Maltrattamenti, lesioni e violenza sessuale in famiglia

Dopo anni di tacita sopportazione, hanno deciso di raccontare agli inquirenti tutti i soprusi e le violenze costrette a subire dal capo famiglia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 giugno 2016 14:48
Maltrattamenti, lesioni e violenza sessuale in famiglia

Al termine di un’articolata attività investigativa scaturita dalle denunce sporte dalle vittime, i carabinieri del Comado Provinciale di Firenze fiorentino hanno tratto in arresto, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Firenze, un pregiudicato 37enne, con l’accusa di “maltrattamenti in famiglia”, “lesioni personali aggravate” e “violenza sessuale” commessa su minore.

L’attività d’indagine era stata avviata dai militari lo scorso mese di maggio, quando una mamma e la figlia minorenne residenti in un comune della Città Metropolitana di Firenze.

Prendendo le mosse dai fatti riferiti nelle denunce, i carabinieri, diretti dai magistrati del pool specializzato nei reati contro le fasce deboli costituito in seno alla Procura della Repubblica di Firenze, hanno raccolto numerosi elementi probatori circa le condotte violente e criminose messe in atto dal marito e padre delle vittime, consumatesi sempre all’interno delle mura domestiche.

Le indagini dei carabinieri hanno permesso di accertare che l’uomo, in un arco temporale lunghissimo, dal 2004 al 2016, aveva posto in essere in maniera abituale e sistematica una condotta violenta, sia fisica che psicologica, nei confronti della moglie, colpita anche da una disabilità, e poi anche della figlia, instaurando un clima di terrore all’interno della casa. Grazie alle continue minacce verbali e ai frequenti episodi di violenza, l'uomo aveva completamente soggiogato psicologicamente la moglie, insultandola e minacciandola ripetutamente, manifestando altresì nei suoi confronti un costante atteggiamento possessivo con decine di telefonate giornaliere durante l’orario di lavoro.

L’uomo, per futili motivi, oltre ad usare le mani, non disdegnava di picchiare le due donne anche con un bastone di ferro e, in un’occasione, addirittura con un martello. Emblematico è un episodio in cui viene riferito ai militari che si era scagliato contro la figlia, colpendola con violenti schiaffi al volto, per il solo fatto di essersi dimenticata di spegnere la luce della sua stanza.

Il comportamento violento e prevaricatore dell’uomo, cristallizzato in numerosi referti medici che hanno certificato le lesioni che di volta in volta la moglie era stata costretta a subire, emerge poi nell’altra grave accusa mossa a suo carico, ovvero quella di violenza sessuale aggravata nei riguardi della figlia. Sembrerebbe, infatti che, tra il 2010 e il 2016, l'uomo avrebbe più volte costretto, mediante violenza e minaccia, la figlia minore, anche quando non aveva ancora compiuto i 14 anni, a subire i suoi atti sessuali, all’interno della loro abitazione familiare.

Con il passare degli anni la situazione familiare è andata sempre più degenerando, tanto da indurre le due donne, psicologicamente e fisicamente molto provate, ad abbandonare la casa familiare e trovare riparo da alcuni parenti e chiedere aiuto ai carabinieri.

Sulla base delle evidenze probatorie emerse nel corso delle indagini e della personalità violenta dell’uomo, il Giudice per le Indagini Preliminari ha concordato sulla necessità di assicurare immediatamente l’uomo alla giustizia, emettendo così un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

L’uomo, già noto alle Forze dell’ordine per reati contro il patrimonio, è stato arrestato presso la sua abitazione ed è stato accompagnato alla Casa Circondariale di Sollicciano, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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