Maltempo: il cronoprogramma della Regione per aiutare chi ha subito danni

Entro venerdì serve un quadro definito della situazione dei danni. Poi entrerà in moto il meccanismo per il riconoscimento di emergenza nazionale. Lunedì la variazione di bilancio per i prestiti alle imprese attraverso il microcredito. Danni alle case; norma ad hoc con un contributo una tantum?

Redazione Nove da Firenze
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01 agosto 2019 09:19
Maltempo: il cronoprogramma della Regione per aiutare chi ha subito danni

Quattro giorni dopo il picco di pioggia eccezionale che si è abbattuta su diverse zone della Toscana e un primo sopralluogo nell'empolese e nella Valdelsa, che già c'era stato lunedì, l'assessore alla presidenza Vittorio Bugli fa il punto proprio ad Empoli con i sindaci dei territori più coinvolti – Gambassi Terme, Certaldo e Montespertoli (ma anche Montaione e Castelfiorentino hanno subito danni alle coltivazioni) - e traccia il cronoprogramma dei prossimi giorni. L'obiettivo a breve è avere entro venerdì un quadro più definito della situazione. "Abbiamo chiesto ai Comuni di raccogliere da cittadini e imprese dettagli sui danni subiti. E' importante fare presto, anche per il riconoscimento nazionale" spiega.

Nel frattempo la Regione ha già messo a disposizione risorse e strumenti ed altri sono in corso di valutazione. "Noi stiamo facendo la nostra parte – dice Bugli – ma chiedo a parlamentari e ministri di impegnarsi altrettanto per un veloce e giusto riconoscimento delle richieste inoltrate al Governo". 

Dopo la dichiarazione di stato di emergenza regionale, è infatti importante che il Consiglio dei ministri accolga la richiesta di emergenza nazionale – essenziale per riconoscere i rimborsi – e che il Ministero competente faccia altrettanto per la calamità naturale, che riguarda invece la possibilità di indennizzi per le aziende agricole. Se arriverà – in passato l'istruttoria è durata almeno una ventina di giorni, per la calamità un po' di più (ma c'è agosto di mezzo stavolta) - le risorse nazionali non saranno comunque nella disponibilità delle aziende da subito. Gli interventi regionali continueranno dunque ad essere utilissimi, per le aziende ad esempio che hanno bisogno di investimenti e liquidità per ripartire immediatamente.

Prestiti alle impreseSono i tre i fronti su cui la giunta regionale si è già attivata. Ci sono i lavori di somma urgenza, per liberare strade o stasare fogne e canali, che hanno dovuto realizzare i Comuni e che la Regione comunque si impegna a rimborsare. Già lunedì sarà apprestata una variazione di bilancio. Ci sono i prestiti alle imprese. "Lo faremo attraverso il microcredito" spiega Bugli. Si tratta di finanziamenti fino a 20 mila euro a tasso zero (senza interessi dunque), con la prima rata da pagare dopo tre anni e senza necessità neppure di fornire garanzie.

Basterà solo dimostrare di aver subito danni a seguito del nubifragio. Le domande dovranno essere inoltrate a Fidi Toscana, la finanziaria di cui la Regione è socia di maggioranza e che ha uno sportello anche ad Empoli, in via delle Frascaie, aperto il giovedì dalle 9 alle 13 (tel. 055.2384297). "L'accesso al microcredito vale anche per le aziende agricol e, per cui stiamo attivando uno strumento che già c'era e riaprendo il bando" chiarisce l'assessore.

Per le aziende che avessero subito danni maggiori – ne sono state contate almeno sei o sette, forse dieci (due terzi a Gambassi tra Case Nuove e Badia Cerreto, altre due o tre a Certaldo) – Fidi è inoltre a disposizione con altri strumenti a sportello, per prestiti agevolati erogati da istituti bancari su cui potrà fare da garante per le imprese.

Danni alle caseInfine ci sono i danni alle abitazioni: solo a Gambassi in 680 hanno avuto case e cantine allagate. "Capiamo che in questo momento le persone colpite dal maltempo siano impegnate a far fronte ai danni subiti – spiega Bugli - ma noi abbiamo bisogno di una stima puntuale, che chiediamo ai cittadini di fornire ai comuni. Dopodiché decideremo se intervenire con una norma ad hoc, come fatto in passato in altre occasioni con un ristoro una tantum".

Subito le domande delle imprese agricoleIntanto è necessario rispettare tutte le scadenze che la legge impone. Le aziende agricole devono ad esempio affrettarsi a comunicare da subito i danni subiti, pena il rischio di essere altrimenti escluse dagli indennizzi nazionali qualora venga accolta la richiesta di calamità naturale. Sul sito di Artea ci sono on line già i moduli da compilare e da spedire entro venti giorni da oggi. Le spese per godere dei rimborsi, precisano i tecnici, dovranno chiaramente essere tutte rendicontabili: non potranno essere prese in considerazioni lavori fatti in economia. E questo vale anche per le altre aziende e per i privati.

Record di pioggia caduta: ripensare i modelliLa pioggia che si è abbattuta sabato notte sulla Toscana è stata davvero eccezionale. Sul Monte Amiata il dato sull'acqua caduta in tre e sei ore è stato il più alto mai registrato dal 1928 nel mese di luglio. A Certaldo la forza dell'acqua ha spaccato in alcuni casi gli asfalti entrando in pressione nei tombini e risalendo dagli scarichi. Ha tracimato addirittura una cassa di espansione, che pure era stata costruita tenendo conto di un recentissimo studio idraulico sulla base anche dei cosiddetti eventi duecentennali, ovvero quelli più rari.

"Sarebbe bastata mezzora in più di pioggia e le conseguenze sarebbero state assai più gravi" sottolinea il sindaco Giacomo Cucini. "Sui vigneti l'effetto di dilavazione dei terreni è fortissima – aggiunge il sindaco di Montespertoli (e delegato all'agricoltura per l'Unione dei Comuni), Alessio Mugnaini – Sono caduti anche alcuni olivi secolari". "Capire i danni al reticolo idraulico non è facile: per questo domani faremo un nuovo sopralluogo con il Genio Civile" spiega il sindaco di Gambassi Terme, Paolo Campinoti.Quello dello scorso fine settimana è stato sicuramente un evento eccezionale.

"Se il clima però muta ed è più veloce di noi – aggiunge – i conti e le previsioni che si fanno rischiano di essere sbagliati".

"Ora dunque superiamo emergenza – conclude Bugli - Ma poi riflettiamo se non sia il caso di cambiare i modelli, visto che questi fenomeni eccezionali sono sempre più frequenti. E in ogni caso una componente essenziale di qualsiasi azione di prevenzione rimane la manutenzione di fossi e fiumi. In questi mesi e anni su questo, attraverso l'opera dei consorzi, abbiamo fatto passi importanti. Altrettanto va fatto sul reticolo minore e sulle fognature".

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