Linea Pitti - Belvedere: il privato vorrebbe investire, ma i fiorentini?

Aduc: "Ci mancava solo la funicolare da piazza Pitti al Forte di Belvedere, attraverso Boboli"

Antonio
Antonio Lenoci
14 novembre 2018 09:59
Linea Pitti - Belvedere: il privato vorrebbe investire, ma i fiorentini?

 In Palazzo Vecchio sarebbe iniziato il percorso tecnico verso la variante urbanistica necessaria alla realizzazione di un tracciato elettrificato tra piazza Pitti e Forte di Belvedere. Dell'ipotesi di collegare il centro storico con la collina dove San Giorgio uccide il drago si parla da tempo. Il Forte di Belvedere è un luogo unico, spicca nel contesto scenografico della Città d'arte e per anni è stato ritenuto "sprecato e degno di una maggiore considerazione" oltre ad essere diventato tristemente noto per gli incidenti mortali che vi si sono verificati.

Dopo la messa in sicurezza l'attività espositiva è ripresa nel segno dell'arte contemporanea. La collocazione strategica lo pone fuori dal grande flusso turistico, ma è raggiungibile a piedi attraverso Costa San Giorgio, con i mezzi pubblici e poi a piedi percorrendo il viale che congiunge piazzale Michelangelo con Porta Romana e svoltando su via San Leonardo, oppure salendo in auto lungo i Bastioni da San Niccolò.  Negli anni si sono alternate nei sogni: funicolari, cabinovie, ascensori con punti di partenza differenti, le prime ipotesi guardavano al tracciato San Niccolò - Forte di Belvedere, poi si è pensato al Giardino Bardini al Ponte alle Grazie ed infine a Santa Felicita - Ponte Vecchio e Palazzo Pitti dove l'ultima ipotesi vedrebbe la nascita di un Punto Ristoro - Stazione di partenza proprio nel complesso appartenente alle Gallerie degli Uffizi.

Un progetto internazionalmente invidiabile, emblematico di quello sviluppo nel settore turistico-ricettivo che ha consentito alla Toscana di reggere alla falce della crisi economica, e ricco di suggestioni architettoniche, ma che sul pubblico fiorentino produce l'effetto del rigettoL'investitore privato ci sarebbe, la famiglia Lowenstein che ha acquisito l'ex Caserma abbandonata di Costa San Giorgio ha grande interesse sulla raggiungibilità del futuro Resort stellato e non avrebbe problemi ad offrire ai fiorentini un mezzo di trasporto di pubblica utilità, con l'esclusività di un ascensore diretto Forte Belvedere - Resort ad uso degli ospiti.Al momento però di concreto non c'è nulla.

Tutto è ancora fermo all'estate scorsa così come i dettagli della progettazione per la grande dimora con vista panoramica su Firenze proseguono negli studi di architettura.  Il solo parlare di "Funicolare" ha però scosso nuovamente l'opinione pubblica che sui Social Network è tornata a commentare possibili scenari di devastazione.Il mezzo pubblico a gestione privata. "Non ci sarebbe nulla di male - commenta il patron di Aduc, Vincenzo Donvito, stavolta supportato da Massimo Lensi, presidente della neonata Associazione Progetto Firenze -  se non fosse che la commistione tra privato e pubblico a volte funziona bene, altre volte, come a Firenze, molto meno.

Negli ultimi anni si è affermata una vera teoria di mercificazione della città, senza un chiaro piano che inquadri gli interventi nello sviluppo complessivo di una città fragile come Firenze, il cui delicato tessuto economico e sociale rischia di uscirne stravolto. Il Comune, almeno nelle dichiarazioni ufficiali, non ha sin qui mai previsto un progetto per aiutare, per esempio, le persone con difficoltà motorie a raggiungere il Forte di Belvedere, evitando loro la faticosa arrampicata di Costa San Giorgio, ma per il turismo di lusso pare avere tutt’altra sollecitudine.

E’ quindi arrivato il momento di scoprire le carte. Vorremmo davvero capire meglio quale sarà l’equilibrio tra pubblico e privato per la gestione dell’impianto, nonché per la realizzazione dell’opera accessoria collegata alla funicolare, ovvero un ascensore che collegherà direttamente il resort al Forte". I soldi"Si fa per il turismo". Il pubblico da anni ormai è costretto alla razionalizzazione ed investe sul mero mantenimento, un esempio è il complesso di Sant'Orsola (un buco nero), per lo sviluppo urbanistico ed il recupero tende invece ad affidarsi al privato, e qui gli esempi sono le ristrutturazioni di edilizia popolare o l'housing sociale presente all'interno di nuovi lotti edificabili come l'area Belfiore (un buco nero) dove un cratere allagato viene finalmente prosciugato solo perché l'area, con l'arrivo della Tramvia e l'ipotesi di una fermata dell'Alta Velocità, ha acquisito appetibilità agli occhi di un colosso olandese che realizza studentati a 5 stelle.

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