Maggio Musicale: fa scalpore l'intervista del Sovrintendente Bianchi

Slc Cgil e Fials Cisal: "Forte preoccupazione e sconcerto, facciamo appello alle istituzioni e alla politica". Fistel-Cisl: “I lavoratori da anni sono sotto pressione, meritano trasparenza“. Silvia Noferi (M5S – Firenze): “Getta la maschera e mette nero su bianco la sua idea di risanamento”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 marzo 2016 13:49
Maggio Musicale: fa scalpore l'intervista del Sovrintendente Bianchi

Con un lungo articolo il Corriere Fiorentino ha intervistato ieri il sovrintendente Bianchi. Riguardo alle due lavoratrici esodate il manager usa toni pesanti, accusandole di non aver dato all’INPS la delega per richiedere il prepensionamento e chiosando con la frase: “Chi è causa del suo mal pianga se stesso”.

“Che la Fondazione sotto la sua gestione abbia usato metodi a dir poco spicci lo testimoniano le cause intentate dai 28 lavoratori licenziati, non servono nemmeno le sue dichiarazioni sui giornali –intervienela consigliera fiorentina del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi– In ogni caso adesso, soltanto per questa frase, meriterebbe di essere lui licenziato senza neanche un minuto di preavviso, non i lavoratori, ma ormai si è visto come il partito di maggioranza con quale rispetto tratta i lavoratori, in questa città e a Roma.

Per quanto riguarda poi le sue puerili giustificazioni per nascondere la sua intenzione di vendere il Teatro Goldoni, buttando qua e là tutto e il contrario di tutto: Oggi il Goldoni non è venduto, Stiamo guardando se in teoria è possibile usarlo per avere liquidità, Se decidessimo che il Goldoni è l’asset potremmo (condizionale) fare questa operazione, Non avrà rilievo sul conto economico ma solo dal punto di vista finanziario e patrimoniale, era meglio davvero – conclude la consigliera del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi – se continuava a stare zitto, in questo modo tutti hanno capito chiaramente le sue intenzioni”.

“Porre fine allo stillicidio di notizie e fare piena chiarezza sul Maggio Musicale Fiorentino, anche attraverso un confronto tra tutti gli attori istituzionali, sindacali, dirigenziali e gli stessi lavoratori, per trovare delle soluzioni condivise per il bene della Fondazione.”Lo chiede Angelo Betti, coordinatore spettacolo della Fistel-Cisl toscana, dopo quanto letto in questi giorni sulla stampa, in ultimo l’intervista al sovrintendente Bianchi.“Ormai da troppi anni – dice Betti - i lavoratori subiscono la pressione di vicende passate e presunte future e per questo meritano la massima chiarezza e trasparenza.

Invece i numeri del bilancio e del piano industriale rimangono ancora incerti, perché nessuno ce li ha comunicati, mentre sulla stampa leggiamo di vendite, di nuove sforbiciate sul personale e di spese non chiare.”“Per la Fistel tutto ciò che porta entrate alla Fondazione è benvenuto, anche l’affitto degli spazi per eventi, che portano sia soldi che pubblico e possono aiutare a non ritrovarsi nuovamente a licenziamenti ed a risanare la Fondazione.”“Siamo invece convinti - e lo dice anche il Sovrintendente nell’intervista di domenica - che i numeri dei lavoratori in forza al teatro sono ai minimi storici e non possano essere diminuiti, semmai aumentati, in quanto tutti i settori sono in sofferenza e chiamati a carichi di lavoro alti, fino a 48 ore a settimana come scritto sull’accordo integrativo.”“Purtroppo – conclude Betti - la programmazione artistica anche per l’anno in corso non è a nostro avviso all’altezza della nostra eccellenza, ma è anche vero che tutti abbiamo sempre saputo che fino al 2017 questo poteva accadere, per effetto della situazione economica che sta vivendo la Fondazione dopo aver aderito alla legge Bray/Franceschini, e che dopo la programmazione sarebbe tornata ai livelli che merita il Maggio Musicale Fiorentino”.

SLC-CGIL e FIALS-CISAL esprimono forte preoccupazione ed estremo sconcerto nell’apprendere le notizie apparse in questi giorni su vari quotidiani cittadini inerenti il Teatro e la gestione dell’attuale Dirigenza. Nel merito reputano gravissime le analisi che, per l’ennesima volta, vengono fatte sulle pessime condizioni economiche, finanziarie e patrimoniali della Fondazione e inaudita l’incapacità della Direzione di smentire tali analisi sia con comunicati ma, soprattutto, con DOCUMENTI UFFICIALI che dimostrino inconfutabilmente alle organizzazioni sindacali, ai lavoratori e all’intera città quali siano i dati reali sui quali basare le valutazioni sull’ottima salute della Fondazione, ormai troppe volte sbandierata senza mai dar modo a nessuno di verificarne la fondatezza.

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