Lupi: a Porto Ercole autorizzata l’installazione di trappole

Siamo in presenza di un canide ‘confidente’, o ci sono ibridi in zona?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 marzo 2018 22:33
Lupi: a Porto Ercole autorizzata l’installazione di trappole

FIRENZE– Trappole per la cattura di predatori, in particolare di ibridi saranno installate da domani nell'area di Porto Ercole (Grosseto). l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) ha infatti espresso parere positivo ad una richiesta in tal senso effettuata dalla Regione. L'Ispra, nella sua lettera di autorizzazione, ha ritenuto ‘condivisibile' la cattura anche a seguito dell'allarme sociale che si è registrato nell'area dell'Argentario a seguito dei numerosi avvistamenti di predatori.

"E' un atto importante – sottolinea l'assessore regionale all'agricoltura Marco Remaschi – perché apre uno spiraglio rispetto alle nostre ripetute sollecitazioni ad affrontare con qualche strumento operativo la questione della presenza dei predatori e dei danni che procurano soprattutto alla nostra agricoltura. All'Argentario si cerca di dare risposta specifica anche alla preoccupazione dei residenti, visto che gli avvistamenti sono avvenuti nei pressi dei centri abitati, grazie anche al lavoro congiunto con Comune e Prefettura, competenti in materia di pubblica sicurezza e ordine pubblico.

Viste le diverse segnalazioni relative agli ambiti urbani che stiamo ricevendo, riteniamo necessaria una azione di coordinamento a livello regionale con i sindaci ed i prefetti interessati". "Quella dei danni agli allevamenti procurati dai predatori – prosegue l'assessore - è una questione molto grave: la Regione ha cercato di fronteggiarla investendo somme ingenti in opere di prevenzione, supportando gli allevatori danneggiati mediante il rimborso dei danni subiti (fino a fine aprile è aperto il bando per i rimborsi dei danni subiti nel 2017), e chiedendo a viva voce al Ministero per l'ambiente, in mancanza di un piano nazionale, l'attuazione del prelievo in deroga.

Su quest'ultima richiesta continuiamo ad attendere un riscontro".

Ma nel dettaglio, cosa accadrà a Porto Ercole a seguito dell'autorizzazione di Ispra alle catture di ibridi? Nei prossimi giorni verranno scelti alcuni siti dove posizionare le gabbie per la cattura che saranno attivate solo di notte e per un periodo di tempo limitato (30 giorni). Nel caso di catture di ibridi, per questi ultimi potrà essere operata la sterilizzazione e l'invio in strutture specializzate. Naturalmente se nelle trappole dovessero finire cani questi sarebbero riportati al padrone o, se sprovvisti di chip, indirizzati al canile.

Qual è il motivo per cui si vogliono effettuare le catture?"Le soluzioni in teoria sono chiare: se si tratta di un cane, deve essere gestito dal Comune con i normali strumenti a sua disposizione -per il WWF Italia sul caso del canide di Porto Ercole c’è ancora troppa confusione- Se ci sono state mancanze sul controllo del randagismo canino nell’area, le responsabilità sono quindi in capo ai sindaci, che, invece, di parlare di ipotetiche traslocazioni di lupi, come riportato nei giorni scorsi da alcune testate che citano il primo cittadino di Monte Argentario, dovrebbero garantire il rispetto delle norme sul territorio, a partire dal controllo dei cani vaganti.

Se invece si tratta di un lupo, come pare dai video che circolano sul web in questi giorni, non si può improvvisare, ma bisogna definire a livello scientifico quali siano i criteri per classificare un lupo come confidente o problematico, come già stabilito per altri grandi carnivori come l’orso. È incredibile che in Italia questa definizione ancora manchi e che venga valutata caso per caso: episodi come quello dell’Argentario non sono la norma, ma nemmeno eccezionali, dato che casi simili accadono in molte zone di Italia".

Il WWF chiede con forza al Ministero dell’Ambiente di approvare al più presto un protocollo standardizzato per la definizione e gestione non cruenta degli eventuali casi problematici, condiviso con tutti gli scienziati e i portatori di interesse, come già proposto da più parti: "Se invece la preoccupazione è per la presenza in zona di lupi ibridi, perché la Regione Toscana non ha proseguito il progetto iniziato nel 2016 per la cattura degli esemplari, con obiettivi chiari e priorità di azione ben definite? È del tutto evidente che gli ibridi eventualmente catturai non potrebbero certo essere destinati a canili o ad adozioni, ma solo a centri specializzati".

Il WWF aveva già dato la propria disponibilità ad ospitare alcuni esemplari di ibridi nell’oasi di Penne, facendo fronte ai costi di mantenimento: "Tuttavia l’unica soluzione sostenibile a lungo termine per gli ibridi, oltre a risolvere l’annosa piaga del randagismo, è la loro sterilizzazione seguita dalla reintroduzione in natura, come già fatto più volte nell’ambito del progetto LIFE Mirco. Chiediamo, quindi, al ministero dell’Ambiente che si definisca una volta per tutte cosa è un ibrido e quale strategia di azione nazionale si vuole adottare, sulla base delle migliori conoscenze scientifiche disponibili, che continuano a sommarsi ma che vengono troppo spesso ignorate da chi prende le decisioni.Ricordiamo, infine, che il problema dell’ibridazione è un problema di conservazione per il lupo che non deve essere sottovalutato ma nemmeno strumentalizzato, né per quanto riguarda i possibili danni al bestiame, né per la fantomatica pericolosità nei confronti dell’uomo, non suffragata sinora da alcuno studio scientifico.Sorprende quindi che un parere ISPRA (per quanto nell’alveo alla normativa vigente sul benessere animale), faccia un esplicito riferimento alla possibile eutanasia di esemplari ibridi in quanto intrinsecamente pericolosi, prima ancora che la cattura sia avvenuta, continuando ad alimentare il desiderio di qualcuno di affrontare tutti i problemi tramite uccisioni.L’impressione è che si voglia mantenere volutamente la confusione su questi aspetti per creare un precedente su cui basare future decisioni, ignorando l’allarme sociale che proprio queste situazioni di incertezza possono creare.

È comprensibile l’apprensione delle comunità locali che da poco si trovano a confrontarsi con la presenza del lupo, ma poche regole essenziali (ad esempio, non lasciare a disposizione fonti alimentari, non avvicinare gli animali) consentono di minimizzare i rischi, e anzi di sfruttare le opportunità anche economiche legate al suo ritorno". Proprio per parlare di questi temi in maniera propositiva, il WWF organizzerà dopo Pasqua una giornata informativa al Casale della Giannella a cui tutta la cittadinanza è invitata.

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