Lutto: la scomparsa di Fabrizio Gori

Protagonista dell'astrattismo fiorentino, collezionista e organizzatore di cultura. Aveva riaperto lo studio di Ottone Rosai facendone un’importante sede espositiva.

Alessandro
Alessandro Lazzeri
26 marzo 2020 11:16
 Lutto: la scomparsa di Fabrizio Gori

E' morto a Firenze dove era nato ottanta anni fa Fabrizio Gori. Pittore, collezionista e organizzatore di cultura. Dopo gli studi artistici aveva iniziato la sua attività espositiva nel 1967 evidenziando da subito un suo peculiare linguaggio che lo indurrà a un percorso artistico all'insegna di una continua sperimentazione pur attenta alla grande tradizione fiorentina. Fabrizio Gori nel costruire le nuove realtà ha sempre evidenziato le proprie radici culturali in quelle della città di Firenze, ritrovando nel Battistero prima e successivamente in Giotto, Brunelleschi e poi nell’esperienza di Alberto Magnelli e nell’Astrattismo Classico di Vinicio Berti, i costruttori di uno spazio a misura d’uomo che è stato il punto di riferimento costante dell’evoluzione dell’arte a Firenze. L'artista sodale amico e allievo di Vinicio Berti ha fatto parte del gruppo “Studio d’arte Il Moro”, gruppo d'avanguardia che ha operato a Firenze dagli inizi degli anni Settanta alla metà degli anni Novanta e ha aderito al manifesto “Nascita di una Morfologia costruttiva”, partecipando alla mostra a Palazzo Strozzi, curata dallo stesso gruppo Il Moro.

In tale occasione Gori esprimeva insieme agli altri artisti originali conquiste strutturali e formali, nell'ambito di una stessa linea di ricerca astratto costruttivista. Questa è la linea che l’artista eleggerà a motore delle sue ricerche visive a venire, nel serrato confronto con lo spazialismo e l’astrattismo classico. Da tali esperienze ha sviluppato un suo segno distintivo increspato da una sete di sperimentazione, ma anche di meditata riflessione sugli elementi fondamentali della tradizione appunto classica.

Altra sua caratteristica è stata l’amore per Firenze che da sempre l’ha stimolato alla ricerca, e talvolta alla scoperta, dei fili nascosti che legano le molteplici vicende storico artistiche della città. Molte le esposizioni di Fabrizio Gori, Tra queste ci piace ricordare “Pinocchiero”, una mostra che coniugava tre capisaldi ispirativi di Gori, quali Pinocchio, il Battistero e Firenze. Forse il suo ultimo capolavoro è stato l'aver restaurato e riaperto lo studio di Ottone Rosai, offrendolo alla città come luogo espositivo per mostre di qualità.

Mancherà alla città e ai molti amici la sua umanità, le sue instancabili, argute e sempre originali considerazioni sulla storia, sull'arte e sulla contemporaneità.

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