L’effimero alla festa di nozze di Maria dei Medici

“Dolci trionfi e finissime piegature” rievoca lo storico evento alla corte fiorentina in occasione delle nozze tra Maria de’ Medici e Enrico IV di Francia

11 marzo 2015 23:22
L’effimero alla festa di nozze di Maria dei Medici

La sera del 5 ottobre 1600 è una data memorabile per la storia di Firenze. Una Medici va in sposa a Enrico IV di Navarra. L’occasione offre la possibilità ai Medici di mettere in scena tutto quello che di più grandioso e stupefacente si potesse trovare per arricchire il banchetto nuziale.

Il successo politico internazionale delle nozze e la conseguente memorabile cerimonia a Palazzo Vecchio con le sue molteplici, effimere, sorprese è ben descritta nel testo Michelangelo Buonarroti il Giovane che ne era stato anche il regista.

Egli descrive gli allestimenti artificiosi, con “piegature bellissime” suscitando lo stupore di tutti gli invitati. Insieme alle figure realizzate con piegature di lino, non meno meraviglia produssero le sculture di zucchero, ottenute pressando lo zucchero caldo e formando leoni, tori, eroi, figure femminili, amorini, fontane, mostri, templi, piramidi e altre bellissime e elaborate forme.

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La tavola così allestita sembrava fosse di un ghiaccio speciale che non si scioglieva e questo suscitava ancora di più meraviglia.

Zucchero fuso e modellato per riprodurre i celebri capolavori del Giambologna e di Pietro Tacca sotto la supervisione di Bernardo Buontalenti per la cerimonia alla corte dei Medici, insieme alla profusione di colombe e altri animali realizzati con tovaglioli in lino piegato, si ritrova anche nella mostra a cura di Giovanna Giusti e Riccardo Spinelli, che prendendo spunto dalle fastose nozze, hanno rievocato una “mensa regia”, con tavola imbandita e profusione di sculture.

Le sculture in zucchero, protagoniste della sorprendente esposizione nella Galleria Palatina a Palazzo Pitti, proposta in occasione dell’Expo 2015, sono state prodotte, seguendo il metodo tradizionale, dalla Fonderia di Sarah e Giacomo Del Giudice a Strada in Chianti, mentre le raffinate piegature d’effetto sono di Joan Sallas. La monumentale tavola, sormontata dall’enorme ricostruzione della credenza, con il giglio, è frutto della collaborazione con la sezione di scenografia dell’Accademia di Belle Arti.

Oltre alle effimere raffigurazioni, il percorso della mostra presenta anche le effigi dei due principali protagonisti, Maria de’ Medici ed Enrico IV, la documentazione dell’evento redatta da Michelangelo Buonarroti il Giovane, i libretti degli spettacoli e della cerimonia e anche le fatture e i conti che furono pagati per lo spettacolare matrimonio.

Così Buonarroti racconta l’allestimento fra lo stupore dei fortunati invitati: “In quell’ “amplissima stanza” che è il Salone dei Cinquecento, in Palazzo Vecchio le nozze furono “felicissime”: alle spalle della tavola regia vi era una credenza enorme ripiena dei vasi medici di valore “inimmaginabile” e circondata da statue d’argento “grandissime” come “grandissimi” erano anche i vasi, pure d’argento. “Moltissimi” i lumi che rendevano “lucidissime” le gemme incastonate nella credenza stessa: questo inaudito tripudio di ricchezze doveva visualizzare l’entità della dote, davvero ricchissima, che la giovane principessa italiana portava al trono di Francia”.

Dolci trionfi e finissime piegature

Sculture in zucchero e tovaglioli per le nozze fiorentine di Maria de’ Medici

Galleria Palatina di Palazzo Pitti, Firenze

10 marzo - 7 giugno 2015

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