Codice giallo per pioggia nelle zone a nord della regione

Livello di invasi e torrenti ancora molto bassi. Dalla prossima settimana si attendono temperature in ribasso. Si scia all'Abetone, Doganaccia e Casone di Profecchia. La Cavalcata dei Magi a Borgo San Lorenzo si svolgerà anche in caso di maltempo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 gennaio 2016 19:11
Codice giallo per pioggia nelle zone a nord della regione

FIRENZE– Il Centro Funzionale Regionale di monitoraggio meteo ha emesso poco fa un codice giallo per pioggia a partire dalla mezzanotte di oggi, e fino alla mezzanotte di domani. Le aree della Toscana interessate sono quelle a nord. Una pertubazione atlantica porterà, a partire dalla serata di oggi, venerdì, precipitazioni diffuse sulle zone settentrionali nelle province di Massa-Carrara, Lucca, Pistoia, Prato. Le piogge risulteranno più intense, frequenti e persistenti sui rilievi di nord-ovest.

Nella sera di domani, sabato, probabili rovesci o temporali sulle province di Massa-Carrara e Lucca. Sempre domani, sabato, precipitazioni sparse sulle zone centrali della regione (province di Pisa, Livorno, Siena, Firenze, Arezzo) più frequenti sui rilievi del Pratomagno e del Casentino.  Intensificazione in serata con probabilità di rovesci e termporali, specialmente nelle province di Pisa e Livorno. Isolate e brevi precipitazioni anche su Arcipelago e grossetano con intensificazione sempre nella serata di domani.

Affonda le radici nella tradizione la “Cavalcata dei Magi” che si terrà sabato 9 Gennaio a Borgo San Lorenzo e che metterà in scena l'opera “Il viaggio dei Magi”che Benozzo Gozzoli ha rappresentato nella cappella di Palazzo Medici Riccardi. L'evento si terrà anche in caso di maltempo. Gli spettacoli, con condizioni di pioggia, si terranno all'interno di Villa Pecori Giraldi.

L'inverno si è fatto a lungo attendere ma finalmente ha fatto la sua comparsa sulle montagne toscane proprio nei primi giorni del 2016. Dopo le nevicate di fine novembre e un dicembre insolitamente secco la neve è tornata a cadere dal 2 gennaio e poi una bella nevicata ha imbiancato le piste la notte tra il 5 e il 6 gennaio. Il meteo annuncia ancora qualche giorno di maltempo e poi dalla prossima settimana i previsori danno temperature in ribasso. Tutto lascia pensare quindi che dal prossimo fine settimana, con sabato 16 e domenica 17 gennaio, la stagione dello sci e della neve potrà entrare nel vivo in tutte le località. Per quanto riguarda in dettaglio il Bollettino neve all'Abetone sono aperti 11 impianti e 10 piste, con neve dai 20 ai 50 centimetri.

Alla Doganaccia sono aperti 3 impianti e 3 piste, con neve dai 20 ai 40 centimetri. Al Casone di Profecchia in Garfagnana è aperto il campo scuola con una pista. Neve dai 10 ai 30 centimetri. Bellissimo il paesaggio innevato sull'Amiata, fino a 15 centimetri in vetta, con la possibilità di fare escursioni nei boschi.

La neve e la pioggia cadute in questi giorni sono una manna contro la siccità perché rigenerano la riserva idrica necessaria per la crescita delle piante ma anche per la vita delle persone. Ma potrebbero non bastare. A dirlo è Coldiretti Toscana sulla base dei dati di Ucea nell’analizzare l’arrivo dell’ondata di maltempo che ha portato alla caduta della neve in montagna. Neve attesa soprattutto nelle stazioni sciistiche dell’Abetone, Amiata, Casentino e Valtiberina.

La neve, la grande assente di queste feste di Natale arrivata giusto in tempo per la Befana, e le scarse piogge del mese di novembre (-76,7%) dicembre (-88,2%) avevano fatto temere il peggio per gli agricoltori che ora possono tirare un primo sospiro di sollievo. La mancanza di precipitazioni è stata una conseguenza anche dei pesanti effetti sulla qualità dell’aria (smog). Preoccupazione anche per invasi e torrenti toscani il cui livello idrometrico è molto basso. “Queste piogge – analizza Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana – e soprattutto la neve rimettono la stagione sul binario giusto dopo un autunno decisamente anomalo con temperature fuori dalla norma ma non ci allontanano ancora dagli effetti della siccità.

Ha piovuto ancora molto poco rispetto a quello di cui il terreno ha bisogno in questa fase. Il livello di laghi e torrenti è molto basso: neve e pioggia di questi mesi servono a rifornire gli invasi dell’acqua di cui avremo bisogno durante l’estate”. Il 2015 è stato l’anno più caldo degli ultimi dieci anni con temperature minime medie che hanno sfiorato i 10 gradi, 1,7 gradi in più rispetto alla media climatica così come le massime che hanno toccato i 18,7 gradi, 1,1 gradi in più. Un immediato effetto è il “risveglio” fuori programma di alcune colture come gli alberi da frutto: il caldo ha disorientato il ciclo vegetativo e provocato fioriture anche anticipate.

Molto più contenute sono state le piogge con il 13,9% di precipitazioni in meno (728 mm). Il dato più basso dal 2012. A preoccupare ora gli agricoltori è il brusco abbassamento delle temperature nel mese di gennaio e febbraio, i due mesi più freddi dell’anno, che avrebbe un effetto devastante sulle colture invernali, soprattutto a campo aperto. Il rischio gelate è, in questo periodo dell’anno, sempre molto presente. Per non creare problemi – fa sapere Coldiretti – la colonnina di mercurio deve scendere lentamente senza restare a lungo sotto zero mentre le precipitazioni non essere violente per poter essere meglio assorbite dal terreno.

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