Magherini, coca ed asfissia, la famiglia aspetta adesso il processo

La relazione del medico legale parla di assunzione di cocaina, ma anche di asfissia

Antonio
Antonio Lenoci
12 settembre 2014 14:41
Magherini, coca ed asfissia, la famiglia aspetta adesso il processo

"Ci sarà un processo per la morte di Riccardo. Ci sarà. Verranno sentiti i testimoni ed interrogati tutti i consulenti" aspettava di poterlo dire Guido Magherini, babbo di Riccardo.Riccardo Magherini, ex calciatore della Fiorentina, fiorentino di San Frediano è morto a marzo del 2014. Undici persone tra carabinieri, operatori del 118 e volontari dell'ambulanza accorsa in borgo San Frediano sono indagati a vario titolo per la morte sopraggiunta al fermo.Il rocambolesco fermo è avvenuto sotto gli occhi di un intero quartiere che non è rimasto in silenzio dietro le persiane: numerosi sono stati infatti i testimoni che hanno offerto le proprie immagini, audio e video ai media interessatisi al caso, come Chi l'ha Visto.La relazione medico legale parla di assunzione di stupefacenti: cocaina che avrebbe generato lo stato confusionale di Riccardo. Ma parla anche, ed è su questo che ruota il caso, di "concausa" individuata nell'asfissia che ha provocato l'alterazione dell'attività respiratoria portando alla morte il 39enne.

Asfissia che i periti attribuirebbero alle manovre operate nel corso del fermo, durato circa 25 minuti.I familiari fin da subito hanno ammesso che "Riccardo chiedeva aiuto". "Doveva essere aiutato" hanno poi ribadito durante gli incontri pubblici avvenuti per argomentare la vicenda e chiedere la partecipazione della cittadinanza alla ricerca di ulteriori elementi.Guido Magherini, padre di Riccardo, affida al Social Facebook il commento alle rilevazioni mediche legali dopo una dolorosa notte trascorsa nel ricordo di quei primi giorni di marzo.

"Mesi e mesi di dolore. Mesi e mesi di apprensione. Il mio avvocato ed i miei medici legali me lo avevano detto. Ma quelle "esternazioni" subito dopo la morte da parte delle cosiddette fonti ufficiali mi avevano indignato e poi inquietato: "Non ti preoccupare Guido" mi dicevano "quelle considerazioni tossicologiche le smontiamo in quattro e quattr'otto . È importante invece che vengano riconosciuti come causa di morte anche lo stress e soprattutto l'asfissia.

Quello conta. Perché se quei carabinieri intervenuti non si fossero comportati in quel modo mai e poi mai tuo figlio sarebbe potuto morire. Spetta ai medici legali stabilire la causa di morte ed il povero corpo di tuo figlio parla chiaro. Vedrai che non negheranno l'evidenza. Vedrai. Sono persone serie" avevano ragione Anselmo, Fineschi e D'Antonio. Avevano ragione. I medici legali nominati dal PM hanno smentito i coniugi tossicologi. Ci sarà un processo per la morte di Riccardo. Ci sarà.

Verranno sentiti i testimoni ed interrogati tutti i consulenti. Sono sereno. Se non si trattasse della morte di mio figlio potrei dire che se ne vedranno delle belle. Ma si tratta della morte di Riccardo Magherini, mio figlio, anche se qualcuno se ne è dimenticato. Non si tratta di difendere il prestigio e l'onore di qualche professore o professoressa, o di qualche istituzione o della politica. Si tratta solo della morte di un ragazzo di 39 anni, padre di famiglia che chiedeva Aiuto perché si sentiva in pericolo.

Aveva ragione. E scusate se è poco. Adesso pensiamo a dare una degna sepoltura a Riky per farlo volare libero come piaceva a lui".

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