Lupi in Toscana: salvaguardia degli allevatori

​Stamani la delegazione toscana di Coldiretti è stata ricevuta al Ministero per discutere della situazione dei lupi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 gennaio 2017 16:36
Lupi in Toscana: salvaguardia degli allevatori

Nella Conferenza Stato Regioni fissata per il prossimo 2 febbraio, il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti sarà a favore dell’approvazione del piano della gestione del lupo in Italia, che prevede norme di salvaguardia degli allevatori. Questo è quanto garantito questa mattina dallo stesso capo del dicastero alla delegazione arrivata dalla Toscana per incontrarlo. Trenta allevatori in tutto, a rappresentare la categoria che nella nostra Regione subisce gravi danni dalla presenza di predatori, lupi e ibridi in particolare. Ad accompagnarli, il presidente Coldiretti nazionale Roberto Moncalvo, il presidente di Coldiretti Toscana Tulio Marcelli con il direttore regionale Antonio De Concilio e il direttore di Coldiretti Siena Simone Solfanelli insieme ai sei allevatori senesi del gruppo.

Il ministro Galletti, al termine dell’incontro durante il quale ha recepito le richieste dovute allo stato attuale della situazione, ha assicurato dunque pieno appoggio agli allevatori, auspicando che le Regioni facciano altrettanto per quello che sarà il piano nazionale della conservazione della specie lupo, in Italia.

Solo qualche giorno fa Coldiretti Toscana aveva preso formalmente le distanze dal protocollo d’intesa siglato nel 2014 con la Regione e aveva inviato un documento arrivato sui tavoli fiorentini con precise richieste. Approvazione e immediato avvio del piano di conservazione e gestione del lupo in seno alla Conferenza Stato Regioni, immediata realizzazione di piani di contenimento e controllo di cani vaganti e ibridi attraverso la collaborazione con i diversi Corpi di polizia. Ma anche risorse finanziarie complementari per sostenere interventi di prevenzione in grado di limitare eventuali azioni di predazione su bestiame domestico e ridurre la conflittualità tra presenza dei lupi e le attività legate alla pastorizia.

Per i risarcimenti, è necessario superare il regime che impone un limite massimo di erogazioni per ciascuna azienda di 15.000 euro in tre anni. Si deve prevenire, non solo pagare dopo i risarcimenti. In sintesi, queste sono le richieste principali contenute nel documento inviato alla Regione da Coldiretti. Perché se da un lato ci sono gli ungulati, dall’altra razzie quotidiane, greggi dimezzate e danni che ormai viaggiano su cifre alle stelle. Lupi e canidi padroneggiano nelle nostre campagne.

In tutta la Toscana e soprattutto nella nostra provincia oltre che in quella grossetana. Gli allevatori sono esasperati per l’impossibilità di portare avanti un duro lavoro troppo spesso vanificato dalle incursioni notturne e diurne di lupi ed ibridi lupo/cane. Le vittime sono prevalentemente pecore ma anche animali più grossi come esemplari bovini allevati all'aperto, soprattutto giovani vitelli. Gli allevatori denunciano, oltre alla ingente perdita di capi, anche danni indotti, come la diminuzione di latte prodotto dal bestiame impaurito in seguito agli attacchi con la conseguente difficoltà a mantenere gli sbocchi commerciali e la presenza sul mercato.

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