Maltempo: nuova piena prevista per le prossime ore

120 millimetri di pioggia in poche ore. Ponte Vespucci chiuso fino a domani mattina. Allagamenti in alcune zone zone del Valdarno. Disagi e danni causati da tombamenti di fiumi e torrenti superati dall’acqua. Attivati numerosi impianti idrovori e varie casse di espansione in tutta la regione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 novembre 2016 21:33
Maltempo: nuova piena prevista per le prossime ore

FIRENZE- In seguito a ulteriori precipitazioni nel Casentino e nel medio Valdarno è prevista una nuova piena dell'Arno che dovrebbe raggiungere Firenze alle prime ore di domani, con valori analoghi rispetto a quella di oggi.

Ponte Vespucci riaprirà domani mattina dopo le 8.30. Il ponte è stato chiuso nel primo pomeriggio di oggi in via precauzionale per il passaggio dell'ondata di piena dell'Arno. La riapertura avverrà previo controllo dei tecnici. Istituite deviazioni delle linee Ataf. Sono stati inoltre sospesi i lavori di asfaltatura in Borgo San Frediano in programma a partire da domani mattina. Al passaggio dell’ondata di piena a valle della città, sono entrati in azione a pieno ritmo anche gli impianti idrovori della Viaccia e del Fosso di Piano (Signa) in modo da evitare che il Bisenzio e l’Ombrone, impossibilitati a scaricare in Arno, potesse avere pericolosi fenomeni di rigurgito.

Dopo aver toccato l'altezza di quasi 4 metri agli Uffizi e di 5.65 metri alla Nave di Rosano, i livelli dell'Arno stanno di nuovo scendendo: alle 17.45 l'altezza dell'acqua era di 3.78 agli Uffizi e 4.90 alla Nave di Rosano. C'è però da dire che le precipitazioni stanno crescendo, sia nel Casentino che nel medio Valdarno.

Lavoro eccezionale per i Consorzi di Bonifica della Toscana, a causa delle abbondanti precipitazioni che hanno interessato tutta la Toscana nella giornata di ieri, nella notte e nella giornata di oggi. Tecnici e operai sono al lavoro sui corsi d’acqua di competenza di tutta la regione e numerosi impianti sono stati attivati per gestire le ondate di piena.

Arezzo

 Le piogge torrenziali della giornata di oggi, 120 millimetri in tre ore con un picco di 50 millimetri in una manciata di minuti attorno alle 6 di stamani, hanno creato difficoltà nell’aretino, dove il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno ha mobilitato fin dalla mattina uomini e mezzi per controllore tutto il reticolo, verificarne la tenuta, stare accanto alla popolazione e lavorare fianco a fianco con le autorità locali. Gli allagamenti, prevalentemente in zone agricole, si sono verificati un po’ ovunque tranne in Valdichiana. Osservato speciale è il fiume Arno, la cui piena ha portato conseguenze sugli affluenti, a partire dai torrenti Talla e Ambra.

Siena

 Verifiche e controlli su tutto il reticolo da parte del personale del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud. Nell’area senese grande attenzione sull’Arbia a Ponte d’Arbia e a Taverne d’Arbia. Ad Arbia Scalo l’Arbia è uscito dal suo corso interessando anche alcune case nei pressi del passaggio a livello. L’Ombrone, a Buonconvento, ha provocato alcuni allagamenti in zone di campagna e alcuni ponti sono stati chiusi in via precauzionale. Sul Merse c’è massima attenzione alla situazione nei pressi delle risaie e sul Padule di Sovicille. Il reticolo in gestione al Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud ha comunque ben funzionato e non si sono verificati intasamenti. A Siena, alcune parti della città si sono allagate, ma non per problemi al reticolo idraulico che non è esondato in alcun punto. Al momento tutti i fiumi stanno scendendo di livello.

Firenze, Prato e Pistoia

 Nel comprensorio del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno c’è stato un considerevole innalzamento dei livelli dei principali fiumi e torrenti: Ombrone Pistoiese, Bisenzio, Elsa, Pesa e Greve-Ema che con le loro acque hanno poi causato un’ondata di piena in Arno. A destare preoccupazione anche i fossi e rii minori, con particolare riferimento alle aree pistoiese, pratese, alla Piana Fiorentina e all’empolese. In azione da sabato notte senza sosta l’impianto idrovoro di Castelletti, a Signa, che serve a drenare e riversare nell’Ombrone le acque dei canali di bonifica della piana di Campi Bisenzio e Prato. Sempre a Prato sono entrate in funzione la cassa di espansione sul Torrente Filimortula e la cassa dell’Antinoro. Attivate da stamani anche le pompe sul Fosso Senice a Quarrata (Pistoia).

A Calenzano causa piena del fiume Arno e calo di produzione all’Impianto dell’Anconella nelle prossime ore potranno registrarsi abbassamenti di pressione e mancanze d’acqua nel capoluogo.

“È assurdo che il territorio che ospita le casse di espansione che mettono in sicurezza Firenze, non sia a sua volta messo in sicurezza” ha dichiarato l’on. Elisa Simoni “Eventi simili proprio in questi giorni di ricordo dell’alluvione del 1966 assumono il sapore della beffa”. “Vasti territori del Valdarno rischiano piene alluvionali perché la messa in sicurezza è in ritardo e le opere previste hanno tempi di realizzazione biblici. E, spesso, gli interventi dei comuni sono in attesa di pareri della Regione” ha aggiunto. “Inoltre, ancora più assurdo è il non riuscire a gestire quegli che sono eventi ordinari per la stagionalità.

I sindaci del Valdarno non sono stati avvertiti tempestivamente dell'arrivo della piena, presumibilmente per l'apertura della diga. Questo è molto grave e sarà necessario indagare le responsabilità. Ora, ovviamente, l'attenzione deve concentrarsi nella gestione delle conseguenze delle precipitazioni previste per le prossime ore” ha concluso.

"In riferimento a quanto affermato dall'onorevole Simoni -sottolinea l'assessore all'ambiente e alla protezione civile Federica Fratoni- mi corre l'obbligo di fare alcune precisazioni per quanto di competenza della RegioneToscana. La comunicazione di allerta meteo arancione per la giornata odierna è stata diramata ieri, sabato 5, alle ore 12.57 a tutti gli enti destinatari previsti dalla procedura di Protezione civile (Province, Prefetture, Città Metropolitana), i quali a loro volta sono tenuti a informare gli ulteriori livelli istituzionali.

La struttura regionale ha presidiato e tuttora monitora, l'evolversi della situazione, garantendo massimo supporto alle amministrazioni locali coinvolte". "Rispetto ai paventati ritardi nella realizzazione delle opere - prosegue Fratoni - dichiaro la piena disponibilità a verificarne le cause e a rimuovere gli ostacoli. Al momento, tuttavia, non mi risulta che questi siano imputabili a lungaggini degli uffici regionali. Ricordo, semmai, che proprio la Regione Toscana si è dotata fin dal 2011 di una legge specifica, la n.

35, per sostituirsi alle amministrazioni inadempienti nella realizzazione di opere indispensabili per la messa in sicurezza del territorio".

Nessun danno a Prato dove le squadre della Protezione civile hanno monitorato ininterrottamente il livello dei fiumi e le condizioni della viabilità: "Voglio ringraziare tutti coloro che questa notte hanno lavorato per la tranquillità dei cittadini - ha sottolineato il sindaco Matteo Biffoni - in particolare le squadre del sistema di Protezione civile, i volontari, i tecnici del Centro situazioni e le squadre di Consiag Servizi". Per tutta la notte la situazione è stata monitorata grazie all’attivazione operativa di diverse squadre di Protezione Civile e non si sono segnalate situazioni di particolare criticità. Sia i tecnici del Ce.Si.

(Centro Situazioni) che squadre istituzionali (Consiag Servizi) che squadre del Volontariato di Protezione Civile hanno proseguito ininterrottamente ad un continuo controllo sull’intero territorio comunale ed in particolare sui punti a maggiore criticità possibile quali i sottopassi stradali ed alcune zone particolarmente “sensibili”. Al momento l’intero territorio comunale non presenta alcuna criticità. Solo le piste ciclabili lungo i corsi d’acqua sono CHIUSE e rimarranno così almeno fino alla mattinata di domani, lunedì 7 novembre, per ragioni di sicurezza. I livelli dei corsi d’acqua principali del nostro Comune, in questo momento, si presentano tutti in diminuzione.

Lucca e Pisa

 Prosegue anche l’allerta del Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord, impegnato da ieri anche nella Piana lucchese, nel Bientinese e nel Pisano. L’impegno degli uomini e mezzi consortili è andato avanti durante tutta la notte e oggi per operare sulle criticità e monitorare la tenuta del reticolo. In nottata si è reso necessario un intervento alle cateratte tra il Canale Ozzeri e il Fiume Serchio, in località Rigoli, per rimuovere un grosso tronco d’albero, che rischiava di bloccare il deflusso delle acque.

Sempre nella notte, è stata ripristinata la funzionalità dell’impianto idrovoro sul Fosso Lobaco, a Santa Maria a Colle, colpito da un fulmine. Operative le squadre di operai e tecnici del Consorzio a Vecchiano (Pi), monitorato da venerdì. Attenzione concentrata su Filettole e Avane, per la piena del Serchio. Chiuse le paratoie del nodo idraulico di Filettole e acceso l’impianto idrovoro alle 21 di sabato. Questa operazione che trasforma lo scolo delle acque da naturale a artificiale, evita che il fiume defluisca nei territori di Avane e Filettole.

La piena attesa è risultata inferiore alle aspettative e nelle prime ore di oggi il fiume ha invertito la tendenza. Il Consorzio ricorda che è attivo 24 ore su 24 il servizio di reperibilità: per l’area della Piana lucchese e del Bientinese il numero è 348/8867459.

Versilia

 Da Montignoso, Forte dei Marmi a Viareggio tutte le squadre del Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord sono state impegnate a preparare il territorio al maltempo da venerdì mattina. Nonostante il libeccio che ha alzato il mare, l’acqua è defluita regolarmente. In cumulati di pioggia nelle 36 ore sono stati di 135 mm per la zona dell'Alta Versilia (Cardoso), 109 Torre del Lago, 91 Viareggio, 50 Pietrasanta. Attenzione sul Lago di Massaciuccoli salito a +32 sopra il mare a causa delle intense piogge. I livelli sono monitorati ed è prevista una repentina inversione di tendenza perché il mare riceve.

Massa e Carrara

 Già da venerdì dopo il primo bollettino di allerta il Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord è intervenuto svuotando gli invasi con l’accensione degli impianti idrovori del Brugiano, Fossa Maestra, Magliano e Lavello, che hanno scolmato acqua per far spazio a quella che si prevedeva sarebbe piovuta. Contemporaneamente gli operai hanno verificato il funzionamento della rete dei canali. La pioggia caduta nelle 36 ore su questa zona è stata in media di 40 mm. 

Foto gallery
In evidenza