Al Puccini il ‘Milite Ignoto’ di Mario Perrotta

Lucca: la mostra "In trincea come all'inferno" alla Fondazione Giuseppe Lazzareschi. Giovedì 12 novembre alla Libreria Mondadori di Siena discussione sulla Grande Guerra

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 novembre 2015 22:36
Al Puccini il ‘Milite Ignoto’ di Mario Perrotta

Firenze – Lo spettacolo “Milite Ignoto” di e con Mario Perrotta è in calendario al Teatro Puccini di Firenze giovedì 19 novembre. o spettacolo tratto da “Avanti sempre” di Nicola Maranesi e dal progetto “La Grande Guerra, i diari raccontano” di Pier Vittorio Buffa. La rappresentazione, scelta da Radio 3 Rai per il centenario della Grande Guerra, vuole “esaltare le piccole storie per gettare altra luce sulla grande storia”, anticipa Perrotta.

Pubblico inaspettato quello che domenica ha salutato a Porcari l’inaugurazione della mostra sulla prima guerra mondiale “In trincea come all’inferno”, allestita alla Fondazione Giuseppe Lazzareschi fino al 31 gennaio 2015. Grande festa in piazza Felice Orsi, iniziata fin dalla mattina con l’alzabandiera e l’onore ai caduti, seguiti dalla partecipatissima Messa officiata da Don Americo, parroco di Porcari. Lo sparo di migliaia di coriandoli tricolori ha sottolineato il taglio del nastro della mostra da parte del Sindaco di Porcari Alberto Baccini e della presidente della Fondazione Lazzareschi Lorenza Magazzini.

Centinaia di visitatori hanno cominciato a gremire il Palazzo di Vetro ed una lunga fila si è formata per l’ingresso nella trincea a grandezza naturale ricostruita all’ingresso del percorso espositivo, che, con effetti scenici, audio e multimediali, costituisce la vera novità della mostra, che si snoda sui tre piani della Fondazione. In piazza per tutto il pomeriggio, si sono succeduti sul palco canti e balli popolari con l’associazione Canto libero e la Muffrina, sfilate di figuranti in costume d’epoca del Gruppo Novecento, l’esibizione della Filarmonica “A.

Catalani” di Porcari e la Fanfara dei Bersaglieri di Lucca che ha rallegrato, con la sua vivace marcia, le vie del paese. Gli Alpini di Porcari hanno offerto caldarroste e vin brulè, mentre auto e moto d’epoca, insieme ad un piccolo mercatino di oggetti militari e di antiquariato hanno fatto da cornice alla piazza, affollatissima fino al pomeriggio inoltrato. A chiusura della manifestazione all’interno del Palazzo di Vetro, i canti della Grande Guerra eseguiti dalla Corale “G. Puccini” di Camigliano.

Per l’occasione i negozi di Porcari sono rimasti aperti e in via Roma è stato allestito il mercato “Arti e mestieri”. La mostra rimane aperta tutti i giorni, esclusi sabato mattina e lunedì, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.

Cento anni fa una guerra mondiale, un conflitto lungo e sanguinoso sconvolgeva le nazioni europee. Quattro anni, dal luglio 1914 al novembre 1918, circa 70 milioni di uomini mobilitati, 9 milioni di caduti, milioni di prigionieri, invalidi e profughi, che portarono sul corpo e nella propria mente ferite indelebili. Danni materiali ed economici incalcolabili. Giovedì 12 novembre alle ore 17,30 sarà l’occasione di confrontarsi sul tema alla Libreria Mondadori di Siena (via Montanini 112), in un incontro coordinato da Gabriele Bassi dell’Università di Siena con gli autori di tre testi, editi dalla Betti Editrice, che affrontano da diversi punti di vista la Grande Guerra in terra di Siena. Insieme a Paolo Goretti, autore di ‘Giovanotti in trincea’, Giuliano Catoni che ha scritto ‘Siena e la Grande Guerra’ e con i curatori di ‘Buonconvento nella Grande Guerra’ del Circolo Culturale Amici di Buonconvento, si proverà a tornare indietro di un secolo e ritrovare eroi e personaggi spesso dimenticati. Parlare oggi di prima guerra mondiale significa parlare di tutto e niente: ci sono così troppe cose da dire ma, forse, quello che accomuna tutti e tre i libri in questione è il tentativo di presentare delle storie di comunità o di singoli individui nelle pieghe della Storia. Così nelle pagine del testo di Catoni vengono evidenziati gli stati d'animo dei cittadini e dei soldati dell'epoca, partecipi di quella terribile esperienza bellica e il sentimento di ostilità al conflitto che appare marcatamente diffuso fra senesi.

Più personale invece ‘Giovanotti in trincea’ che nasce dal desiderio di ricostruire le vicende del padre dell’autore, ma anche da un bisogno di recuperare una memoria che è anche di comunità, di quei ragazzi che, trovandosi in un campo di prigionia rinsaldano le loro radici e si ritrovano nel comune amore per la propria terra. Ed è la comunità protagonista nei documenti raccolti nell’archivio di Buonconvento dove il quotidiano si tinge di toni di eccezionalità quando la guerra entra nelle vite di ognuno, rendendo la vita di tutti i giorni estremamente precaria. Tanti i personaggi di questi libri, tutti a loro modo protagonisti di un conflitto che è innanzitutto personale, tra vicende militari, combattimenti, prigionia e poi… il ritorno a casa di chi è riuscito a salvarsi e la disperazione di chi non ha visto tornare i propri cari.

Giovani, molto appena ventenni, che ritrovano un nuovo senso dell’amicizia nelle difficoltà, che scoprono prematuramente la sofferenza e il dolore… soldati ma anche cittadini, di quella prima, purtroppo non ultima, guerra totale di cui diventa sempre più importante parlare.

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