L'ippica toscana protesta in piazza a Pisa

Oggi la protesta dei lavoratori sia del trotto che del galoppo. Il sindaco Conti: "Sono con voi. Stupisce come fra le norme rese note dal governo, non si sia mai fatto cenno a un’attività importante, sotto il profilo sportivo ed economico, come quella ippica. Confido che quanto prima venga consentita l’apertura degli ippodromi". Solo a Barbaricina e Migliarino si allenano circa mille cavalli

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 maggio 2020 16:22
L'ippica toscana protesta in piazza a Pisa

Pisa, 21 maggio 2020. Il Sindaco di Pisa Michele Conti ha incontrato stamattina gli operatori ippici scesi in piazza per protesta nelle città dove sono presenti i maggiori ippodromi, fra cui Pisa. In piazza Gambacorti erano presenti i rappresentanti pisani e toscani del trotto e del galoppo per chiedere al Governo di far ripartire il settore messo a dura prova dall’emergenza sanitaria.

«Sono sceso in piazza al fianco degli operatori dell’ippica – ha dichiarato il Sindaco Conti – che chiedono al Governo di poter ripartire. Dall’ultimo Rapporto di Sostenibilità sull’ippica pisana si rileva che da queste attività ricadono sul territorio circa 10 milioni di euro all’anno. La presenza di 500 cavalli a Barbaricina durante l’intero arco dell’anno vuol dire lavoro per molte persone (maestranze della società ippica, fantini, allenatori, artieri, veterinari, sellai, , maniscalchi, affittacamere, farmacisti e perfino giornalai) ma significa anche un forte aiuto all’agricoltura del territorio»

«Stupisce come – ha concluso il Sindaco -, fra le norme rese note dal governo, non si sia mai fatto cenno a un’attività importante, sotto il profilo sportivo ed economico, come quella ippica. Il comprensorio pisano è particolarmente sensibile a questo problema poiché presenta quasi mille cavalli che si allenano nei centri di Barbaricina per il galoppo e nell’area di Migliarino per il trotto e che hanno continuato questa loro attività di preparazione in questi due mesi con oneri evidenti per le scuderie. Confido che quanto prima venga consentita l’apertura degli ippodromi, lo chiediamo al Ministro Bellanova che ha la competenza in materia, naturalmente a porte chiuse fino a quando le norme sanitarie lo richiederanno, per consentire anche alle scuderie presenti nel nostro comprensorio di continuare la loro attività agonistica dalla quale deriva il loro sostentamento».

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