Maggio Fiorentino, il sacrificio degli artisti e gli stipendi d'oro

La denuncia di Fratelli d'Italia: "In una lettera si chiedono sacrifici a tutti gli artisti: il commissario recuperi i crediti dagli stipendi d'oro, vogliamo conoscere le spettanze di Mehta"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 gennaio 2015 16:14
Maggio Fiorentino, il sacrificio degli artisti e gli stipendi d'oro

"E' vergognoso che il commissario del Maggio musicale fiorentino Francesco Bianchi chieda agli artisti del Maggio musicale impiegati nella Fondazione con stipendi ordinari, la stessa negoziazione dei debiti pregressi che chiede ai dirigenti e alle 'punte di diamante' dagli stipendi d'oro che superano abbondantemente i 100mila euro" così il capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione e candidato a governatore Giovanni Donzelli commenta, insieme ai consiglieri Paolo Marcheschi e Marina Staccioli, una lettera inviata nelle scorse settimane dal commissario Bianchi indistintamente a tutti i dipendenti per rinegoziare le spettanze dei lavoratori fino al 31/12/2013.

"Da quanto ci risulta Bianchi ha in questo modo sconfessato quanto aveva garantito ai lavoratori del Maggio - proseguono Donzelli, Marcheschi e Staccioli - e cioè che i cachet bassi non sarebbero stati toccati, per andare a recuperare i crediti dagli stipendi più alti. Ci piacerebbe sapere quanto deve avere, ad esempio, il maestro Mehta - attaccano gli esponenti di Fratelli d'Italia - e perché in una situazione di difficoltà per tutta la Fondazione la nuova dirigenza abbia deciso di far cassa su quelli a cui lo stipendio serve per mangiare, piuttosto che cercare di recuperare più soldi dagli stipendi di lusso: crediamo che in una fase di sacrifici come questa sarebbe stata certamente una cosa più auspicabile"."Noi stiamo dalla parte delle persone più pesantemente penalizzate dalla gestione scellerata della Fondazione - concludono Donzelli, Marcheschi e Staccioli - chiediamo che la Regione, come socio Fondatore e proprietaria delle quote del Maggio, intervenga per far luce sulla vicenda e chiedere il rispetto dei lavoratori".“Il presidente di Fidi Toscana, nonché presidente degli industriali fiorentini, Dott.

Simone Bettini, ha rilasciato al quotidiano ‘Libero' una dichiarazione in merito ai rapporti che sarebbero esistiti tra la banca CR Firenze e l’ex-sindaco, oggi presidente del Consiglio Matteo Renzi, rapporti che avrebbero portato alla cancellazione di svariati milioni di Euro di debiti, contratti dalla Fondazione del Maggio Musicale e poi fatti ricadere sulle tasche dei correntisti. Oggi, in consiglio comunale, abbiamo chiesto all’amministrazione di fornirci delle delucidazioni e l’assessore Gianassi è stato chiarissimo, dicendo che le affermazioni di Bettini sono infondate e distaccate dalla realtà.

A questo punto non ci resta che ricordare all’assessore Gianassi che il Comune di Firenze è tra gli enti che partecipano Fidi Toscana e che se il presidente di una partecipata diffama pubblicamente uno dei soci, prassi vuole che si pretenda quantomeno una rettifica, se non addirittura se ne chiedano le dimissioni” questo quanto fa sapere il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale a Palazzo Vecchio, Francesco Torselli.

“Nella risposta fornita da Gianassi - prosegue Torselli - ci sono comunque alcune cose che non tornano, come ad esempio l’essere perfettamente a conoscenza delle condizioni in cui si trovava la Fondazione del Maggio al momento della richiesta di cancellazione dei debiti (condizioni necessarie ad accedere all’abbattimento dei debiti previsto dalla Legge 112/2013, più nota come “Legge Bray”), ma al tempo stesso di non essere a conoscenza della data di presentazione della richiesta (sul sito della Fondazione si parla di richieste presentate nel 2014, ma già nel Bilancio Consuntivo 2013 si trova traccia della cancellazione del debito)”.

“Non conosco personalmente il Dott. Bettini - conclude Torselli - ma non credo che una persona che ricopre i suoi ruoli si lasci andare ad affermazioni di tale gravità nei confronti di Matteo Renzi senza avere una piena cognizione di causa di quanto afferma. In ogni caso, se l’amministrazione comunale ritiene false le sue affermazioni, intanto ci mostri i documenti che abbiamo richiesto, dopodiché pretenda da Bettini la rettifica delle affermazioni, se non addirittura ne chieda le dimissioni da Fidi Toscana”.

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