Mercafir all'Osmannoro: dubbi sull'opportunità del trasloco

Grassi: "La giunta Nardella sbaglia”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 dicembre 2015 16:31
Mercafir all'Osmannoro: dubbi sull'opportunità del trasloco

Attesa con trepidazione, la comunicazione del Comune di Firenze ha sollevato il cuore di chi guarda allo Stadio che verrà ed ha rasserenato gli animi degli operatori che si erano in un primo tempo opposti all'idea di uno spostamento reclutando gli avvocati. Se ai tifosi e simpatizzanti, agli amanti dello sport, può interessare poco la tenuta del comparto ortofrutticolo, al giudizio degli operatori, che del settore vivono, dovrebbe corrispondere una valutazione sensata.Tutti d'accordo, l'Osmannoro è la decisione più giusta? Una voce contraria c'è, è ancora una volta quella di Tommaso Grassi che davanti alla planimetria colorata ed alle linee tratteggiate alza la voce ed esclama: "E' stata decretata la fine di Mercafir" facendosi portavoce di quegli operatori che, stando alle decisioni prese, sembravano essere ben disposti verso il progetto."Scelta un'area per il trasferimento che non tiene insieme gli aspetti economici, sociali e del trasporto.

Evidenzia solo tutti i limiti e le difficoltà della giunta Nardella così commenta Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze riparte a sinistra, la scelta dell'amministrazione comunale. “Siamo stanchi di sentire dire che avremo migliaia di nuovi posti di lavoro, grazie allo stadio, all'albergo e ai nuovi centri commerciali che sorgeranno nella zona - spiega Grassi - e quelli che rischiamo di perdere con l'operazione su Mercafir? Non se ne preoccupa nessuno se il mercato e l'indotto alimentare non avrà più il suo fulcro in Toscana? L'area dell'Osmannoro individuata manca di dati certi.

Si sa che perderà ettari di terreno per la realizzazione delle casse di espansione obbligatorie e altri metri quadrati non sono utilizzabili per il pilone dell'Enel: ma negli atti del Comune e della società Mercafir si fa finta di niente”.

"L'operazione nel suo insieme - continua Grassi - risulta una scelta contro tutto e tutti, che umilia e tiene fuori dal dibattito chi lavora ed era disponibile ad investire i propri guadagni per finanziare il nuovo stabilimento. E che adesso si vede imporre scelte dall'alto senza aver avuto voce in capitolo”. Grassi conclude “Non si fa l'interesse di Firenze. Questo è un insuccesso del governo cittadino. Lo stadio potrà vedere la luce solo se si saprà rinunciare a costruire alberghi e centri commerciali nelle aree esterne.

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