Meningite: nuovo caso stanotte a Pistoia

La comunicazione all’aula dell’assessore regionale alla Sanità Saccardi: “Campagna a protezione della popolazione”. Ridotto il ticket per gli over 45, vaccino gratis in area vasta centro. Mugnai (FI): «Obbligatorio per i volontari del 118». Respinta una mozione che chiedeva di attivare una ricerca scientifica per indagare l’eventuale correlazione con la presenza di stranieri irregolari

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 febbraio 2016 13:51
Meningite: nuovo caso stanotte a Pistoia

Firenze– L’ultimo caso di meningococco C questa notte all’ospedale di Pistoia, con il ricovero di una persona di 24 anni che pare in discrete condizioni. Così l’assessore regionale alla Sanità Stefania Saccardi, questa mattina, ha aperto la comunicazione al Consiglio regionale sulla meningite in Toscana.

“I numeri non sono da epidemia – ha rassicurato Saccardi – ma abbiamo deciso di partire con una campagna vaccinale a protezione della popolazione. Dal Ministero abbiamo ricevuto attenzione sotto il profilo epidemiologico per la costituzione di un gruppo di lavoro tra Regione Toscana, Istituto superiore di Sanità e Ministero, per monitorare in modo costante e permanente il fenomeno e capirne cause e modalità di diffusione”. Sostegno come ha riferito Saccardi anche per il “reperimento dei vaccini”, “negli anni precedenti abbiamo consumato 30mila dosi, nel 2015 ne abbiamo comprate 400 mila”.

“Abbiamo stanziato – ha aggiunto – le risorse per acquistare altre 300mila dosi di vaccino e per giungere complessivamente ad una copertura di un milione e mezzo di persone con una diffusione capillare”. L’assessore ha ricordato che l’obbiettivo della Regione Toscana è quello di “raggiungere il milione e mezzo di vaccinati contro il meningococco”. Saccardi ha parlato della delibera di Giunta approvata ieri con la quale “si allarga il piano per le vaccinazioni con dosi di siero gratuite per gli over 45 nell’area vasta centro”, si “riduce il ticket sempre per gli over 45 (da 58 a 45 euro) in tutte le aziende sanitarie”.

Inoltre, “si allarga – ha detto Saccardi – l’attività di indagine epidemiologica con un gruppo di lavoro al Meyer e uno a Careggi, e si stanziano 15 milioni di euro per l’acquisto di vaccini”. Saccardi ha parlato di un “programma di incontri con la medicina generale per rendere la vaccinazione più accessibile a tutti”. “Ricordo che la campagna vaccinale è aperta dal 2015 e che quindi c’era il tempo di potersi vaccinare in tempi non di emergenza, ma di prevenzione”.

“L’Asl di Firenze – ha aggiunto l’assessore – normalmente riceve 300 prenotazioni, adesso, qualche giorno fa, ne hanno 4mila 500”. L’intento, secondo l’assessore, è quello di “lavorare sulla fascia 11-20 anni” perché “riteniamo sia quella sulla quale investire, per combattere il fenomeno dei portatori sani”. Saccardi ha poi parlato dell’adesione dei pediatri alla campagna vaccinale per oltre il 95 per cento e del via libera agli studi epidemiologici sia sui malati che sui portatori sani: “abbiamo iniziato – ha detto l’assessore regionale – a fare i tamponi faringei”. “La particolarità della Toscana – ha chiuso Saccardi – sta anche nella capacità di diagnosi di questo batterio.

Il Meyer ha uno dei laboratori più raffinati in assoluto, forse l’unico in Italia che con questo sistema riesce ad identificare il batterio, in altre parti forse c’è anche la difficoltà nell’identificarlo”. “È come se si pagasse la capacità del nostro sistema di indagare, questo però ci ha consentito di poter intervenire rapidamente per evitare che il batterio si diffondesse eccessivamente”.

Approvata all’unanimità dall’aula una mozione, presentata da Stefano Mugnai (Fi), che impegna la Giunta regionale “ad adoperarsi con il livello nazionale ad estendere il piano della vaccinazione obbligatoria e gratuita ai volontari soccorritori delle associazioni di volontariato della Regione Toscana”. La mozione è stata votata al termine della comunicazione in merito alla meningite in Toscana, tenuta dall’assessore regionale alla Sanità Stefania Saccardi.

Durante il dibattito, Mugnai ha spiegato: «Con questo atto, sulla cui applicazione vigileremo, si sana un paradosso – spiega Mugnai – che escludeva i volontari del 118 dalla campagna vaccinale gratuita. Si trattava di una scelta inappropriata, oltre che in contraddizione con la legge toscana che inserisce il volontariato in maniera strutturale nel sistema sanitario regionale. Non si capiva perché medici o infermieri fossero sottoposti alla somministrazione delle dosi, e i volontari che magari si trovano a soccorrere proprio un malato di meningite invece no». Proprio sul tema meningite e sulla gestione dell’emergenza da parte della giunta regionale era già intervenuto in mattinata lo stesso Mugnai, in replica alla comunicazione dell’assessore regionale sulla materia: «I numeri sono a dimostrare che i casi di meningite a partire dal 2015 hanno subito un’impennata.

Ovvio che la preoccupazione cresca, soprattutto dinanzi a una giunta regionale che finora ha avuto una reazione di inseguimento, piuttosto che di governo del fenomeno. I cittadini assistono a espansioni successive delle fasce d’obbligo e gratuità, moltiplicarsi di casi, partite di vaccini in scadenza, ricerca di dosi in tutta Europa, viaggi a Roma, appelli alla vaccinazione… e, a fronte di tutto ciò, quando si riesce ad accedere al Cup si ottengono appuntamenti tra settimane. E’ naturale che le persone si preoccupino.

Ci vuole una task force che comprenda che siamo in una emergenza che va gestita, non rincorsa».

L’assessore Saccardi, nella replica, ha altresì precisato che è stata fatta la scelta di “non creare canali preferenziali nei confronti di alcuno e di rispettare le liste di attesa esistenti, perché non sono state individuate categorie che siano più a rischio di altre”. Hanno dichiarato il loro voto a favore della mozione Stefano Scaramelli (Pd), per il quale “è da valutare il modo migliore di coinvolgere i volontari nella campagna di vaccinazione”, Jacopo Alberti (Lega nord), Paolo Sarti (Sì – Toscana a Sinistra), Andrea Quartini (M5S), Giovanni Donzelli (FdI).

Respinta invece, con il voto contrario del Pd, di Sì-Toscana a Sinistra e del Movimento 5 Stelle, una mozione presentata da Jacopo Alberti (Lega Nord), che impegnava la Giunta regionale “ad attivare nel più breve tempo possibile una ricerca scientifica, per indagare l’eventuale correlazione tra lo sviluppo degli agenti patogeni della meningite e la presenza fuori controllo di stranieri irregolari sul territorio regionale”. L’assessore, durante il dibattito, ha sottolineato che “non esiste alcun caso di meningite tra i profughi e quindi non c’è motivo per ritenere che possano essere un veicolo di trasmissione”, definendo “irresponsabile demonizzare alcune categorie di persone”.

"Nel dicembre del 2007, nella provincia di Treviso, in Veneto, si è verificato il più grave episodio epidemico di meningite da meningococco C st11 avvenuto in Italia prima della Toscana: dal 12 al 20 dicembre ben 7 casi con 3 morti -interviene Costantino Ciari, Responsabile Nazionale Sanità Lega Nord Toscana- Benché si fosse a ridosso delle festività natalizie che comportano il contatto di numerose persone in spazi chiusi che facilita la diffusione della malattia, la gestione dell’emergenza deve essere stata certamente più incisiva e più oculata che in Toscana.

Tant’è vero che l’epidemia venne controllata immediatamente. Vennero vaccinate ben 69.000 persone con una copertura di circa il 60% della popolazione della provincia interessata. Sull’episodio la Regione Veneto nel 2012 ha pubblicato una relazione sulle procedure e su come ci si è mossi in tale epidemia di meningite C st11. A quanto pare, però, di tale esperienza non si è fatto uso in Toscana. A conferma di ciò basti dire che la vaccinazione non è andata oltre il 20%. Quando nei mesi di marzo aprile del 2015 si sono verificati i numerosi casi di meningite C st11, soprattutto nell’empolese era necessario attivarsi in maniera più intensa e prendere, magari, suggerimenti dall’esperienza del Veneto.

Quali sono i motivi per cui in Veneto nel 2007 tale epidemia si è bloccata sul nascere, mentre in Toscana ancora oggi continua a mietere vittime?"

Due giorni fa sulle colonne del Tirreno il dott. Gabriele Mazzoni, responsabile del dipartimento di salute e igiene pubblica nella ex Asl 11 di Empoli, ha smentito la relazione tra immigrazione incontrollata ed epidemia di meningite – proposta da Sovranità sul giornale online Il Primato Nazionale – parlando di “confusione di ceppi”.

È sufficiente accedere a una nota ufficiale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) del 28 luglio 2015 – sostiene l’esponente di Sovranità Pisa a San Miniato, Francesco Meneguzzoper leggere che ‘la meningite tende a colpire l’Africa in modo ciclico. Casi di meningite C sono stati in aumento dal 2013, dapprima in Nigeria nel 2013 e 2014, quindi in Niger nel 2015.

Dobbiamo essere pronti per un numero molto maggiore di casi durante la stagione della meningite del 2016’, e a dichiararlo non è uno qualsiasi ma il Dott. William Perea, coordinatore dell’unità per il controllo delle malattie epidemiche all’OMS stessa”. “Ancora secondo la stessa nota, – prosegue Meneguzzo‘mentre progressi sostanziali sono stati compiuti negli anni recenti per proteggere l’Africa da molti sotto-tipi di meningite con, per esempio, l’introduzione del vaccino MenAfrVac contro la meningite A nel 2010, molto lavoro è necessario per proteggere la cintura africana della meningite dalle epidemie di meningite C’.

Si tratta quindi di una emergenza continentale, altro che assenza di meningococco C! ”. “Nella stessa nota dell’OMS, infine, rincara la dose la dott.ssa Myriam Henkens, coordinatore medico internazionale di dell’organizzazione Medici senza frontiere (MSF), – conclude l’esponente di Sovranità –: ‘Soltanto nei primi sei mesi del 2015, ci sono stati 12mila casi di meningite C in Niger e in Nigeria, con 800 morti.

Allo stesso tempo, si è verificata una carenza critica di vaccini’. Quindi il ceppo C esiste eccome in Africa, è endemico e in crescita. Così come la citata carenza di dosi vaccinali è la stessa che i Toscani conoscono bene in questi giorni. Ripetiamo infine: occorre nell’immediato proteggere le popolazioni locali reperendo subito le dosi di vaccino necessarie, ma altrettanto presto agire sulle cause e rispedire ai paesi di origine gli immigrati provenienti dalle zone a rischio.

Così come la sinistra e lo stesso governatore Enrico Rossi, che hanno promosso l'invasione e creato questa situazione, ora devono risolverla o andarsene, perché a questo punto riteniamo che di certezza scientifica ce ne sia anche troppa”.

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