Meningite: domani incontro con Lorenzin sull'emergenza in Toscana

Armentano (PD): “L'università scenda in campo con gli specializzandi. Dopo l'ultimo caso a Firenze serve uno sforzo ulteriore”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 febbraio 2016 19:24
Meningite: domani incontro con Lorenzin sull'emergenza in Toscana

Sono settimane e settimane che l'assessore regionale toscano alla Sanita', Stefania Saccardi, invita tutti a vaccinarsi contro la meningite, e intanto alcuni casi continuano a manifestarsi. Ma il fatto è che a fronte degli appelli, i media affermano che per prenotare un vaccino si deve aspettare il mese di maggio, a causa della mancanza di personale e di scarsità di scorte farmacologiche.

“Domani, insieme all’assessore alla Salute della Regione Toscana Stefania Saccardi, incontreremo il ministro della Salute Lorenzin per fare il punto della situazione sull’allarme meningite in Toscana. Dall’inizio del 2016 sono 10 i nuovi casi registrati e la Regione ha già investito 10 milioni di euro di risorse proprie per una campagna straordinaria di vaccinazione.” Così il deputato e responsabile sanità del Pd, Federico Gelli, ha annunciato da Pisa in occasione del convegno “vaccini, perché avere paura di una delle più grandi scoperte dell’umanità” promosso dal Centro Studi Aforisma, la sua presenza all'incontro in programma domani con il ministro Beatrice Lorenzin. “E’ importante il coinvolgimento diretto del ministro della Salute per trovare soluzioni tempestive condivise che riescano a porre rimedio ad una situazione che merita la massima attenzione” ha concluso Gelli.

Questo l'intervento del consigliere PD Nicola Armentano, presidente della commissione sanità: “La meningite ancora continua a preoccupare i nostri cittadini. La straordinaria campagna di vaccinazione ancora non ha ridotto il problema nonostante il massiccio impegno della Regione. Anche oggi un nuovo caso. Passata l'ansia di qualche mese fa oggi alla luce dei nuovi casi del 2016 la preoccupazione incombe nuovamente tra la popolazione e lo dimostra la grande richiesta agli sportelli Asl sul territorio di cittadini che vogliono vaccinarsi. Grande lavoro dell'assessore Saccardi che con procedura d'urgenza ha sollecitato il reperimento di altre dosi del vaccino per rispondere prontamente alla richiesta che arriva dal territorio. Condivido la scelta di continuare questa opera di vaccinazione attualmente l'unica risposta x immunizzarsi dal bacillo.

Così come concordo con la necessità di dare la possibilità di avere gratuitamente il vaccino ai tanti studenti fuori sede che studiano in città, come da proposta dei Giovani Democratici. Sarà sicuramente necessario studiare il perché di questa impennata dei casi avvenuti in Toscana (nel 2015 circa un terzo dei casi nazionali si è verificato nella nostra regione con, purtroppo, sette decessi. Solo il dato della percentuale limitato al meningocco tipo C testimonia che il 58% è avvenuto in Toscana, dato che da solo denota che lo sforzo messo in atto è sicuramente sensato.

Così com'è necessario allargare la fascia d'età, inizialmente limitata ai soli under 45, da invitare a prendere in considerazione la necessità di vaccinarsi; vaccino la cui efficacia si attesta tra il 92 e 95 %. Sarà necessario capire meglio il perché attraverso la task force messa in campo, che si dovrà occupare di provare a dare risposte in merito, ma per le risposte servirà del tempo. Oggi serve una maggiore copertura della popolazione per ridurre la circolazione del batterio nel breve periodo.

Ma servirà anche, oltre alle dosi del vaccino, anche una grande partecipazione del mondo medico per effettuare concretamente i vaccini. Mondo medico che ha già manifestato grande sensibilità; dai medici pediatri ai medici di medicina generale e dai presidi sanitari aziendali potenziati per la concomitante circostanza. Ma, se necessario, credo che anche l'Università potrebbe fornire un contributo per la causa, aiutando a reperire professionalità mediche. Penso ai tanti specializzandi presenti nelle nostre Università, nelle Scuole di Specializzazione, magari non utilizzando tutti , anche se già medici, ma limitandosi a coloro che afferiscono alle discipline mediche quasi alla fine del loro corso di specializzazione, coadiuvati dai propri tutor. Potrebbe essere un'occasione per poter dare ai cittadini un servizio da quel polo dedicato alla formazione e integrarlo in un momento di necessità con il territorio. E apprezzare ancora una volta l'importanza delle nostre Università che si avvicinerebbero ancor più ai bisogni dei cittadini di Firenze, oltre al prestigio che rappresentano per la nostra città da decenni.

Tutto questo servirebbe ad ottimizzare l'intervento a copertura del maggior numero di persone nella nostra regione. Bando ai retro pensieri e ai falsi miti sui vaccini, perché qui è in gioco la salute dei nostri cittadini”.

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