Lega Nord: pietà per gli insetti, nessuna per i Rom

Il partito di destra chiede lo sgombero immediato degli edifici occupati dagli appartenenti a un'etnia, ma pretende la rimozione da Firenze della opere di Jan Fabre perché alcune impiegano cadaveri di insetti

Nicola
Nicola Novelli
23 maggio 2016 21:38
Lega Nord: pietà per gli insetti, nessuna per i Rom

Forse è solo la coincidenza dei due comunicati ad avvolgerli in un alone di involontaria ironia. Certo non è possibile fare a meno di paragonare l'attenzione che il Segretario Comunale della Lega Nord dedica agli insetti utilizzati nelle opere di Jan Fabre esposte in città, con il disprezzo incondizionato e generalizzato che Filippo La Grassa rivolge all'intera etnia Rom, nessuno escluso.

"In prima battuta, non è difficile capire che le opere di Jan Fabre non si uniformano al contesto di Firenze -afferma Filippo La Grassa, Segretario Comunale della Lega Nord- In seconda battuta, essere venuti a conoscenza del fatto che Jan Fabre sevizi animali durante le sue bieche esposizioni, rende ancor più inammissibile la presenza di queste opere nella nostra Firenze. Lo stesso artista desidera che alcune delle sue opere restino nella nostra città.

Non è possibile. Dopo il crocifisso immerso nell’urina esposto col patrocinio della Regione Toscana, un'altra dimostrazione del modo d’intendere l’arte della sinistra che ci governa. Non sono tollerabili coloro che seviziano gli animali in nome di un concetto dell’arte che non ci appartiene affatto né tanto meno appartiene alla storia di Firenze. Rimuoviamole al più presto" chiude La Grassa.

"Proprio davanti alla residenza universitaria Dino Campana ci sono alcuni edifici occupati abusivamente dai ROM -asserisce il Segretario Comunale della Lega Nord-È vergognoso, è inaccettabile, non è giusto che alcuni, benché vivano nell'illegalità e sopravvivano solo attraverso attività illecite (furti scippi rapine), restino impuniti o siano avvolti, come sembra, da un velo di immunità, esentati dal rispettare la Legge, mentre tutti gli altri, che compongono la città vera, quella che produce, suda e fatica e non che vive sul lavoro altrui, sono controllati in ogni loro attività e vessati a suon di tasse. Non è certo uguaglianza questa. Non è una società desiderabile. Non è così che vogliamo l'Italia e Firenze".

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