Lucchini, gli operai si rivolgono al Papa: "Così moriamo"

Ultima notte per l'altoforno, poi l'impianto verrà fatto addormentare e non potrà più essere riacceso. L'assessore: dalla Regione attenzione massima. Un tavolo permanente per seguire la fase di riconversione. Il presidente Bezzini: “Novartis ha fatto di Siena un centro di eccellenza mondiale nei vaccini, l’auspicio è che si possa continuare in questa direzione”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 aprile 2014 15:26
Lucchini, gli operai si rivolgono al Papa:

PIOMBINO- Sono ore disperate e drammatiche per gli oltre mille operai che stanno vedendo tramontare il loro sogno di far sopravvivere la Lucchini. Lo stop di venerdì scorso 18 aprile, era infatti slittato grazie ad un utilizzo parsimonioso e centellinato del carbone per l'alimentazione dell'altoforno. Adesso si sa che, finito il materiale,  l'impianto verrà spento mercoledì notte e resterà in stand by per circa 25 giorni, al termine dei quali, non potrà più essere riacceso.

La speranza dei lavoratori era invece quella di arrivare al 30 maggio, giorno di scadenza de3lla procedura per l'acquisizione del gruppo Lucchini con l'altoforno ancora in vita, seppur con la produzione in bianco, come quella che sarà avviata da mercoledì notte, senza produzione, appunto. Ma questo al momento, non sarà possibile.Un silenzio inquietante, quello dei vip toscani e di sinistra sulla vicenda Piombino, che stupisce il massmediologo Klaus Davi, autore con la CGIL di un filmato su Piombino.

“Piombino sta per chiudere, 4000 operai a casa nella disperazione più nera e i vip toscani tacciono. Sarebbe importante sentire la loro voce. Penso al grande Paolo Virzi, che sulla condizione operaia ha fatto cose straordinarie, penso a Paolo Ruffini, uomo di punta a Mediaset, comico brillante e acuto, ma anche ad Andrea Bocelli e a comici vicini agli operai di Piombino come Paolo Hendel. Sarebbe importante sentire ora la loro voce”, ha scritto il massmediologo su Twitter.

Anche sul futuro dello stabilimento Arcelor Mittal si gioca la partita che riguarda la siderurgia a Piombino e per la Regione Toscana l'attenzione alla vicenda dell'ex Magona è massima. Lo ha ribadito l'assessore regionale a lavoro e attività produttive in occasione dell'incontro che si è tenuto stamani presso la sede dell'azienda ed al quale hanno partecipato il sindaco della città, l'assessore provinciale al lavoro e i rappresentati dei sindacati. La riunione del tavolo era stata chiesta dalle organizzazioni dei lavoratori per fare il punto su una situazione, ad ormai molti mesi dall'applicazione dei contratti di solidarietà per 320 dipendenti, che suscita incertezza e forte preoccupazione. L'assessore regionale ha ribadito che, in un quadro di forte tensione sociale come quella che si sta vivendo a Piombino, il mantenimento dell'attività di Mittal ha un'importanza decisiva, anche per la dimensione della azienda (560 lavoratori).

Per questo, ha sottolineato, la Regione è impegnata a sostenere con tutti gli strumenti a sua disposizione l'attività produttiva dell'azienda. Ha quindi non solo riconfermato il contributo regionale del 15 per cento per integrare i salari di solidarietà, ma anche auspicato che Arcelor Mittal possa avvalersi delle possibilità che aprirà il bando su ricerca e sviluppo che verrà aperto tra breve. La Regione, ha insistito l'assessore, lavora perché il futuro di Arcelor Mittal trovi posto nell'accordo di programma per Piombino che si sta discutendo in queste ore.

Due soprattutto, da detto, le questioni che riguardano la Magona e a cui l'accordo potrebbe dare positiva risposta: l'abbattimento dei costi energetici e la decontribuzione per i contratti di solidarietà. L'assessore ha ribadito la piena disponibilità a riconvocare il tavolo Arcelor Mittal ogni volta ne verrà fatta richiesta dai soggetti interessati.

Un tavolo permanente, specifico, con le istituzioni, le associazioni di categorie, le aziende e i sindacati per seguire, passo dopo passo, gli effetti che la vicenda delle acciaierie Lucchini sta determinando sulla complessa realtà dell'indotto. E' questa la proposta con la quale si è presentato oggi l'assessore regionale a lavoro e attività produttive all'incontro sulla situazione della siderurgia a Piombino svoltasi presso il palazzo comunale. Alla luce dell'imminente spegnimento dell'altoforno, ha detto l'assessore, diventa ancora più urgente arrivare alla firma dell'accordo di programma con il Governo per dare sostanza al processo di riconversione della Lucchini e assicurare un futuro al secondo polo siderurgico nazionale.

La Regione conferma tutti i suoi impegni, a partire dalla messa a disposizione di 60 milioni dal proprio bilancio, che si aggiungono ai 50 già previsti per l'ampliamento del porto. Al Governo, ha detto l'assessore, chiediamo garanzie per l'impiego prioritario dei lavoratori Lucchini per opere di bonifica, lavori di messa in sicurezza, smantellamenti. L'assessore ha poi invitato i rappresentanti delle aziende dell'indotto a fronteggiare le eventuali criticità facendo ricorso agli ammortizzatori sociali più tutelanti nei confronti dei lavoratori, riconfermando la piena disponibilità della Regione ad utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per sostenere lo sforzo delle aziende, a cominciare dal finanziamento di progetti di formazione e aggiornamento. Al termine della riunione è stato concordato che il tavolo si riunirà non appena verrà firmato l'accordo di programma per Piombino.“Ci auguriamo che l’intesa per la cessione della divisione vaccini a GlaxoSmithKline da parte di Novartis possa segnare il prosieguo di un percorso proficuo di crescita e di investimenti in ricerca, sviluppo e produzione, con nuove ricadute positive sul nostro territorio”.

E’ il primo commento del presidente della Provincia di Siena, Simone Bezzini, e dell’assessore alle attività produttive, Tiziano Scarpelli all’annuncio dell’accordo raggiunto tra due big della farmaceutica mondiale, che sarà chiuso entro la prima metà del 2015. “Secondo quanto appreso dalle agenzie di stampa questa mattina, l’accordo prevede la vendita della divisione oncologia di GSK a Novartis, che a sua volta cederà la sua divisione vaccini, escluso il business dei vaccini influenzali.

Le dichiarazioni del Ceo di Glaxo, che vede nella transazione importanti prospettive di crescita nei due core business, fanno ben sperare ma tutti i futuri passaggi dovranno essere attentamente verificati nella loro concreta attuazione”. “Negli ultimi sei anni - proseguono Bezzini e Scarpelli - Novartis ha investito sul nostro territorio più di 1 miliardo di euro, dando lavoro a quasi 3mila persone nei due siti produttivi di Siena e Rosia e rendendo quest’area un assoluto centro di eccellenza a livello mondiale nel campo dei vaccini.

Una dimostrazione di come anche in Italia sia possibile lavorare bene in un settore altamente innovativo ed essere competitivi a livello internazionale. L’auspicio è che si possa continuare in questa direzione anche in futuro, affinché investimenti e sviluppo possano mantenere e generare posti di lavoro di qualità. Ci auguriamo anche che le inevitabili preoccupazioni e le incertezze generate da questo cambio di scenario possano essere presto superate attraverso un confronto con le istituzioni e i sindacati sulle future strategie industriali e il mantenimento dei livelli occupazionali”.

“In questo quadro è altresì auspicabile che il Governo mantenga alta l’attenzione non solo sulla vicenda aziendale, ma anche su un comparto strategico, quello delle scienze della vita, su cui tutti gli attori toscani – Regione, mondo accademico, imprese, Tls e altre istituzioni - hanno già dimostrato di voler investire per lo sviluppo del territorio. Sul piano locale e regionale bisognerà impegnarsi al massimo per consolidare il Distretto delle scienze della vita al fine di creare le migliori condizioni ambientali per la permeanza sul nostro territorio di rilevanti soggetti industriali”.

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