Legge Elettorale Toscana, ricorsi contro il Toscanellum

Il primo passo di una lunga battaglia che approderà alla Corte Costituzionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 settembre 2014 15:46
Legge Elettorale Toscana, ricorsi contro il Toscanellum

Subito dopo il voto arrivato al termine della lunga seduta notturna del Consiglio regionale della Toscana, sono arrivate le dichiarazioni inerenti i ricorsi che sarebbero stati presentati contro il "Toscanellum".Annunciato oggi il deposito del ricorso presso il Collegio di garanzia statutaria del Consiglio Regionale contro la nuova legge elettorale toscana. Presenti i rappresentanti delle forze politiche: Sinistra Ecologia e Libertà, Ncd, Udc, Fdi, Rc-Ci, Democrazia diretta che già si erano espresse con voto contrario nei confronti del provvedimento approvato nella seduta fiume della settimana scorsa.

La presentazione del ricorso blocca l’iter di pubblicazione della legge regionale e quindi, nei fatti, sospende la legge regionale e la rende inefficace.

"Il ricorso al Collegio di Garanzia Statutaria è il primo passo di una lunga battaglia politica che inevitabilmente richiede una verifica di legittimità" lo sostiene Alberto Magnolfi, Presidente Gruppo regionale NCD. "Partiamo dallo Statuto che a nostro avviso è violato in alcuni principi fondamentali con l’intento poi di arrivare alla pronuncia della Corte Costituzionale. Si è creato uno schieramento di Gruppi e forze politiche diverse tra loro, unite per salvaguardare principi basilari per le nostre Istituzioni democratiche. Chi ha presentato ed approvato questa legge è ben consapevole di aver lanciato una sfida alla Costituzione, giocando sulla lunghezza delle procedure necessarie per pervenire ad un definitivo accertamento di legittimità .

Ma noi terremo la questione in primo piano per tutto il tempo necessario. Via via che i contenuti della legge saranno conosciuti anche nei dettagli (basti pensare ai nominati “fantasma” con i nomi fatti sparire dalla scheda o all’astruseria incomprensibile dei meccanismi di assegnazione dei seggi) si alzerà un’ondata di ripulsa che metterà alle corde chi ha voluto e sostenuto questa insensata riforma".“Con quest’atto – dichiara il Consigliere Regionale di Sinistra Ecologia e Libertà Mauro Romanelli –continuiamo una battaglia importante, di civiltà, che, sia chiaro, non ha niente a che vedere con i nostri interessi di bottega: come Sinistra potevamo avere la convenienza di accettare l'accordo Pd-Forza Italia, non avremmo certo problemi a passare in Toscana una soglia del 3% alleati al Pd, una soglia comunque inferiore alla precedente del 4%, così come non ci fa paura l'idea di presentare un nostro candidato autonomo, insieme al resto della sinistra, mirando a ben oltre il 5%".

"Nessuna convenienza spicciola, dunque, ma mai come questa volta trattasi di una questione di coscienza, di rispetto della volontà dei cittadini e della trasparenza delle Istituzioni”. “Buttando alle ortiche il confronto durato più di un anno tra tutte le forze politiche consiliari, in una notte l’accordo PD/Forza Italia ci ha consegnato, in nome di equilibri interni e logiche di potere, una legge che subito gli Uffici legislativi hanno segnalato a forte rischio d’incostituzionalità per tutta una serie di motivi: soglie di sbarramento variabili che vanificano l’assunto dell’uguaglianza del voto dei cittadini, la possibilità di fare un listino bloccato, senza neanche i nomi scritti sulla scheda, in totale contraddizione con la reintroduzione delle preferenze, e infine i premi di maggioranza spropositati.

Come si può accettare tutto questo?” “Poiché nel dibattito non si è voluto, forzando anche i regolamenti, discutere nessuno degli emendamenti e delle proposte qualificanti, non resta che andare avanti con il ricorso agli organi di garanzia. Anche se tutto questo è avvilente, poiché pensiamo che quando la politica arriva agli avvocati ha già fallito. Per noi infatti questa è l'estrema ratio che discende dalla prepotenza di chi non ha voluto alcun tipo di mediazione" - conclude Romanelli.

Se il ricorso viene rigettato riprende l’iter di pubblicazione e la legge, una volta pubblicata sul BURT, entra in vigore.Se il ricorso viene accolto in toto o in parte, l’iter di pubblicazione della legge si blocca definitivamente e il testo torna prima in Commissione per la discussione sulle rilevanze sollevate dal Collegio di Garanzia e poi in Aula per l’eventuale approvazione definitiva.

 Qualora il Consiglio regionale decida di non tenere conto delle osservazioni del Collegio di Garanzia Statutaria (di per sé, non sono vincolanti) l’atto di approvazione della legge in seconda lettura dovrà essere debitamente ed approfonditamente motivato.

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