Massa: a rischio l’acquisto da parte di ArcelorMittal

Martedì sciopero alla Sanac. Gozzani, Cgil: “Preoccupazione e rabbia nei confronti di un governo che dimostra nessuna attenzione per un territorio così fortemente penalizzato e nessuna idea per uno sviluppo di questo paese”. Parrini: “Il decreto crescita mette a rischio le pmi artigiane”. L’atto è stato approvato ieri in Senato

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 giugno 2019 13:45
Massa: a rischio l’acquisto da parte di ArcelorMittal

Il decreto crescita è stato approvato ieri in Senato. Una delle conseguenze è che l'Ilva di Taranto chiuderà -stando a quanto ha dichiarato l’ad di ArcelorMitall Europa- se non sarà garantita l’immunità penale che il decreto crescita ha limitato, appunto, al 6 settembre.

380 posti di lavoro a rischio, di cui 140 a Massa. Nonostante i proclami di questi ultimi mesi, ad oggi ancora non è dato sapere se entro il 30 settembre ArcelorMittal ultimerà la procedura di acquisto della Sanac in amministrazione straordinaria, i cui stabilimenti lavorano al 60% per Taranto.

La Cgil di Massa Carrara si chiede come sia possibile che un Ministro affronti con tanta superficialità una situazione di questo tipo, contrapponendo pretestuosamente il diritto al lavoro con quello alla salute, forse si vuole ripercorrere un nuovo “caso Bagnoli”? forse così si pensa di fare l’interesse del Paese? E ancora, siamo davvero convinti che questo comportamento favorisca nuovi futuri investimenti in Italia da parte di gruppi industriali dopo che a contratto firmato si cambiano le carte in tavola? Infine, ma non da ultimo, è vergognoso il comportamento di ArcelorMittal nei confronti dei 1.400 lavoratori di Taranto ai quali è stata comunicata con una mail la cassa integrazione.

Il Governo deve far rispettare gli accordi e garantire gli investimenti in termini occupazionali e ambientali. Martedì sciopero nazionale di 4 ore con presidio dalle ore 9 sotto la prefettura di Massa Carrara. “Esprimiamo tutto il nostro disappunto per l’esito dell’incontro di ieri al Ministero dello Sviluppo Economico, dove ci e’ stato comunicato che vi sarà una proroga fino al 30 Settembre dell’amministrazione straordinaria, termine ultimo per la conclusione della negoziazione tra ArcerolMittal e il governo”, dichiara Paolo Gozzani segretario generale della Cgil di Massa Carrara.“Abbiamo registrato l’assenza totale del Governo”, aggiunge, “i lavoratori in questi anni hanno fatto di tutto per difendere lo stabilimento e il proprio posto di lavoro,anche rischiando la vita per le pessime condizioni che versava lo stabilimento”.“Chi ha responsabilità politica deve trovare le soluzioni”, conclude, “per questo sciopereremo Martedì 2 luglio per 4 ore e utilizzeremo alla presenza dei lavoratori in sciopero , il tavolo istituzionale per denunciare alla presenza del Prefetto e di tutte le istituzioni locali, tutta la nostra preoccupazione e rabbia nei confronti di un governo che dimostra nessuna attenzione per un territorio così fortemente penalizzato e nessuna idea per uno sviluppo di questo paese”.

Il senatore Dario Parrini, reduce dalla recente discussione, lancia l’allarme per le ripercussioni e gli impatti che questo atto avrà sulle piccole e medie imprese: “Una delle tante scelte sbagliate del decreto crescita approvato ieri in Senato danneggia seriamente, creando il rischio di pesanti crisi di liquidità e di aumento paralizzante dell'incertezza, le piccole e medie aziende artigiane, ce ne sono tante anche nel nostro territorio, che effettuano ristrutturazioni edilizie volte all'innalzamento dell'efficienza energetica degli immobili. Significa infatti voler colpire queste imprese la decisione della maggioranza di prevedere, senza introdurre alcun ammortizzatore o cuscinetto, che il soggetto che commissiona a una ditta lavori di efficientamento energetico di una sua proprietà possa riscuotere lo sgravio fiscale del 50% cui ha diritto per legge non in dieci rate annuali tramite l'Erario bensì tutto in una volta, e subito, attraverso uno sconto da parte dell'impresa stessa che esegue i lavori.

Impresa che poi potrà recuperare la somma in cinque anni dal Fisco. I gruppi del Pd hanno tentato in ogni modo di proporre correttivi durante l'iter del provvedimento, raccogliendo il grido d'allarme lanciato dalle associazioni di categoria, Cna in primo luogo, e ritenendo questa norma errata e punitiva nei confronti delle realtà aziendali di minori dimensioni, che sarebbero discriminate in favore delle grandi imprese. Purtroppo non siamo stati ascoltati.

È stato chiamato decreto crescita. Al contrario- conclude il senatore- come ho ricordando prendendo la parola in aula prima del voto di fiducia, sarà un potente alimentatore di decrescita".

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