Razzismo e intolleranza: mercoledì marcia in memoria della deportazione degli Ebrei

Inizio alle 17.30 al Canto di Croce Rossa in via del Corso (angolo con via dei Cerchi). Armentano (PD): “Anche a Firenze una ‘commissione Segre’. E Federico Bussolin (Capogruppo Lega) dice già no alla mozione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 novembre 2019 19:14
Razzismo e intolleranza: mercoledì marcia in memoria della deportazione degli Ebrei

Dal 2013 la Comunità di Sant'Egidio ricorda la deportazione degli Ebrei di Firenze, avviata il 6 novembre del 1943, attraverso un pellegrinaggio della memoria nelle strade del centro storico. Il corteo quest'anno partirà da via del Corso, mercoledì 6 novembre, alle ore 17.30, con appuntamento al Canto di Croce Rossa (all'angolo di via del Corso con via dei Cerchi) e percorrerà le vie del centro fino alla sinagoga di via Farini, dove i partecipanti al corteo saranno accolti dai responsabili della Comunità Ebraica per una cerimonia nel piazzale. L'appuntamento è alle 17.30, ma in caso di temporale la manifestazione si svolgerà direttamente alla sinagoga alle ore 18. La marcia della memoria si colloca nel 2018 a 76 anni dalla prima deportazione degli Ebrei fiorentini. Può essere utile ricordare alcuni dati.

Il 6 novembre 1943 il comando nazista avviò a Firenze la cattura e la deportazione degli Ebrei fiorentini. Vennero arrestate oltre 300 persone. Il 9 novembre furono caricate sui treni diretti verso Auschwitz, dove arrivarono il 14 novembre. Solo 107 superarono la selezione per l’immissione nel campo: gli altri vennero immediatamente eliminati. Nell’elenco dei deportati figuravano anche otto bambini nati dopo il 1930 e 30 anziani, nati prima del 1884. I tedeschi avevano completato l'occupazione di Firenze nel settembre 1943.

Qui i nazisti poterono contare per la razzia sul sostegno attivo dei fascisti, in particolare su quello della banda Carità. Degli Ebrei deportati nei lager dal 6 novembre del '43 in poi, solo 15 tornarono indietro: otto donne e sette uomini.

“È il momento di mobilitarci in ogni città sui temi del razzismo e dell’intolleranza: per questo anche nel consiglio comunale di Firenze ritengo sia giusto e necessario istituire una commissione speciale contro l’odio e l’hate speech, dopo l’ok all’organismo in Senato”. È la proposta lanciata da Nicola Armentano, capogruppo Pd a Palazzo Vecchio. “Raccolgo l’appello che arriva dal Pd di Torino che si è già mosso in questo senso con una richiesta partita dal consigliere comunale Mimmo Carretta che invita a fare altrettanto in ogni città.

- prosegue Armentano – Firenze ha nel suo dna i valori della tolleranza, della solidarietà e del rispetto di tutti. È naturale quindi che si candidi a svolgere un ruolo primario nel contrasto a fenomeni sempre più crescenti di intolleranza, razzismo, antisemitismo. Liliana Segre che con una mozione ha promosso la creazione di questa nuova commissione, è per tutti noi un esempio. Abbiamo letto con costernazione dei numerosi attacchi via web che le sono arrivati, atti che reputiamo gravissimi: fa rabbrividire e vergognare il pensiero che qualcuno rievochi pagine buie della nostra storia usando parole infami contro una donna da cui tutti dobbiamo solo imparare.

Questa crudeltà morale va combattuta a tutti i costi, in primo luogo conducendo una battaglia culturale. La nostra città su questi temi è assolutamente in prima linea ma sappiamo bene che non possiamo permetterci di arretrare di un millimetro e dobbiamo fare la nostra parte contro questo clima preoccupante. Portare anche a Palazzo Vecchio l’idea di Liliana Segre è un gesto forse simbolico ma che vogliamo sia percepito come forte e chiaro, per far sentire da che parte stiamo: faremo quindi tutti i passaggi istituzionali necessari per richiedere la creazione di questa commissione speciale”.

“Siamo contro il razzismo –dichiara il capogruppo in Consiglio comunale della Lega Federico Bussolin– l'odio e l'antisemitismo senza se e senza ma. Non vorrei però che a sinistra qualcuno spacciasse per razzismo battaglie che per noi sono un diritto, per esempio “prima gli italiani”. Sono perplesso perché mi domando cosa si intende con linguaggio d'odio: lo è anche quello utilizzato contro i consiglieri della Lega? Oppure ancora una volta si vuole prendere un tema che trova tutti concordi, per utilizzarlo invece come strumento di lotta politica? Lavoriamo tutti assieme, ma sono contrario al bavaglio”.

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