Lucca: primario di oculistica sospeso dal lavoro

Mallegni difende Trivella. L'Azienda Usl Toscana nord ovest: "Provvedimento necessario per rispetto delle regole a tutela di colleghi e cittadini"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 gennaio 2020 23:55
Lucca: primario di oculistica sospeso dal lavoro

Lucca, 2 gennaio 2020- Polemica politica sulla sanzione disciplinare applicata ad un primario dell’ospedale San Luca, in seguito ad un post polemico sulla riduzione delle liste di attesa. Il primario, sospeso per 45 giorni, ha preferito pagare la sanzione di 5 mila euro pur di tornare subito al lavoro.

“Nella vita servono anche gli attributi e personalmente apprezzo sempre le persone che li mettono sul tavolo quando serve”: è quanto ha dichiarato il Senatore Massimo Mallegni commentando durante un incontro con i cittadini il caso del primario di oculistica dell’azienda all’Ospedale San Luca sospeso dall’azienda Ausl Toscana Nord Ovest “Ha semplicemente e giustamente dimostrato di anteporre gli interessi dei propri pazienti a quelli personali consapevole che il suo atto di denuncia gli avrebbe causato una sanzione. Ma per tornare subito ad operare ha preferito pagare".

L’Azienda USL Toscana nord ovest ribadisce che si tratta di una normale prassi “tecnica” a tutela dell’immagine aziendale ma soprattutto dei professionisti che vi lavorano e della stessa cittadinanza: "A differenza di coloro che si stanno esprimendo sulla questione senza aver letto quanto pubblicato dal medico su Facebook -afferma un comunicato dell’Asl - il collegio disciplinare che è organismo terzo ed indipendente dalla Direzione aziendale - ha preso in esame il testo diffuso sui social ed ha ritenuto che la pubblicazione avesse ben poco a che fare con il diritto di critica. Nel post non venivano infatti citati il tema delle liste d’attesa od altri argomenti di carattere organizzativo ma erano presenti offese dirette e personali a ciascun componente della direzione aziendale e ad altri operatori dell’Asl, semplici colleghi medici. Questo non è ovviamente accettabile e una condotta del genere - per di più portata avanti da un alto dirigente dell’Asl (il direttore di unità operativa complessa è l’incarico professionale più importante ambito sanitario) - sarebbe stata sicuramente sanzionata, forse anche in maniera più pesante, in qualsiasi altra azienda pubblica e privata. I provvedimenti disciplinari non hanno inoltre alcuno scopo intimidatorio o dissuasivo ma vogliono semplicemente richiamare al rispetto dei doveri di lealtà a cui ogni dipendente pubblico è tenuto e di perseguire ogni comportamento che si ponga in contrasto con i principi del Codice di Comportamento dei dipendenti pubblici. In ogni Azienda, infatti, è fondamentale che vengano seguite alcune regole basilari, anche a tutela di tutti quegli operatori che giornalmente lavorano con impegno e professionalità e si comportano sempre in maniera corretta. D’altra parte, lo stesso medico si è reso conto della gravità del suo errore visto che si è scusato pubblicamente ed ha poi ha accettato la sanzione proposta dal collegio disciplinare. L’Azienda ha intanto ricevuto la richiesta di trasformare la sospensione dal servizio (prevista per ogni attività, istituzionale e non) in una sanzione pecuniaria e fornirà quanto prima ai legali del primario una risposta nel merito. Qualunque lettura politica della vicenda è estranea a quanto contestato e messa in atto solo con evidenti intenti strumentali, quindi a prescindere dai fatti e dall’oggetto del provvedimento disciplinare".

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