Mascherine: 55 milioni già distribuiti

Dal 31 maggio stop alle farmacie, in arrivo nuove modalità. Giannelli (FI): «Altro che DPI, ormai anche guanti ed alcool sono introvabili.."

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 maggio 2020 17:23

In questi giorni sta per concludersi la distribuzione gratuita di mascherine fornite dalla Regione Toscana, ma la necessità di procurarsi i dispositivi di protezione individuale resta immutata, vista la riapertura di ogni tipo di spostamento a partire dal 3 giugno. Con domenica 31 maggio terminerà infatti la distribuzione gratuita delle mascherine ai cittadini toscani tramite la farmacie convenzionate. Sono 55 milioni quelle distribuite fino ad oggi, di cui 43 milioni attraverso le farmacie, 4 milioni tramite la grande distribuzione e 8 milioni direttamente dai Comuni.

"Un quantitativo davvero imponente - sottolinea il presidente della Regione Enrico Rossi - che credo sia stato un valido aiuto per la tutela della salute e un utile supporto ai cittadini toscani impegnati nello sforzo collettivo per contenere la circolazione del virus. Ma se la distribuzione attraverso le farmacie termina con il mese di maggio, l'impegno per fare avere a tutti questi preziosi dispositivi di protezione continuerà con altre modalità, che stiamo definendo e che verranno presto annunciate. Un doveroso ringraziamento va ai farmacisti e agli altri soggetti, dalla grande distribuzione al personale dei Comuni, che hanno reso possibile un accesso di massa a questo strumento. Un grazie anche alle toscane e ai toscani che hanno collaborato in modo disciplinato e responsabile e che, sono sicuro, continueranno a farlo".

I problemi di approvvigionamento di DPI però restano ancora importanti, denuncia il Vicecoordinatore provinciale fiorentino di Forza Italia Giampaolo Giannelli: "Proprio in questi giorni riceviamo continue richieste di aiuto da cittadini preoccupati, che non riescono a trovare non soltanto le mascherine, ma nemmeno i guanti e l'alcool disinfettante, presidi indispensabili in questa fase nella quale è necessario non solo non abbassare la guardia, ma garantire la massima protezione all'intera comunità.Tra l'altro, ricordiamo che per accedere sui mezzi pubblici e nelle strutture sanitarie vige oltre alle mascherine l'obbligo dei guanti, che risulta quindi non solo importante per la salute, ma indispensabile a termini di legge. Le farmacie da noi interpellate, invece, continuano a evidenziare il basso quantitativo di mascherine a prezzo calmierato, talmente basso da esaurirsi in poche ore se non pochi minuti, con evidenti disagi per i cittadini. Risulta lampante - sottolinea Giannelli - come, dopo la stucchevole polemica che il Commissario Arcuri ha portato avanti contro le Farmacie (che hanno invece, ricordiamolo, fornito un servizio a vantaggio della comunità), la responsabilità ascrivibile totalmente a carico del Governo, che non è riuscito a garantire una sufficiente organizzazione della rete distributiva. La nostra forte preoccupazione va anche a settembre, alla riapertura (speriamo) delle scuole -prosegue Giannelli- Secondo gli orientamenti attuali, infatti, sarebbe previsto l'uso delle mascherine per tutto il personale, docente e non, e per i bambini di età superiore a 6 anni.

A conti fatti, vuol dire un quantitativo totale, a livello nazionale, di oltre 500 milioni di pezzi al mese.Ora, a prescindere da ogni considerazione di merito sull'obbligo delle mascherine per i bambini, se consideriamo che allo stato attuale, con numeri decisamente inferiori, questi prodotti sono difficilmente reperibili, ci chiediamo come possa esserne garantita a regime una normale fruizione ai cittadini.Ecco perché – conclude Giannelli – auspichiamo che da parte del Governo vi sia un intervento reale e sostanziale, una decisa inversione di tendenza a livello organizzativo, in modo da garantire agli italiani la normale reperibilità in commercio dei DPI.

Questo stroncherebbe sul nascere anche le attività truffaldine, messe in atto da organizzazioni criminali che, giocando su questa disorganizzazione e su questa penuria di prodotti, stanno cercando a più riprese di immettere sul mercato prodotti privi delle certificazioni di legge e quindi non conformi a quanto prevedono i protocolli di protezione".

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