Caso Macchiarini: da primario di Careggi alle false pubblicazioni

Il presidente della Regione Rossi risponde a tre interrogazioni di Tommaso Fattori (Sì), Stefano Mugnai (Fi), Giovanni Donzelli (Fdi) e difende le scelte fatte. Il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale: «Il governatore come Fonzie non sa dire ‘ho sbagliato’»

Redazione Nove da Firenze
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02 febbraio 2016 23:27
Caso Macchiarini: da primario di Careggi alle false pubblicazioni

Firenze – Il comportamento di Macchiarini che emerge dall’inchiesta uscita sulla stampa in queste settimane getta discredito sul sistema sanitario. Eppure era del giugno del 2010 la relazione della Commissione dell’Università di Firenze che parlava di un curriculum truccato per ottenere il posto da professore ordinario. Poi c’è stata l’Agenzia del farmaco che chiedeva di vedere i risultati di interventi sperimentali autorizzati fino a quel momento soltanto su persone in fin di vita, perché non bastavano più le rassicurazioni a voce. Nel settembre 2012 l’arresto con le accuse di concussione, peculato, falso ideologico e materiale. Poi la vicenda delle promesse di matrimonio alla presenza di Obama, Clinton, Putin e il Papa, che inquadra il personaggio dentro una “forma estrema di truffatore”, come affermato dal direttore del reparto psichiatria di Boston.

Mentre in Svezia, dove il professore si era rifugiato, esce un rapporto dal Karolinska Institute, l’università di Stoccolma che assegna i premi Nobel, secondo cui ”ha fabbricato risultati falsi in sei pubblicazioni ed è un pessimo esempio per i giovani ricercatori».

“Ci siamo comportati nell’esclusivo interesse dei cittadini toscani malati, a favore dello sviluppo della ricerca in un settore delicato. Non mi appartengono i giudizi morali sull’uomo. Se ha sbagliato sotto il profilo penale, se ha avuto rapporti scorretti con i suoi pazienti, è giusto che sia condannato. Gli sviluppi della vicenda processuale attengono ad altra sfera e ad altra sede. In ogni caso Careggi si è costituita parte civile nel processo”.

Lo ha dichiarato il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, rispondendo a tre interrogazioni su Paolo Macchiarini presentate dalle opposizioni Sì – Toscana a sinistra, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Il presidente ha ripercorso la vicenda, ricordando gli anni prima dell’arrivo del chirurgo ma anche quelli dopo. “Dal punto di vista della ricerca e per la chirurgia toracica, come rilevato dai dati Agenas, Careggi era debole.

Da questa base e per questa situazione siamo intervenuti”, ha detto Rossi, citando più volte la famosa rivista medica Lancet e il modo in cui presentava Macchiarini, ideatore di una sperimentazione nel settore del trapianto di trachea. “Con delibera 1210, nel dicembre 2008, nella più assoluta trasparenza – ha continuato il presidente – è stato istituito presso Careggi un laboratorio clinico per la complessità toracica, entrato in funzione nel 2010 e ancora operante”. “Avvalendoci poi di una legge nazionale per richiamare in Italia i cervelli trasferiti all’estero, chiamammo Macchiarini a dirigere il laboratorio”.

Secondo quanto riferito dal governatore, “e secondo dati Agenas, da quando il medico ha assunto la direzione dell’area chirurgica, fino al 2012, il tasso di mortalità in Toscana si è ridotto e siamo rientrati nelle medie nazionali”. “Con questo intervento ci siamo tolti la precedente vergogna di 12 morti in più all’anno. Il dopo Macchiarini consolida la tendenza in positivo di Careggi. I dati, per certi aspetti, sono migliorati, mantenendo la mortalità nella media nazionale”, ha continuato Rossi. Il “costo assistenziale di Macchiarini è stato di poco più di 100mila euro l’anno, equiparato a quello di ogni primario”, ha osservato il presidente, ricordando l’arresto avvenuto nel settembre 2012 per accuse che “non hanno a che vedere con la sua attività scientifica o professionale, ma per abuso d’ufficio e truffa ai danni di pazienti”.

“Immediatamente la direzione di Careggi ha chiuso il contratto di collaborazione e anche grazie ad un mio colloquio con la procura di Firenze, è stato consentito al chirurgo di operare i pazienti rimasti, rispettando i loro diritti ed esaurendo la lista d’attesa”.

«Sul caso Macchiarini, presidente Rossi, la responsabilità è solo sua. Se la prenda, una buona volta»: si è chiuso con questo invito l’intervento con cui il Capogruppo di Forza Italia Stefano Mugnai (anche Vicepresidente della Commissione sanità) ha replicato al governatore toscano Enrico Rossi che rispondeva a una serie di question time – tra cui quello, affilato, dello stesso Mugnai – sui perché e i per come portarono alla pervicace volontà di arruolare il chirurgo Paolo Macchiarini nelle file della sanità toscana. «Presidente Rossi lei somiglia a Fonzie, che in un episodio di Happy Days non riusciva a dire “ho sbagliato” e a chiedere scusa.

Perché di sbagliare succede, soprattutto quando si ha la presunzione che la politica possa andare oltre il suo ruolo, per esempio scegliendo i chirurghi. La vicenda Macchiarini ha prodotto alla Toscana come minimo un danno di immagine. Tuttavia, ad ascoltare la sua dettagliata e assertiva risposta verrebbe da domandarsi cosa mai si aspetti a rifare al prodigio della chirurgia un nuovo contratto, dopo tutti i benefici che a suo dire avrebbe prodotto nell’attività chirurgica fiorentina e regionale.

Guardi – ha dichiarato Mugnai rivolto a Rossi – io la capisco: lei politicamente ci aveva investito su questo acquisto. Faceva conferenze stampa – ricorda il capogruppo di Forza Italia – in cui pareva il presidente di una squadra di serie A che ha fatto il colpo grosso nel calciomercato». Ma Rossi ha sostenuto che solo adesso registra obiezioni dall’opposizione. Invece no: «A Macchiarini operante in Toscana, le interrogazioni arrivarono. Alcune mie datano 2011, per esempio. I fatti raccontano un’altra storia rispetto ai vantaggi che lei decanta sulla presenza di Macchiarini.

Ora, io non avrò competenze per valutare la qualità medica e scientifica del professionista, ma neppure lei, glielo ricordo, fatto sta che per esempio il collegio dei saggi dell’università di Firenze decise di non dare la cattedra a Macchiarini. Chissà perché quella relazione è rimasta nei cassetti. Era evidente a tutti che c’era volontà politica forte di portare avanti la scelta di quel chirurgo».

“È evidente che dai dati, così come ce li ha raccontati, è stato mal consigliato e imbrogliato, e forse chiunque lo sarebbe stato” ha detto Paolo Sarti (Sì – Toscana a sinistra) che ha parlato di Macchiarini non come un luminare ma come qualcuno che “sperimentava con l’autorizzazione di Careggi”. Sarti ha ricordato la relazione del giugno 2010 della commissione dell’Università di Firenze nella quale si parlava del curriculum del chirurgo come “truccato per ottenere il posto da professore ordinario”. Le scelte sono state fatte sulla base di “suggerimenti di consulenti non accreditati, pur avendo a disposizione parametri oggettivi per la valutazione dei ricercatori in tutto il mondo” ha osservato – secondo Tommaso Fattori (Sì) annunciando altre interrogazioni in merito.

“Rossi ha sbagliato. Non ha valutato e non ha fatto le verifiche che doveva. Non chiede scusa e fa fare alla Toscana una figura barbina”. Così Giovanni Donzelli, capogruppo Fratelli d’Italia, che ha parlato di una scelta fatta per “sbandierare qualche successo”. “Purtroppo – ha detto rivolgendosi al governatore – è cascato in un tranello e a dirlo non sono io ma il responsabile sanità del Pd”. “Ha fatto fare una figura pessima alla nostra regione e oggi persevera. Ha creato un danno economico e d’immagine. Dovranno essere chiariti tutti i costi perché ne deve rispondere personalmente e politicamente” ha concluso.

Il professor Paolo Macchiarini era diventato primario a Careggi, nel 2010, come dirigente dell'«Area progettuale di chirurgia toracica generale, rigenerativa e biotrapianti intratoracici», con un programma per lo sviluppo della chirurgia toracica, anche in relazione all'implementazione di un Laboratorio clinico per la patologia toracica ad alta complessità respiratoria, vascolare e polmonare. Il contratto che l'Assessorato regionale aveva stipulato con Macchiarini, aveva una durata di 5 anni rinnovabili.

In questo periodo il professore ha diretto le attività di strutture ospedaliere diverse, quelle relative alla chirurgia toracica, la toraco-polmonare, la broncologia e la broncologia diagnostica interventistica. Il primo atto che ha legato il percorso professionale del professor Macchiarini all'Azienda Careggi risaliva al dicembre del 2008, quando una delibera regionale dispose la costituzione presso l'Ospedale fiorentino del Laboratorio clinico per la patologia toracica ad alta complessità vascolare, respiratoria, affidato al chirurgo di origine viareggina.

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