - continueremo ad essere vigili: non è accettabile che le autorità si sottraggano all'obbligo di tutelare i cittadini delle proprie comunità".Intanto proprio oggi a Firenze è stato presentato il progetto Humanitas nella sede di Anpas Toscana. Sette migranti hanno già cominciato il loro percorso di formazione presso alcune associazioni sul territorio regionale.

L'accordo di collaborazione promosso dalla Regione Toscana per la realizzazione di attività di volontariato e di promozione sociale figura la previsione di percorsi “che permettano ai migranti di conoscere e integrarsi nel contesto sociale che li ospita, attraverso lo svolgimento di attività di volontariato finalizzate al raggiungimento di uno scopo sociale e/o pubblico, che consentano di acquisire un ruolo attivo, partecipe e che restituiscano loro dignità”.

"Riteniamo che le attività di volontariato – ha detto il referente di Anpas Toscana per le politiche sociali, Andrea Nuti – se in rete con quelle degli altri soggetti, opportunamente progettate e gestite, possano essere il primo momento per l’integrazione sociale e un possibile inserimento lavorativo. Per questo le associazioni hanno e dovranno sviluppare ancora di più un ruolo fondamentale nell’accoglienza e nei processi di integrazione dei migranti e richiedenti protezione. Un ruolo educativo per lo sviluppo di competenze sociali, civiche, linguistiche e culturali".

Dopo la fase di accoglienza, in cui il richiedente è un mero beneficiario di servizi di assistenza, grazie alla formazione diretta in associazione, il migrante diventerà protagonista attivo del suo percorso di integrazione. In fase sperimentale, la Croce Azzurra di Pontassieve, l'Humanitas di Scandicci e L'Avvenire di Prato, sez. Vaiano, ospiteranno richiedenti o titolari di protezione per un totale di quattordici settimane (circa 100 ore totali). I migranti saranno seguiti in associazione da dei tutor debitamente abilitati. Le persone inserite nel progetto, prenderanno parte al percorso formativo organizzato da Anpas Toscana con incontri di formazione generale sul ruolo del volontariato nella nostra società e sul funzionamento del mondo del lavoro e delle competenze spendibili. Seguirà un momento di formazione specifica che, previo superamento di un esame finale, darà l’abilitazione di soccorritori di livello base.

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