Legacoop e Confcooperative al Forteto. Mugnai: ''Nodo da spezzare''

Il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Stefano Mugnai solleva dubbi di opportunità su iniziative come quella del 17 settembre

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 settembre 2015 15:36
Legacoop e Confcooperative al Forteto. Mugnai: ''Nodo da spezzare''

L'ipotesi commissariamento resta un caso scottante, e a scatenare nuovamente il dibattito politico è il convegno, organizzato per giovedì prossimo dalla cooperativa mugellana all’interno della propria sede di Vicchio, a cui è annunciata tramite volantino la partecipazione dei presidenti nazionali di Legacoop e Confcooperative.«Sì certo, si promuoveranno le nuove linee produttive della cooperativa Il Forteto. Certo, sì, ma lo si farà con l’intervento dei presidenti nazionali di Legacoop e Confcooperative, continuando nella linea di accreditamento per vasi comunicanti che per trent’anni ha consentito al Forteto di collocarsi al di là e al di sopra di ogni maglia normativa quando si trattava di ricevere minori in affido.

Quegli stessi minori che poi, lo dice la sentenza di condanna comminata in primo grado a Fiesoli e ai suoi pretoriani esattamente tre mesi fa, venivano sistematicamente abusati e utilizzati per lavorare proprio anche nella cooperativa. Basta, è una catena legittimante da spezzare. Come? Commissariando la cooperativa». Torna alla carica Stefano Mugnai – capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, presidente della prima commissione d’inchiesta sul Forteto e oggi componente della ‘Forteto bis’ appena insediata – per chiedere a gran voce il commissariamento della cooperativa Il Forteto.

 «Dopo che le motivazioni della sentenza hanno ribadito l’“immedesimazione della comunità nel suo insieme ed in tutte le forme nelle quali si è articolata (associazione, fondazione, cooperativa agricola) con il fondatore, leader e ispiratore Rodolfo Fiesoli” – argomenta Mugnai – è naturale interrogarsi sull’opportunità che due presidenti nazionali del mondo cooperativo diano lustro con la loro presenza al Forteto che oggi, a prescindere dalle condanne, è guidato dal medesimo entourage di fedelissimi al ‘Profeta’ Fiesoli. Anche per interrompere questa catena di legittimazioni è indispensabile il commissariamento, secondo una linea di azione già indicata dagli ispettori ministeriali che avevano visitato la struttura prima del governo Renzi che poi su questo ha fatto marcia indietro. Torniamo a invocare un ripensamento».

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